CASA REGNANTE SAXE COBURGO – GOTHA

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Arc. 1514: Ernesto II di Sassonia-Coburgo-Gotha, nato coi nomi di Ernesto Augusto Carlo Giovanni Leopoldo Alessandro Edoardo in piccola montura da Generale prussiano (Coburgo, 21 giugno 1818 – Reinhardsbrunn, 22 agosto 1893). Ernesto di Sassonia-Coburgo-Saalfeld nacque al Palazzo di Ehrenburg a Coburgo il 21 giugno 1818. Egli era il figlio primogenito di Ernesto III di Sassonia-Coburgo-Saalfeld e della sua prima moglie, la principessa Luisa di Sassonia-Gotha-Altenburg. Poco dopo la sua nascita nacque anche suo fratello Alberto, che poi diverrà marito della Regina Vittoria. Nel 1826 suo padre divenne Ernesto I di Sassonia-Coburgo-Gotha in uno scambio di territori dopo la morte di suo zio, Federico IV di Sassonia-Gotha-Altenburg. Molte furono le candidate per il matrimonio di Ernesto dopo la scelta di suo fratello al ruolo di principe consorte inglese. Suo padre avrebbe voluto maritarlo ad una delle granduchesse russe per elevare il rango della famiglia ancora più in alto. Un’altra delle possibili candidate era la principessa Clementina d’Orléans, figlia di Luigi Filippo di Francia, che aveva incontrato alla corte delle Tuileries. Dal momento che però questo matrimonio avrebbe richiesto ad Ernesto una conversione al cattolicesimo e quindi la perdita di tutti i suoi diritti di successione al ducato paterno, il progetto matrimoniale con la figlia del re francese fu abbandonato. Altre candidate furono Isabella II di Spagna, e la principessa Augusta di Cambridge, cugina della regina Vittoria d’Inghilterra. Infine, il 3 maggio 1842 a Karlsruhe, Ernesto sposò la ventunenne principessa Alessandrina di Baden. Ella era la figlia maggiore del granduca Leopoldo di Baden e della principessa Sofia Guglielmina di Svezia, figlia a sua volta del deposto re Gustavo IV Adolfo di Svezia. Il matrimonio non produsse eredi, anche se pare che Ernesto abbia avuto tre figli illegittimi al di fuori del matrimonio. Il 29 gennaio 1844, il padre di Ernesto morì a Gotha, uno dei territori che la famiglia aveva recentemente acquistato. Ernesto come conseguenza succedette ai ducati di Sassonia-Coburgo-Gotha col nome di Ernesto II di Sassonia-Coburgo-Gotha. Durante i tumulti del 1848 in Germania, Alberto in Inghilterra stava rivedendo un piano per liberalizzare maggiormente lo stato e nel contempo pensò ad un’alternativa anche per lo stato del fratello al quale donò poi una copia della nuova costituzione perché vi lavorasse sopra. La concessione giunse a Gotha nel 1849 ed andò profondamente a riformare quella di Coburgo del 1821, al punto che nel 1852 entrambe le costituzioni vennero unite, convertendo l’unione personale dei due ducati in un’unione reale; i ducati apparivano ora inseparabili e con un ordinamento legislativo comune. Per questo Ernesto divenne un governante molto popolare ed ottenne il sostegno di buona parte della popolazione nelle sue azioni di governo sebbene in un momento difficile. Dal 1848 al 1864, la Danimarca e la Confederazione tedesca combatterono per il controllo dei due ducati dello Schleswig e dell’Holstein. Storicamente, i ducati erano stati retti dalla Danimarca sin dal medioevo, ma essi si estendevano per gran parte in territorio tedesco e la lingua ufficiale era il tedesco. Fu questa popolazione a ribellarsi quando il 27 marzo 1848 re Federico VII di Danimarca annunciò che i due ducati sarebbero divenuti parte integrale del regno di Danimarca con una nuova costituzione liberale. La Prussia fu tra i primi stati ad essere coinvolta nel conflitto dando origine alla Prima guerra dello Schleswig. Ernesto prese parte agli scontri inviando inizialmente 8.000 uomini a supporto delle truppe della federazione tedesca. Egli era intenzionato a prendere parte attivamente alla guerra, ma venne rifiutato, ottenendo invece l’incarico di gestione del contingente della Turingia.; egli commentò