Federico I d'Asburgo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Federico III d'Asburgo
detto "il Bello"
Sigillo di Federico il Bello d'Asburgo
Re dei Romani
Stemma
Stemma
In carica7 gennaio 1326 –
13 gennaio 1330
(titolo condiviso con Ludovico IV)
PredecessoreLudovico IV
SuccessoreLudovico IV
Anti-re dei Romani
In carica19 ottobre 1314 –
13 marzo 1325
(in opposizione a Ludovico IV)
Incoronazione25 novembre 1314, Bonn
PredecessoreEnrico VII
SuccessoreLudovico IV
Duca d'Austria e di Stiria
come Federico I
In carica1º maggio 1308 –
13 gennaio 1330
(con Leopoldo I fino al 1326)
PredecessoreAlberto I
SuccessoreAlberto II e
Ottone IV
NascitaVienna, 1289
MorteGutenstein, 13 gennaio 1330
Luogo di sepolturaConvento di Mauerbach (1330-1783)
Duomo di Vienna (dal 1783)
Casa realeCasa d'Asburgo
PadreAlberto I d'Asburgo
MadreElisabetta di Tirolo-Gorizia
ConsorteIsabella d’Aragona
FigliFederico
Elisabetta
Anna
ReligioneCattolicesimo
Ducato d'Austria
(1273-1438)

Casa d'Asburgo

Rodolfo I (1240-1291),
imperatore (1273-1291)
Alberto I (1282-1308),
imperatore (1298-1308)
Federico I (1308-1330),
re di Germania (1325-1330)
Alberto II (1330-1358)
Figli
Rodolfo IV (1358-1365)
Alberto III (1365-1395)
Figli
Alberto IV (1395-1404)
Alberto V (1438-1439)
(Alberto II imperatore)
Modifica

Federico I d'Asburgo, detto il Bello (Vienna, 1289Gutenstein, 13 gennaio 1330), è stato duca d'Austria e Stiria e, negli anni 13141330, anti-re dei Romani, sostenuto dagli Asburgo, con il nome di Federico III.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Federico il Bello era figlio di Alberto I d'Asburgo e di Elisabetta di Tirolo-Gorizia, e acquisì il titolo di Duca d'Austria – per sé e per i fratelli minori – dopo la morte del fratello maggiore Rodolfo e l'uccisione del padre, avvenuta nel 1308. Crebbe assieme al cugino, Ludovico il Bavaro, cui era legato da una fortissima amicizia, che però venne meno quando a Federico venne assegnato la tutela sui Duchi dell'Alta Baviera. Ludovico, geloso di ciò, si levò in armi contro di lui. Il 9 novembre 1313, nei pressi di Gammelsdorf, Ludovico il Bavaro sconfisse Federico, che rinunciò ai suoi diritti sull'Alta Baviera.

Dopo la morte di Enrico VII Federico si candidò al trono imperiale, ma, su suggerimento dell'arcivescovo di Magonza, Peter von Aspelt, nel voto per l'elezione dell'imperatore, avvenuta nell'ottobre 1314, Ludovico il Bavaro ottenne 4 voti, mentre Federico riuscì a raccoglierne solamente tre. Ludovico precedette Federico anche con l'incoronazione ad Aquisgrana. Federico venne incoronato imperatore a Bonn, dall'arcivescovo di Colonia. Dopo lunghi anni di guerra civile la vittoria sembrò andare a Federico, che aveva ottenuto un grandissimo aiuto da parte del fratello Leopoldo. Ma nella Battaglia di Mühldorf (28 settembre 1322) l'esercito di Federico subì una gravissima sconfitta, ed egli stesso, assieme ad altri 1300 nobili austriaci e salisburghesi, venne fatto prigioniero. Federico trascorse tre anni di prigionia nel castello del Trausnitz (alto Palatinato), e solamente la resistenza da parte di Leopoldo, l'abdicazione del re di Boemia e la scomunica papale convinsero Ludovico il Bavaro a restituire la libertà a Federico, con il trattato di Trasnitz (13 marzo 1325). Con esso Federico si impegnava a riconoscere l'autorità imperiale di Ludovico il Bavaro, e di ritornare suo prigioniero se non fosse riuscito a convincere il fratello Leopoldo a riconoscere Ludovico come imperatore. Ma ciò non gli riuscì, e per questo, in osservanza al proprio giuramento e nonostante il papa lo avesse dispensato, tornò prigioniero di Ludovico a Monaco, il quale, commosso per tale nobiltà, ritrovò gli antichi sentimenti, e si accordò con lui per condividere la corona dell'impero, nominandolo co-reggente dell'impero.

Il trattato però non venne riconosciuto da parte del papa e dei principi tedeschi, per cui si giunse ad un secondo trattato, sottoscritto a Ulma (Ulm) il 7 gennaio 1326, secondo il quale Federico avrebbe ottenuto il titolo di rex Romanorum, mentre Ludovico sarebbe stato incoronato imperatore da parte del papa. Federico, però, alla morte del fratello Leopoldo (1326), decise di lasciare il governo dell'impero, ed anche il suo dominio sull'Austria venne fortemente limitato da parte dei suoi fratelli. Federico morì il 13 gennaio 1330, nel castello di Gutenstein, nella Selva Viennese. Venne seppellito nel convento di Mauerbach, da lui fondato. Dopo la secolarizzazione del convento, nel 1783, le sue spoglie mortali vennero tumulate nel Duomo di Santo Stefano, a Vienna.

I figli che Federico ebbe da Elisabetta, figlia di Giacomo II d'Aragona, morirono in tenera età. La coraggiosa decisione di Federico di ritornare in prigionia per ottemperare al trattato di Ulma fu d'ispirazione a Schiller per la sua poesia Deutsche Treue oltre che per il drammaturgo Uhland nella sua opera Ludovico il Bavaro.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Sacro Romano Impero (1438-1519)
Casa d'Asburgo
Alberto II (1438-1439)
(Re dei Romani)
Federico III (1452-1493)
Figli
Massimiliano I (1493-1519)
Figli e nipoti
Carlo V (1519-1556)
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Alberto IV il Saggio Rodolfo il Vecchio  
 
Agnese di Staufen  
Rodolfo I d'Asburgo  
Edwige di Kyburg  
 
 
Alberto I d'Asburgo  
Burcardo V di Hohenberg Burcardo IV di Hohenberg  
 
Valpurga di Aichelberg  
Gertrude di Hohenberg  
Matilde di Tubinga Rodolfo II di Tubinga  
 
? di Ronsberg  
Federico I d'Asburgo  
Mainardo I di Tirolo-Gorizia Enghelberto III di Gorizia  
 
Matilde di Andechs  
Mainardo II di Tirolo-Gorizia  
Adelaide del Tirolo Alberto III di Tirolo  
 
Uta di Frontenhausen  
Elisabetta di Tirolo-Gorizia  
Ottone II di Baviera Ludovico I di Baviera  
 
Ludmilla di Boemia  
Elisabetta di Baviera  
Agnese del Palatinato Enrico V del Palatinato  
 
Agnese di Hohenstaufen  
 

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Duca d'Austria
(con Leopoldo I)
Successore
Alberto I 1308 - 1330 Alberto II
Controllo di autoritàVIAF (EN264028892 · ISNI (EN0000 0001 1617 2235 · BAV 495/15833 · CERL cnp01466897 · LCCN (ENn84208439 · GND (DE118535781 · BNF (FRcb171450110 (data) · J9U (ENHE987007511772705171 · WorldCat Identities (ENlccn-n84208439