Non toccate quella tiara! La storia del diadema maledetto che ha fama di seminare sventura

Disegnata dal consorte della regina Vittoria nel 1861 per le nozze della figlia Alice, la Strawberry Leaf Tiara ha portato sfortuna a tutte le reali che l'hanno indossata. Il gioiello è ora chiuso in cassaforte: nessuna ha avuto il coraggio di indossarla in quasi cento anni
Non toccate quella tiara La storia del diadema maledetto che ha fama di seminare sventura

Chi tocca quel diadema muore. A dispetto della dolcezza del nome, la tiara di foglie di fragola, ha fama di essere maledetta. Quel pezzo di straordinaria fattura è nato come regalo di nozze destinato alla principessa Alice, figlia della regina Vittoria e del marito Alberto. Fu lo stesso principe consorte a disegnare il sofisticato gioiello per la sua terzogenita promessa sposa di Luigi IV d'Assia e del Reno. Purtroppo il principe Alberto morì il 14 dicembre del 1861 prima che il matrimonio si celebrasse e da quel momento in poi la Strawberry Leaf Tiara ha lasciato dietro di sé tragedie e tanto dolore. 

Per conoscerne la storia bisogna arrampicarsi tra i rami dell’albero genealogico di colei che viene definita la «nonna d’Europa» (Vittoria e Alberto ebbero nove figli i cui discendenti sopravvivono oggi in quasi tutte le monarchie europee): una vicenda che parte da Buckingham Palace e arriva in Assia, una delle regioni della Germania. Ripercorriamone le tappe insieme.

Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha era un uomo dai gusti raffinati con una grande passione per il design tanto che si dilettava nel disegnare gioielli. Per questo pensò che una tiara da indossare il giorno del matrimonio fosse un dono appropriato per la figlia. Scelse il motivo «foglia di fragola» in voga a quel tempo e, a quanto pare, molto amato anche dalla regina Vittoria. Il principe consorte non fece in tempo a vedere la sua preziosa creazione realizzata nel frattempo da Garrard sul capo di Alice che convolò a nozze con Luigi d’Assia il 1 luglio 1862, circa sei mesi dopo la sua dipartita. Non fu un royal wedding festoso: le cronache del tempo riportano un commento della regina Vittoria, celebre anche per avere portato il lutto fino alla fine dei suoi giorni. «Sembrava più un funerale che un matrimonio» scrisse in una lettera. 

La coppia si trasferì in Germania dove Luigi aveva il suo Granducato, a Darmstadt per l’esattezza. La Strawberry Leaf Tiara era il diadema che la principessa sfoggiava per gli eventi importanti, molti dei quali si tenevano nel Regno Unito dove affondavano le sue radici. Tra questi, si possono menzionare il matrimonio del fratello maggiore, Alberto Edoardo, il principe di Galles nonché futuro re Edoardo VII, con la principessa Alessandra di Danimarca. La tiara compare anche in un’immagine risalente al 1867 e in numerosi ritratti ufficiali. 

La principessa Alice a St. James Palace nel 1867 con la tiara maledetta in testa. Con lei da sinistra, il principe Arturo, duca di Connaught, il principe di Galles e futuro re Edoardo VII e il Grand Duca Luigi d'Assia. Foto di Hulton Archive/Getty Images

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Alice diventò Gran Duchessa d’Assia nel 1877. L’anno successivo la difterite colpì l’intera famiglia. Maria, l’ultimogenita di appena due anni, morì il 16 novembre 1878. Alice a 35 anni la seguì circa un mese dopo

La tiara fu ereditata da Ernesto, l’unico figlio maschio della coppia rimasto in vita (Federico detto «Frittie» era morto a poco meno di tre anni nel 1873 a causa dell’emofilia) diventato Gran Duca d’Assia nel 1892. Due anni dopo sposò sua cugina Vittoria Melita di Sassonia-Coburgo-Gotha, anche lei, neanche a dirlo, nipote della regina Vittoria (suo padre, Alfredo duca di Edimburgo, era il quarto figlio della sovrana). 

Vittoria Melita di Sassonia-Coburgo-Gotha con la tiara sventurata. Foto di Hulton Archive/Getty Images

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Come sua suocera, anche Vittoria Melita adorava il cimelio di famiglia. Nel 1896 ebbe modo di indossarla all’incoronazione dello zar Nicola II che aveva sposato sua cognata, la principessa Alice diventata la zarina Aleksandra Fëdorovna, sorella appunto di Ernesto detto Ernie. Come si sa, i due vennero uccisi insieme a i figli, nel 1918 dai rivoluzionari bolscevichi. 

Il matrimonio tra Ernesto e Vittoria Melita non era d’amore ma d’interesse. Una volta morta la regina Vittoria nel 1901, i due divorziarono con grande scandalo in seno alle corti d’Europa ma non solo: due anni dopo mancò la figlia Elisabetta a otto anni a causa del tifo. Ernie sposò nel 1905 in seconde nozze la principessa Eleonora di Solms-Hohensolms-Lich che poté disporre a quel punto della celebre tiara per eventi e ritratti. Da questa nuova unione nacquero due figli: Giorgio Donato, che ereditò il titolo di Gran Duca d’Assia, e Luigi

La principessa Eleonora di Solms-Hohensolms-Lich ritratta con la tiara in un'immagine del tempo.