questo fatto in una lettera al fratello: “Dovrei rifiutare qualsiasi altro comando del genere, ma non posso rifiutare questo in quanto le attuali condizioni dei nostri stati, richiedono l’importanza di mantenere il potere esecutivo nelle nostre mani”. Come comandante di un corpo d’armata tedesco, Ernesto vinse il 5 aprile 1849 nella Battaglia di Eckernförde contro le forze danesi. Ernesto, come suo fratello, era favorevole all’unificazione tedesca in uno stato federale. Per meglio raggiungere il suo obiettivo, Ernesto era solito appoggiarsi alla fazione politica di maggior successo. Egli guardò quindi favorevolmente il crescere del liberalismo in Germania e tentò di stabilire dei contatti coi capi del movimento. Durante il suo regno, Ernesto venne percepito come un progressista ed il suo appoggio alla visione liberale fece sì che il suo ducato divenisse un asilo per molti rifugiati politici provenienti da altri stati tedeschi. Nel 1863, egli prese parte alla Conferenza di Francoforte che venne convocata dall’Imperatore d’Austria per evitare risentimenti aperti nei confronti della Prussia e per frenare nel contempo il suo espansionismo. Sebbene il suo comportamento non lo rendesse favorevole al governo prussiano, egli seppe sviluppare dei forti contatti con l’Austria al punto che molti lo videro come il potenziale arbitro del conflitto tra potenze meridionali e settentrionali della Germania. La Guerra austro-prussiana venne promossa largamente dai capi del partito conservatore tedesco al fine di unificare le varie controparti sotto l’insegna di un governo liberale. Ernesto pur capendo la gravità di un conflitto coinvolgente la Prussia, fu un attivo sostenitore della causa austriaca. Anche se Ernesto nominalmente seguiva politiche più liberali di altre sue controparti, egli iniziò dalla metà degli anni sessanta ad allinearsi maggiormente col primo ministro prussiano Otto von Bismarck. Malgrado questo cambiamento nella sua visione politica, egli continuò pubblicamente a sostenere l’Austria nel conflitto e nessuno in Europa avrebbe sospettato che Ernesto si sarebbe immediatamente schierato con i prussiani meglio equipaggiati dallo scoppio della guerra. Questa sua strategia viene vista oggi alla luce degli eventi come un tentativo di salvaguardare la sicurezza dei suoi ducati e, per esteso, di sé stesso. Ad ogni modo, Ernesto venne giudicato un traditore da molti stati e la stessa regina Vittoria commentò il cambio di strategia in questo modo: “sarei stata concorde in una neutralità, a il cambio totale di colore è una scorrettezza”. Ernesto fu ad ogni modo fortunato nel supportare la Prussia che si dimostrò vittoriosa nel conflitto, al contrario di molti altri principi, re e duchi tedeschi che avevano supportato l’Austria e che tanto ebbero a patire tra le mani degli Hohenzollern. L’Hannover, l’Assia-Kassel ed il Ducato di Nassau ad esempio vennero tutti annessi direttamente alla Prussia a spese dei loro rispettivi regnanti. Pur avendo cambiato le proprie vedute politiche solo di recente, ad Ernesto venne concesso il privilegio di sfilare alla testa del proprio battaglione durante la parata della vittoria. La maggiore delle sue nipoti, Vittoria (“Vicky”) fu una delle sostenitrici della politica filo-prussiana in quanto moglie del principe ereditario Federico di Prussia. Il supporto di Ernesto ai prussiani nella guerra austro-prussiana e poi nella Guerra franco-prussiana lo depose dal ruolo di potenziale arbitro del movimento politico per l’unificazione. Ernesto II morì a Reinhardsbrunn il 22 agosto 1893 dopo una breve malattia.  Venne sepolto nella Moritzkirche di Coburgo con una cerimonia funebre attesa da centinaia e migliaia di persone tra cui l’imperatore Guglielmo II di Germania e il Principe di Galles. Ernesto venne succeduto da suo nipote Alfredo, duca di Edimburgo come duca di Sassonia-Coburgo-Gotha. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.

