La Porta di Brandeburgo non è solo il simbolo della città di Berlino, bensì l'icona della liberazione dalle oppressioni verso un futuro di pace. Quando il Muro di Berlino divideva ancora la Germania, il sindaco del lato Ovest affermava che i problemi tedeschi sarebbero perdurati fino a che la Porta sarebbe rimasta invalicabile. Oggi che è aperta i conflitti nel mondo non smettono di rinfocolarsi e allora può avere ancora più valore visitare la Porta di Brandeburgo e i viali circostanti, spesso teatro di manifestazioni pacifiste e marce per i diritti, conoscendo la sua storia antica e moderna.

La Porta di Brandeburgo a Berlino

Cosa vedere a Berlino? La porta di Brandeburgo è l'emblema della Germania: impossibile non vistarla durante un viaggio nella capitale tedesca. Proprio in merito alla Porta di Brandeburgo, un riassunto della sua storia può essere utile per capire l'evoluzione del suo simbolismo con il passare delle epoche. La porta di Brandeburgo in tedesco è chiamata Brandenburgen Tor, però il suo nome sarebbe dovuto essere Friedenstor, ossia Porta della Pace: e allora, perché la Porta di Brandeburgo si chiama così? Il motivo è legato al semplice fatto che fu eretta proprio nel punto in cui s'imbocca la strada che da Berlino porta a Brandeburgo. Ad ogni modo, il tempo e gli eventi la renderanno esattamente un'icona pacifista, come si vedrà più avanti. Perché venne costruita la Porta di Brandeburgo? Il monumento fu commissionato da Federico Guglielmo II di Prussia, re libertino e amante dell'arte, guarda caso proprio in segno di pace.

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Analisi architettonica della Porta di Brandeburgo

Un'analisi della Porta di Brandeburgo dal punto di vista architettonico evidenzia una bizzarra e personale interpretazione dello stile dorico-romano, e dei Propilei dell'Acropoli di Atene, eseguita su disegno dell'architetto realizzatore Carl Gotthard Langhans. A metà del Settecento, infatti, circolava in Europa una ricostruzione del tempio greco: i lavori per la Porta di Brandeburgo iniziarono nel 1788 e terminarono nel 1791 e restituirono un "gigante" di ventisei metri d'altezza e sessantacinque metri di larghezza, con cinque varchi di passaggio. Cosa c'è sopra la Porta di Brandeburgo? Sulla sommità si trovava la scultura di una quadriga: i cavalli della Porta di Brandeburgo rappresentavano la gioia, la scienza e le arti. Nella seconda metà dell'Ottocento la Porta venne ulteriormente ampliata con due elementi ai lati, voluti da Johann Heinrich Strack. Alla Porta di Brandeburgo è legata una curiosità assai conosciuta: Napoleone trafugò la statua con i cavalli posta in cima alla Porta e la fece portare a Parigi come bottino di guerra, tuttavia rimase poco in terra francese poiché i prussiani la ricondussero a Berlino e la rimisero al suo posto. Tuttavia alla quadriga originale furono aggiunti degli elementi, come la croce di ferro, in seguito rimossi. Non è tutto: la travagliata storia dell'elemento decorativo in questione vede la sua quasi totale distruzione durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. La versione che si osserva oggi sulla Porta fu realizzata negli anni Sessanta nella Germania Ovest, mentre una testa di cavallo settecentesca scampata alla guerra è conservata presso il Museo di Storia e Cultura di Berlino.

La porta di Brandeburgo e il significato

La Porta di Brandeburgo e il significato a livello universale che ha assunto, però, si deve al periodo che va dalla seconda guerra mondiale alla fine degli anni Ottanta. Ebbene, che cosa rappresenta la Porta di Brandeburgo? È tutt'oggi un simbolo di pace, libertà e fratellanza ritrovata tra i popoli, dopo che, attraversandola, gli abitanti della Germania Est poterono ricongiungersi con quelli della Germanio Ovest con la caduta del Muro di Berlino. Pertanto, quando fu aperta la Porta di Brandeburgo? Il 22 dicembre 1989 oltre centomila persone si accalcarono per assistere all'evento storico dell'abbattimento del muro, tant'è che la Porta, in quel momento valicabile, venne danneggiata e chiusa per restauri addirittura fino al 2002. Il Muro di Berlino inglobava la Porta di Porta di Brandeburgo nel senso che la piazza su cui affaccia tutt'ora, Pariser Platz, durante la guerra era pattugliata costantemente dai sovietici per evitare fughe verso Ovest della popolazione. Ai tempi per Berlino la Porta di Brandeburgo era un luogo desolato e inespugnabile, detto anche la striscia della morte. Il Muro di Berlino doveva bloccare il passaggio dei civili della Germania Est, la DDR o Repubblica Democratica Tedesca, occupata dai sovietici e più arretrata, alla Germania Ovest, la BRD o Repubblica Federale Tedesca, occupata dagli alleati americani insieme a inglesi e francesi, più avanzata. Ciò che è rimasto del Muro di Berlino, oggi, è un'opera d'arte a cielo aperto.

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