SASSONIA-WEIMAR in "Enciclopedia Italiana" - Treccani - Treccani

SASSONIA-WEIMAR

Enciclopedia Italiana (1936)

SASSONIA-WEIMAR (Sachsen-Weimar-Eisenach; A. T., 53-54-55)

Elio MIGLIORINI
Walter HOLTZMANN

Granducato della Germania, incorporato dal 1920 nella Turingia, avente una superficie di 3610 kmq. e una popolazione di 434 mila ab. (120 per kmq.). Se si prescinde da alcuni piccoli territorî isolati (tra i quali ha una certa importanza quello di Ilmenau, proprio al centro della Turingia, per le sue vetrerie e fabbriche di porcellana), il granducato risultava diviso in tre parti e cioè: il bacino della Media Turingia attorno a Weimar, percorso da SO. a NE. dall'Ilm (afluente della Saale), dove la vita agricola trova condizioni favorevoli nei terreni triassici arenacei e calcarei e la densità supera notevolmente la media del granducato; la Turingia occidentale a SE. di Eisenach, che è prevalentemente boscosa e montuosa, ma ospita pure alcune piccole industrie (fabbriche di porcellana, lavorazione del legno) e infine a oriente il circolo di Neustadt, dove in epoca recente, a somiglianza di quanto è avvenuto nella parte sassone del Vogtland, si è pure diffusa l'industria (specie concerie e industria tessile).

Storia. - È il territorio turingio più importante della linea ernestina dei Wettin. Sebbene il principe elettore, poi duca Giovanni Federico I il Magnanimo (morto nel 1554) avesse proibito la divisione del paese, i suoi figli, fondatori dell'università di Jena (1558), si accinsero nel 1556 alla spartizione. La linea detta poi di Weimar risale al più giovane dei fratelli, Giovanni Guglielmo (morto nel 1573) e al suo figlio minore Giovanni (morto nel 1605). Dei figli di questo Giovanni, Guglielmo il Grande, fondatore della linea di Weimar, fu un ottimo principe; Ernesto il Pio (1646-75), fu capostipite della linea cadetta di Gotha; Bernardo (morto nel 1639), fu un noto capitano dei protestanti durante la guerra dei Trent'anni. Lo stato dei territorî di questa linea fu definitivamente fissato solo sotto Ernesto Augusto I (1728-48), che riacquista Eisenach e s'intitola duca di Sassonia-Weimar-Eisenach; egli introdusse il diritto di primogenitura (1724). Weimar, Jena e Eisenach furono le città più importanti del paese. Nipote di Ernesto Augusto I fu Carlo Augusto (1758-1828); sua madre Anna Amelia tenne la reggenza sino al 1775. È il noto amico dello Schiller e del Goethe, del Herder e del Wieland; durante il suo governo Weimar fu sede della vita spirituale della Germania e l'università di Jena, nella quale insegnava lo Schiller, conobbe la sua piena fioritura. L'ideale del principe per Carlo Augusto era rappresentato da Federico il Grande; dopo la morte di Federico fu il più attivo sostenitore della lega principesca, costituita da Federico il Grande in opposizione all'Austria. Nelle guerre contro la rivoluzione si schierò con la Prussia, ma dopo la sconfitta di Jena aderì forzatamente e di malavoglia alla Confederazione renana. Nel 1813 si schierò con gli Alleati e il congresso di Vienna apportò qualche ampliamento territoriale allo stato e il titolo di granduca al suo signore, mercé le ottime relazioni di questi con la Russia. Già il 5 maggio 1816 egli dava una costituzione al paese. La storia politica dello stato seguì nel corso del sec. XIX la via segnata da Carlo Augusto: governo costituzionale e rapporti amichevoli con la Prussia. Il granduca Carlo Federico (1828-53), padre dell'imperatrice Augusta, moglie di Guglielmo I di Prussia, aderendo ai desiderî dei liberali riordinò dopo la rivoluzione del 1848 l'amministrazione; suo figlio, Carlo Alessandro (1853-1901) fu noto protettore dell'arte e della scienza, durante il suo regno Franz Liszt visse a Weimar. Dal 1877 in poi, il paese viene detto ufficialmente "Granducato di Sassonia". Suo nipote, Guglielmo Ernesto (1901-18, morto nel 1923) abdicò il 9 novembre 1918. Weimar divenne una repubblica e nel 1919 sede dell'Assemblea nazionale costituente tedesca. La stessa Weimar divenne il 1° maggio 1920 sede del governo dello stato di Turingia formato nel 1920 con l'unione degli stati già Wettin, Schwarzenburg e Reuss.

Bibl.: C. Kronfeld, Landeskunde d. Grossherzogtums Sachsen, voll. 2, Weimar 1878-79; F. Hartung, Das Grossherzogtum Sachsen unter der Regierung Carl Augusts 1775-1828, Weimar 1923.