Onorificenze

Onorificenze di Sassonia-Coburgo e Gotha

Gran Maestro dell'Ordine della Casata Ernestina di Sassonia-Coburgo-Gotha - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Maestro dell’Ordine della Casata Ernestina di Sassonia-Coburgo-Gotha
   

Onorificenze tedesche

Cavaliere dell'Ordine supremo dell'Aquila Nera (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine supremo dell’Aquila Nera (Regno di Prussia)
   
Cavaliere dell'Ordine della Corona fiorata (Sassonia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine della Corona fiorata (Sassonia)
   
Cavaliere di I classe dell'Ordine dell'Aquila Rossa (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di I classe dell’Ordine dell’Aquila Rossa (Regno di Prussia)
   
Commendatore di I classe dell'Ordine Militare di Sant'Enrico (Sassonia) - nastrino per uniforme ordinaria    Commendatore di I classe dell’Ordine Militare di Sant’Enrico (Sassonia)
   
Cavaliere dell'Ordine Pour le Mérite (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Pour le Mérite (Regno di Prussia)
   
Gran Commendatore dell'Ordine Reale dinastico di Hohenzollern (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Commendatore dell’Ordine Reale dinastico di Hohenzollern (Regno di Prussia)
   
Croce di Ferro di I classe 1870 (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce di Ferro di I classe 1870 (Regno di Prussia)
   
Croce di Ferro di II classe per combattenti 1870 (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Croce di Ferro di II classe per combattenti 1870 (Regno di Prussia)
   
Cavaliere dell'Ordine Equestre, Secolare e Capitolare di San Gioacchino (ordine privato tedesco) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Equestre, Secolare e Capitolare di San Gioacchino (ordine privato tedesco)
   
Cavaliere dell'Ordine del Falco Bianco (Sassonia-Weimar-Eisenach) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine del Falco Bianco (Sassonia-Weimar-Eisenach)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Fedeltà (Baden) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Fedeltà (Baden)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone di Zähringen (Baden) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Leone di Zähringen (Baden)
   

Onorificenze straniere

Cavaliere compagno straniero del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera (KG, Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere compagno straniero del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera (KG, Regno Unito)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Cristo (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Cristo (Portogallo)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Torre e della Spada (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Torre e della Spada (Portogallo)
   
Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo (Belgio) - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Cordone dell’Ordine di Leopoldo (Belgio)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore (Francia)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine reale di Santo Stefano d'Ungheria (Impero austriaco) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine reale di Santo Stefano d’Ungheria (Impero austriaco)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Nazionale della Croce del Sud (Brasile) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Nazionale della Croce del Sud (Brasile)
   
Gran Cordone dell'Ordine del Crisantemo (Giappone) - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Cordone dell’Ordine del Crisantemo (Giappone)
   
Balì di Gran Croce d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ospedaliero Ordine di Malta (SMOM) - nastrino per uniforme ordinaria    Balì di Gran Croce d’Onore e Devozione del Sovrano Militare Ospedaliero Ordine di Malta 
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Takovo (Serbia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Takovo (Serbia)

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Arc. 1087: Ernesto II di Sassonia-Coburgo-Gotha, nato coi nomi di Ernesto Augusto Carlo Giovanni Leopoldo Alessandro Edoardo in piccola montura da Generale prussiano (Coburgo, 21 giugno 1818 – Reinhardsbrunn, 22 agosto 1893). Fotografia CDV. Fotografo: L. Haase – Berlin. 

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Arc. 1466: Ernesto II di Sassonia-Coburgo-Gotha, nato coi nomi di Ernesto Augusto Carlo Giovanni Leopoldo Alessandro Edoardo (Coburgo, 21 giugno 1818 – Reinhardsbrunn, 22 agosto 1893). Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.

 

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Arc. 1514: Ernesto II di Sassonia-Coburgo-Gotha, nato coi nomi di Ernesto Augusto Carlo Giovanni Leopoldo Alessandro Edoardo (Coburgo, 21 giugno 1818 – Reinhardsbrunn, 22 agosto 1893). Fotografia CDV. Fotografo: L. Haase & Comp. – Berlin. 

