FEDERICO AUGUSTO I re di Sassonia in "Enciclopedia Italiana" - Treccani - Treccani

FEDERICO AUGUSTO I re di Sassonia

Enciclopedia Italiana (1932)

FEDERICO AUGUSTO I re di Sassonia

Walter Platzhoff

Nato il 2 dicembre 1750 da Federico Cristiano più tardi elettore di Sassonia; morto il 25 maggio 1827. Ricevette un' educazione accurata e profonda. Ancora in minore età, alla morte prematura di suo padre (17 dicembre 1763), suo zio Saverio assunse la reggenza che durò fino al 1768. F. A. iniziò il suo governo diretto annullando tutti i cambiamenti introdotti dallo zio; e si dedicò agli affari di stato con l'ordine e l'esattezza che erano proprî del suo carattere. Assolutista convinto, non si lasciava influenzare da nessuno. Il senso del diritto così profondo in lui gli fruttò il soprannome di Giusto ma nello stesso tempo lo tenne rigidamente attaccato ai pregiudizî principeschi ereditati e a una rigida etichetta. Benché avesse preso per modello Federico di Prussia nel governo del suo paese, nel conflitto austro-prussiano egli si tenne neutrale; e solo le pretese di Giuseppe II sulla Baviera lo spinsero a prender parte alla guerra di successione di Baviera al fianco di Federico il Grande. Nella pace di Teschen ottenne un'indennità, che gli permise di riscattare i territorî impegnati in precedenza al Hannover. Nel 1785 si unì alla lega dei principi, costituitasi per far fronte all'irrequieta politica dell'imperatore, ma conservò sempre il suo sistema di neutralità, e perciò respinse la corona di Polonia che gli era stata offerta. Si schierò invece a fianco dell'Austria e della Prussia contro la Francia rivoluzionaria e solo dopo l'avanzata dei Francesi nella Germania meridionale concluse con essi, nel 1796, un trattato di neutralità. Dopo il crollo dell'antico Impero, partecipò agli sforzi dei Prussiani per la formazione di una lega della Germania del nord: tuttavia rifiutò qualunque sottomissione ai suoi vicini. Allo scoppio della guerra nel 1806, mandò le sue truppe ai Prussiani, ma dopo la battaglia di Jena le richiamò per ordine di Napoleone. Alla fine dello stesso anno, entrò nella Lega del Reno e ricevette la corona reale, come l'avevano avuta prima i duchi di Baviera e del Württemberg. Tuttavia, diverso in ciò da quei principi, lasciò intatta l'antica costituzione degli stati. Nel 1807 Napoleone lo fece sovrano del ducato di Varsavia, allora creato; e da quel momento egli fu un vassallo devoto dell'imperatore, sia per timore sia per gratitudine. Dopo la catastrofe della spedizione di Russia, cercò bensì di unirsi all'Austria; ma, di fronte alle minacce di Napoleone, gli si sottomise di nuovo e si conservò fedele a lui fino alla battaglia di Lipsia. Dopo la ritirata di Napoleone dalla Germania, fu condotto come prigioniero di guerra in Prussia; e nel successivo riordinamento della Germania, mancò poco che egli non perdesse tutto il suo paese a favore della Prussia.

Infine ne riebbe una parte al Congresso di Vienna, non tanto per la sua inflessibile tenacia quanto per i contrasti fra le grandi potenze; e nell'estate del 1815 poté così ritornare a Dresda. Col suo senso del dovere e le sue capacità economiche, si dedicò allora a sanare le ferite inflitte al suo stato dalla guerra; ma gli mancava il senso delle forze e delle idee dei nuovi tempi e rimase attaccato con tenacia all'antico fino alla morte.

Bibl.: K. H. L. Pölitz, Die Regierung Fr. Augusts, Königs von Sachsen, 2ª edizione 1830; A. Bonnefons, Un allié de Napoléon, Frédéric Auguste, premier roi de Saxe, Parigi 1902.

TAG

Francia rivoluzionaria

Congresso di vienna

Federico il grande

Pace di teschen

Antico impero