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ItaliaOggi - Numero 124   pag. 13  del 27/05/2023
attualità estero
Il re di Baviera amava le immagini di donne. La ragazza era la figlia di un ciabattino

All'asta una donna di Ludwig

È il ritratto della diciottenne Helene Sedlmayer

di Roberto Giardina





All'asta una donna di Ludwig

Se volete emulare un re, dovrete sborsare tra 80mila e 120mila euro, probabilmente di più. Va all'asta il primo giugno da Grisebach a Berlino, una delle belle donne che collezionava Ludwig I di Baviera, da non confondere con il nipote folle Ludwig II, quello che dissipò le ricchezze del suo regno per costruire castelli da fiaba. È il ritratto della diciottenne Helene Sedlmayer eseguito nel 1831 dal pittore di Corte Joseph Karl Stieler. Fu un'amante del re? Non si sa.

Ludwig amava collezionare le donne che gli piacevano, nobildonne oppure borghesi, o semplici popolane. Da escludere che fossero tutte sue conquiste, padri e mariti erano orgogliosi che mogli o figlie fossero scelte da sovrano. Helene era la figlia di un ciabattino, e il re la fece posare per Stieler, e la diede in sposa a un suo cameriere, Hermes Miller. Ebbero dieci figli. Il re fece eseguire da Stieler due copie del ritratto e ne regalò una a Helene. I suoi discendenti hanno deciso di venderla.

Al Castello di Nymphenburg a Monaco, si può visitare la Schönheitsgalerie, la galleria delle belle di Ludwig, 38 ritratti tutti nello stesso formato. La regina tollerava con pazienza la mania del marito. Tra le belle anche Lola Montez, la focosa ballerina per cui il re perse la corona, così almeno si vuole credere. Ludwig (1786-1868) fu un sovrano illuminato e dispotico, un uomo del suo tempo, a cui Monaco e la Baviera devono molto. Sposò nel 1810 la principessa Therese di Sassonia, e fece distribuire birra gratis ai suoi sudditi. Le nozze divennero una festa popolare, l'Oktoberfest che piace agli italiani, e che sopravvive da oltre due secoli. L'anno scorso si è chiusa con un bilancio di un miliardo e 300 milioni di euro. Gli osti e birrai sono grati al loro Ludwig.

Monaco era una cittadina di provincia all'inizio dell'Ottocento, e Ludwig già da principe ereditario cominciò a trasformarla, con palazzi e musei, copiando un po' Firenze, un po' Parigi, senza dimenticare Atene. La Grecia e la Baviera hanno la stessa bandiera, bianco e azzurra, sempre grazie a Ludwig che riuscì a portare il figlio diciottenne Otto sul trono dell'Ellade nel 1832.

Amava l'Italia, e vi veniva spesso a comprare opere d'arte, senza mai farsi truffare dai falsari. Alla Neue Pinakothek di Monaco è esposto il quadro Italia e Germania di Friedrich Overbeck, il simbolo del legame tra i nostri due paesi. E in Italia nel 1821 conobbe forse l'unico vero amore, la marchesa Marianna Florenzi (1802-1870), un rapporto che durò per oltre due decenni. Lei gli scrisse duemila lettere conservate nell'archivio segreto di Monaco, Ludwig tremila, andate disperse. Il principe e poi re, andava a trovarla a Perugia, ogni volta che scendeva

in Italia. Il marito Ettore chiudeva gli occhi. Marianna era una intellettuale, tradusse Kant, Spinoza, Leibniz, e il Papa mise all'indice i suoi scritti, ma non la perseguitava, perché era una donna.

Il ritratto di Marianna era l'unico a figura intera nella galleria delle bellezze, lei lo fece togliere quando l'amato Lodovico, come lo chiamava, aggiunse quello della scandalosa Lola, ballerina spagnola. In realtà era irlandese e si chiamava Eliza Gilbert, non sapeva ballare il flamenco, non sapeva far nulla, tranne che far girare la testa agli uomini famosi, tra i tanti Alexander Dumas padre e figlio, e Franz Liszt. Rimasta vedova del marito ufficiale, decise di restare libera, amata da molti, amante di nessuno, almeno così sosteneva.

A Monaco giunse il 5 ottobre del 1846 preceduta dalla fama di femme fatale. Si era esibita con successo e provocando scandalo a Parigi, Berlino, Varsavia e San Pietroburgo. Conquistò il re, il popolo la detestò, e scese in piazza contro Ludwig che per Lola sperperava il tesoro del regno. Ma era il 1848, e l'Europa era in fiamme, dalla Sicilia, a Parigi e Berlino. Lola era innocente, ma il re fu costretto a abdicare. Lei scrisse le memorie in due volumi, e si abbassò gli anni, non era nata nel 1821 ma nel 1816. Un peccato veniale. Andò fino in California a danzare per i cercatori d'oro, e morì a New York nel 1861. Ora il suo ritratto e quello di Helene fanno parte della storia bavarese.

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