 

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Arc. 1776: Alessandrina di Baden (Karlsruhe, 6 dicembre 1820 – Callenberg, 20 dicembre 1904). Prima di salire al trono, Alessandro II di Russia fu mandato nel Baden al fine di presentare se stesso come un pretendente alla mano di Alessandrina in matrimonio. Alessandrina già si considerava la sua fidanzata, poiché tutte le trattative preliminari avevano avuto luogo. Durante il viaggio in quella regione tuttavia, Alessandro visitò la corte d’Assia-Darmstadt e conobbe la Principessa Maria d’Assia che alla fine sposò. Sotto la spinta di suo fratello il Principe Alberto, il Principe Ereditario Ernesto di Sassonia-Coburgo e Gotha (nato nel 1818) cominciò la ricerca di una sposa adatta. Alberto riteneva che una moglie fosse un bene per il fratello; “Le catene le dovrai sostenere in ogni caso, e sarà certamente un bene per te… Più pesanti e strette sono, meglio sarà per te. Una coppia sposata deve essere incatenata l’uno all’altro, essere inseparabili, e loro devono vivere solo l’un per l’altro”. Con questo consiglio in mente (anche se Alberto era rimproverato per la presunzione di consigliare i suoi maggiori di lui per età), Ernesto cominciò a cercare. Intorno a questo periodo, Ernesto fu colpito da una malattia venerea contratta attraverso le sue molte relazioni; Alberto di conseguenza gli consigliò di sposarsi soltanto quando fosse completamente guarito. Egli lo avvertì anche che la promiscuità continua avrebbe potuto renderlo incapace di procreare. Ernesto, in conseguenza, aspettò qualche anno prima di sposarsi. Il 13 maggio 1842 a Karlsruhe, Ernesto sposò la Principessa Alessandrina. Per la costernazione di suo fratello e di sua cognata, la Regina Vittoria, il matrimonio non riuscì a “calmare” Ernesto. Alessandrina, tuttavia, accettò tutti i suoi difetti abbastanza allegramente, e nutrì un’assoluta devozione verso Ernesto che sarebbe diventata sempre più sconcertante agli occhi del mondo esterno. Ernesto succedette nel ducato a suo padre, Ernesto I, nel 1844. Il matrimonio si sarebbe rivelato essere senza figli. Anche se era molto probabile che la colpa fosse di Ernesto, (a causa della malattia venerea di cui si era ammalato prima del matrimonio), Alessandrina sembra avesse accettato senza discutere che la loro mancanza di figli fosse colpa sua. L’anno in cui Ernesto succedette come duca, la coppia si recò a Windsor per visitare i loro parenti. Lady Eleanor Stanley, una delle damigelle d’onore di Vittoria, commentò a sua madre, “il Duca non sta bene, si dice, e lui sembra certamente terribilmente malato… egli tuttavia ci strinse la mano molto civilmente all’incontro, e sembrava di ottimo umore stando con suo fratello. La Duchessa [Alessandrina] disse Lady Duoro era stata ad Ems nella speranza di generare un figlio ed erede, ma non ha avuto alcun effetto ancora; siamo rimasti piuttosto divertiti che lo abbia detto lei così semplicemente, ma lei sembra una persona molto bella e molto carina”. Il rapporto della coppia in questa fase era “senza nuvole quanto non mai”, nelle parole della storica Charlotte Zeepvat. Mentre visitavano alcune aziende agricole a Windsor, Alessandrina si prese un raffreddore; partirono poco dopo. Lady Eleanor commentò ancora che “[Alessandrina] fu molto dolce alla partenza, e ci baciò tutti; sembrava molto delicata, pallida come un lenzuolo, e più adatta per essere nel suo letto che per intraprendere un lungo viaggio. La partenza dei Reali non fu così dolorosa come mi aspettavo; piena di baci, ma senza lacrime”. Vittoria era dispiaciuta nel vederli partire, poiché nutriva un leale affetto per Ernesto per amore di Alberto, ed era arrivata a vedere Alessandrina come una sorella. Vittoria scelse Ernesto come padrino per la sua seconda figlia femmina la Principessa Alice, ed era quindi previsto in Inghilterra nell’aprile del 1859 per la sua cresima. Anche se Vittoria era impaziente di vedere sua moglie, e anche se i piani erano stati organizzati l’anno precedente per la sua visita, Ernesto scelse di non portarla con sé. Era chiaro che come le possibilità avere dei figli erano svanite, Ernesto si stava interessando sempre meno di sua moglie.Prima e durante il loro matrimonio, Ernesto portò avanti innumerevoli affari con varie donne. Alessandrina, tuttavia, rimase una moglie devota, e scelse di ignorare queste relazioni di cui era a conoscenza. A un certo punto, Ernesto ebbe due amanti, e viveva con loro e Alessandrina “in un improbabile ménage che rese la coppia uno zimbello per tutti, eccetto che per la loro famiglia”. Anche se amava Alessandrina, Vittoria fu costernata per la sua disponibilità ad accettare le sue relazioni, commentando che “la condotta di zio Ernesto è perfettamente mostruosa e devo biasimare la zia molto. Non mi hanno scritto ancora – ma quando lo faranno dovrò scrivere molto forte”. Con il passare degli anni, l’atteggiamento ed il modo di vestire di Ernesto diventarono sempre più uno scherzo per le giovani generazioni. Una delle figlie del nipote e successore di Ernesto, il Principe Alfredo, Duca di Edimburgo ricordò in seguito Ernesto come “un vecchio fidanzato, stretto in una redingote troppo stretta per la sua mole e scomodamente schiacciato in vita’, che sfoggia un cappello a cilindro, guanti di colore giallo pallido, e un bocciolo di rosa all’occhiello”. il principe Ernesto Luigi d’Assia ricordò come Alessandrina usasse trascinarsi dietro suo marito chiamando, “Ernesto, mio tesoro”; ciò causò particolare imbarazzo al giubileo a Windsor nel 1887 quando il cognato di Ernesto Luigi, il granduca Sergej imitò Alessandrina, chiamando Ernesto Luigi “Ernesto, mio tesoro”, senza rendersi conto che il Duca si stava avvicinando dall’estremità della stanza. “Vide la mia espressione inorridita e si voltò, quindi entrambi fuggimmo, scappando in diverse sale. Scoppiai a ridere, ma per molto tempo Sergei fu disperatamente preoccupato, perché non sapeva se lo zio lo avesse sentito”. Ernesto morì il 22 agosto 1893 dopo una breve malattia. Alessandrina gli sopravvisse di undici anni, morendo infine il 20 dicembre 1904. Fotografia CDV. Fotografo: Sconosciuto.

