PARRI, Ferruccio in "Enciclopedia Italiana" - Treccani - Treccani

PARRI, Ferruccio

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

PARRI, Ferruccio

Arturo Codignola

Uomo politico, nato a Pinerolo il 19 gennaio 1890, si laureò in lettere a Torino; partecipò alla prima Guerra mondiale come ufficiale di fanteria, guadagnandosi tre medaglie al valor militare. Irriducibile oppositore del fascismo sin dal primo suo sorgere, dopo il delitto Matteotti organizzò la lotta antifascista soprattutto in Liguria e in Lombardia. Cooperò alla fuga di Filippo Turati da Savona in Corsica nel 1927, fu condannato a dieci mesi di carcere e poi inviato al confino. Liberato nel 1933, riprese immediatamente la lotta clandestina; nuovamente arrestato ed imprigionato nel 1942, dopo sei mesi di carcere fu assolto dal Tribunale speciale. Fu tra i fondatori del Partito d'azione.

Nel dicembre 1944 fu nuovamente arrestato e trasferito a Verona, donde venne liberato per uno scambio di prigionieri; nel settembre, insieme al gen. Raffaele Cadorna, assunse il comando del Corpo volontari della libertà per l'alta Italia; dopo la sconfitta dei nazifascisti nell'Italia settentrionale, fu decorato della Military Cross. Eletto membro della Consulta nazionale, dal 19 giugno 1945 fu presidente del Consiglio dei ministri, finché per la crisi avvenuta in seno all'esarchia rassegnò le dimissioni il 22 novembre successivo. Uscito dal Partito d'azione nel marzo 1946, costituì con U. La Malfa ed altri, il partito della Democrazia repubblicana per il quale fu deputato all'Assemblea costituente. Passato col suo gruppo al Partito repubblicano italiano, è senatore dal 18 aprile 1948.

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