Nel 1931 Giorgio Donato sposò Cecilia di Grecia e di Danimarca. Anche se i rami del famoso albero genealogico si fanno sempre più fitti e intricati, avrete ormai capito che questi due sono imparentanti tra loro, discendendo entrambi dalla regina Vittoria. Cecilia era la figlia di Andrea di Grecia e di Danimarca e di Alice di Battemberg: in poche parole, era la sorella di Filippo, il bel principe che nel 1947 avrebbe sposato la regina Elisabetta.

La Gran Duchessa Eleonora prestava volentieri la tiara con le foglie di fragola di diamanti a sua nuora. Una delle occasioni più importanti è stata di sicuro l’incoronazione di re Giorgio IV il 12 maggio del 1937, padre della sovrana recentemente scomparsa. Benché la scia di disgrazie fosse già evidente, è in questo momento che la famosa tiara diventa famigerata.

Cecilia di Grecia e Danimarca, sorella di Filippo di Edimburgo, con la famigerata tiara.

Il principe Luigi, fratello di Giorgio Donato, si era fidanzato con Margaret Campbell Geddes. I due fissarono la data delle nozze per il 20 novembre del 1937 e non la cambiarono nonostante fosse morto il padre dello sposo qualche settimana prima. Dalla Germania quindi si imbarcarono il 16 novembre 1937 sull’aereo della compagnia Sabena Junkers Ju 52 i parenti di lui: la Gran Duchessa Eleonora, Giorgio Donato e sua moglie Cecilia incinta di otto mesi, i loro figli Ludwig e Alexander e una serie di accompagnatori. A causa della fitta nebbia, il velivolo si schiantò contro una ciminiera a Ostenda, in Belgio, e nessuno di coloro che erano a bordo si salvò. Tra le vittime è registrato anche un neonato, il bambino che la coppia aspettava. Non si sa quindi se l’aereo dovesse atterrare a causa del travaglio della donna o se è stato proprio il travaglio della donna a richiedere un atterraggio di emergenza non riuscito.

Sul luogo del disastro tuttavia è stata ritrovata una cassaforte, rimasta illesa tra le fiamme: lì dentro era custodita la Strawberry Leaf Tiara, impacchettata insieme ad altri gioielli per essere sfoggiata in un giorno felice. Luigi e Margaret si sposarono vestiti a lutto il giorno dopo la tragedia per recarsi subito a Darmstadt per i funerali. La coppia non ebbe figli e adottò la principessa Giovanna, figlia di Giorgio Donato e Cecilia, illesa dal momento che era rimasta a casa. Tuttavia anche lei morì nel 1939 ma di meningite. 

A quanto si sa, Margaret Geddes non indossò mai quella tiara anche se qualcuno avanza l’ipotesi che lo abbia fatto in occasione dell’incoronazione della regina Elisabetta avvenuta il 2 giugno del 1953. La principessa si fece promotrice di iniziative legate all’arte a Darmstadt e mantenne i legami con la casa reale britannica anche dopo la morte del marito nel 1968, dipartita che portò all’estinzione della casa d’Assia. Non avendo avuto figli, la coppia adottò nel 1960 il pronipote Maurizio di Assia-Kassel, riunendo le due casate d’Assia (l’altra era quella di Darmstadt) divise dal 1567.

La tiara maledetta ora è al sicuro nella sede della Fondazione della Casa d'Assia. Lo sappiamo grazie alla mostra Tiaras, allestita nel 2002 al V&A Museum e curata da Geoffrey Munn, l’esperto che aveva dato alle stampe il volume imprescindibile per gli appassionati Tiaras: A History of Splendor. Per organizzare la maestosa esposizione, Munn scrisse 400 lettere a 800 discendenti della regina Vittoria. Tra questi c’erano gli attuali proprietari del diadema sciagurato che accettarono di riportarlo alla luce. 

La Strawberry Leaf Tiara nel dettaglio.

A differenza di un altro diadema di famiglia, quello con le spighe di grano, donato da Filippo d’Assia a sua moglie Mafalda di Savoia (i genitori di Maurizio), regolarmente indossato fino ai giorni nostri, nessuna reale di quella casata ha avuto l’ardire di tirare fuori dalla cassaforte la Strawberry Leaf Tiara. Per quanto bella, preziosa e raffinata, la tiara con le foglie di fragola di diamanti forse sta bene chiusa in qualche segreta in Germania. 

Di sicuro si tratta solo di superstizione, un tempo si era più cagionevoli di salute e la storia sa essere anche terribile quindi non si può certo dare la colpa a un gioiello per tutte queste sventure. Noi possiamo anche fare esercizio di razionalità ma visto che in tutti questi anni non ha fatto bella mostra di sé a qualche appuntamento royal, alla Casa d’Assia devono essere anche loro del partito del «non è vero ma ci credo».

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