Onorificenze

Dama Nobile dell'Ordine della regina Maria Luisa - nastrino per uniforme ordinaria    Dama Nobile dell’Ordine della regina Maria Luisa
   

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Arc. 1471: Alfred Ernest Albert di Sassonia-Coburgo-Gotha in uniforme di gala da Generale (Castello di Windsor, 6 agosto 1844 – Coburgo, 30 luglio 1900). Nato al castello di Windsor, Alfredo fu il quarto figlio della regina Vittoria del Regno Unito (1819-1901), unica figlia del principe Edoardo, duca di Kent e di sua moglie, la principessa Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld. Suo padre era il principe consorte Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha (1819-1861), figlio del duca Ernesto I di Sassonia-Coburgo-Gotha. In quanto figlio di un monarca, dalla nascita ottenne il titolo di Altezza Reale e fu secondo in linea di successione dopo il fratello maggiore, il principe di Galles, sino alla nascita del figlio di quest’ultimo, il duca Alberto Vittorio di Sassonia-Coburgo-Gotha. In famiglia era noto col soprannome di “Affie”. Alfredo venne battezzato dall’arcivescovo di Canterbury, William Howley, nella cappella privata del castello di Windsor il 6 settembre 1844. Suoi padrini furono il principe Adolfo, duca di Cambridge (suo prozio materno), sua zia paterna Alessandrina, duchessa di Sassonia-Coburgo-Gotha (rappresentata dalla nonna materna, la duchessa di Kent) e il fratellastro della regina Vittoria, principe Carlo di Leiningen (rappresentato dal duca di Wellington). Nel 1856, come era suo desiderio, entrò a far parte della Marina Reale Britannica, sotto la tutela del Maggiore Generale John Clayton Cowell. Superò l’esame per diventare marinaio nell’agosto del 1858 e iniziò il suo servizio a bordo dell’Euryalus. Nel luglio del 1860, mentre era in servizio in marina, compì una visita ufficiale alla Colonia del Capo e fece un’impressione molto favorevole sia ai coloni che ai capi nativi. Venne promosso Luogotenente il 24 febbraio del 1863, dopo essere passato sul Racoon, e poi, nel febbraio del 1866, diventò Capitano, ottenendo il suo primo comando sulla fregata Galatea. In quello stesso anno, nel giorno del compleanno della regina (24 maggio), il principe ottenne il titolo di duca di Edimburgo, conte di Ulster e Kent, con una rendita annuale di 22.000 sterline assegnatagli dal parlamento. L’8 giugno 1866 ottenne un seggio alla Camera dei Lords. Tra il gennaio del 1867 e il giugno del 1868 effettuò un giro del mondo con il suo vascello, visitando l’isola di Tristan da Cunha, dove gli abitanti chiamarono in suo onore la capitale con il nome di Edinburgh of the Seven Seas, proseguendo poi per Città del Capo e raggiungendo infine l’Australia, dove rimase cinque mesi. Il principe fu quindi il primo membro della famiglia reale britannica a visitare l’Australia (1868), la Nuova Zelanda (1869), le Indie britanniche (1869) e Hong Kong. Durante la sua permanenza a Sydney, il 12 marzo del 1868 rimase ferito in un attentato ad opera di Henry James O’Farrell, il quale venne arrestato, processato e poi impiccato il 21 aprile del 1868. Il 23 marzo dello stesso anno venne deciso di costruire, in ricordo dell’attentato subito dal principe, il Royal Prince Alfred Hospital. Il 23 gennaio