Castelli: “Introdussi i test vent’anni fa, a Roma c’era una pm che vagava barcollando ma per la sinistra i magistrati sono intoccabili” - la Repubblica

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Castelli: “Introdussi i test vent’anni fa, a Roma c’era una pm che vagava barcollando ma per la sinistra i magistrati sono intoccabili”

Castelli: “Introdussi i test vent’anni fa, a Roma c’era una pm che vagava barcollando ma per la sinistra i magistrati sono intoccabili”

Intervista all’ex guardasigilli del governo Berlusconi: “La mia legge non fu applicata perché perdemmo le elezioni e Prodi smantellò tutto. Gratteri chiede di applicare i controlli ai parlamentari? I politici non mandano in galera nessuno”

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Roberto Castelli, è vero che Nordio l’ha scoperto lei?

“Ahah… Beh, diciamo che all’epoca lo chiamai al ministero della Giustizia a presiedere una commissione di riforma del codice penale, tra l’altro molto interessante e moderna”.

Coincidenze. Lei quando era Guardasigilli (governi Berlusconi II e III) propose, per primo, i test psicoattitudinali per i magistrati. Adesso, vent’anni dopo, con Nordio il consiglio dei ministri li ha approvati.

“Bene. Ero e resto ovviamente favorevole. Introdussi i test per le toghe con la riforma dell’ordinamento giudiziario, la cosiddetta ‘legge Castelli’. La legge entrò in vigore ma non venne mai applicata perché poi il governo andò a casa: perdemmo per 25 mila voti e l’esecutivo Prodi smantellò questa e altre norme. Se fosse rimasta la ‘legge Castelli’ non ci sarebbe stato un caso Nordio e nemmeno un caso Palamara”.

Quando e come le viene l’idea dei test per i magistrati?

“Siamo negli anni 2002-2003, anche se gli ultimi decreti legislativi della riforma sono del 2006. Premessa valida ancora oggi: per la sinistra la magistratura è sempre stata intoccabile, per la destra no, anzi. Dunque ci trovammo a ragionare su una questione che da tempo girava in ambienti giuridici, diciamo, non succubi delle toghe. Dopodiché sul come - cioè sullo spunto -, le dovrei raccontare un episodio mai venuto alla luce, di cui nessuno ha mai parlato…”.

Prego, lo faccia.

“All’epoca c’era un magistrato, credo una pm, che non stava bene. Era squilibrata. La cosa si sapeva, ma nessuno osava intervenire. Una notte la trovano barcollante in giro per Roma. E ancora nessuno mosse un dito. Il rispetto per una persona malata fece premio ma il problema si poneva in tutta la sua evidenza. Fu un caso emblematico, come il sintomo di una patologia – in questo caso, purtroppo, una vera patologia. Sono esseri umani anche i magistrati, no? Possono non stare bene, possono avere problemi psicologici. E siccome i magistrati decidono della vita delle persone è bene che le loro condizioni psicologiche siano accertate. Dice: ma non sono poliziotti, non usano le armi… Eh no, alt: per me un processo può fare più danni di una pistola”.

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Cosa risponde a chi sostiene che i test psicoattitudinali siano incostituzionali?

“Non scherziamo. Sono costituzionali eccome. Il problema è che il nostro ordinamento giudiziario fa sì che la magistratura sia un mondo a parte, avulso da qualsiasi controllo esterno. Siamo un caso unico in Europa. Anzi, mi lasci dire: ci sarebbe un potere che può controllare la magistratura e però non lo fa mai: è il presidente della Repubblica”.

Il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia parla di una “norma simbolo” e preannuncia una battaglia durissima.

“La domanda da farsi è: questa norma rassicura il governo ‘nemico dei magistrati’ – come a sinistra sono soliti dire - o rassicura piuttosto i cittadini che hanno il diritto di essere giudicati da persone idonee da un punto di vista delle facoltà intellettuali? Io credo proprio la seconda”.

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Il procuratore di Napoli Nicola Gratteri propone test anche per i parlamentari, compreso narco e alcol test. Una provocazione, ma nemmeno troppo, in risposta all’approvazione dei controlli sui magistrati.

“A Gratteri rispondo con una considerazione semplicissima: i parlamentari non hanno il potere di arrestare né di mandare in galera nessuno. Il potere di un magistrato è enormemente maggiore”.

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Questa norma è una vittoria anche della Lega, il suo vecchio partito. Come la vede la Lega oggi?

“Male. Dopo dieci anni l’era Salvini è finita. Il segretario ha tradito due volte. Ha tradito il Nord e ha tradito i sogni di milioni di persone e lo ha fatto per niente. Perché se l’obbiettivo era che Salvini diventasse premier, non lo ha centrato. Ha solo trasformato la Lega in un partito di destra, senza identità e alleato con partiti di estrema destra”.

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