del 1874, nel Palazzo d’Inverno in San Pietroburgo, Alfredo sposò la granduchessa Marija Aleksandrovna Romanova (1853-1920), figlia dello zar Alessandro II di Russia(1818-1881) e della zarina Maria Aleksandrovna (1824-1880), nata granduchessa d’Assia e del Reno. Pochi anni dopo il matrimonio la coppia si stabilì sull’isola di Malta, dove rimase per molto tempo e dove nacque anche la loro terza figlia. Durante tutta la sua vita Alfredo si dedicò quasi totalmente alla sua professione, nella quale dimostrò una completa padronanza e una non comune intelligenza per le tattiche navali. Nel 1887 venne promosso al grado di Ammiraglio e, nel 1893, a quello di Ammiraglio di flotta. Le sue naturali doti diplomatiche, l’aspetto solenne e i legami con la famiglia reale inglese lo resero un valido candidato per il trono greco quando, nel 1862, il re Ottone di Grecia venne costretto ad abdicare da un sanguinoso colpo di Stato. I piani per la successione di Alfredo al trono di Grecia, però, vennero bloccati dallo stesso governo inglese, in quanto così facendo egli avrebbe dovuto rinunciare alla successione al trono inglese e a quella dei ducati di Sassonia-Coburgo-Gotha per cui suo zio Ernesto II, senza eredi, lo aveva designato. Quando il 22 agosto del 1893 il duca Ernesto II di Sassonia-Coburgo-Gotha (1818-1893), suo zio paterno, morì senza lasciare eredi diretti, il Ducato di Sassonia-Coburgo-Gotha passò ad Alfredo, in quanto il fratello maggiore Edoardo, primo in linea di successione per il ducato, rinunciò al diritto. Dapprima visto freddamente come uno “straniero”, egli seppe gradualmente ottenere popolarità nel suo nuovo ruolo di duca. Alfredo era un grande appassionato di musica e prese parte attiva alla fondazione di una sede del Royal College of Music a Coburgo. Egli stesso suonava il violino (che aveva studiato a Holyrood con l’espatriato ungherese George Lichtenstein), ma non era particolarmente dotato per lo strumento. Durante una festa organizzata da suo fratello, venne convinto a suonare. Sir Henry Ponsomby scrisse a proposito dell’esibizione: “completamente fuori tono e un rumore abominevole”. Fu anche un ottimo collezionista di vetri e ceramiche e la sua collezione, valutata mezzo milione di marchi dell’epoca, venne offerta poi dalla sua vedova al Veste Coburg, un’enorme fortezza sulla collina presso Coburgo. Divenne famoso anche per la sua collezione di francobolli, iniziata nel 1856. Eletto Presidente Onorario nel 1890 della Philatelic Society London, poté presentare all’Esposizione filatelica di Londra, dello stesso anno, numerosi francobolli dei diversi paesi visitati durante i suoi viaggi. L’unico figlio maschio del duca, il principe Alfredo, venne coinvolto in uno scandalo con la sua amante e tentò il suicidio, sparandosi, nel gennaio del 1899. Il giovane sopravvisse al tentativo di suicidio e venne inviato dai genitori a Merano per riprendersi, ma vi morì due settimane più tardi, il 6 febbraio. Alfredo, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha, morì a causa di un tumore alla laringe il 30 luglio del 1900, nel castello di Rosenau, sua residenza estiva appena fuori Coburgo. Venne sepolto nel mausoleo della famiglia ducale nel cimitero pubblico di Glockenberg. Gli successe il nipote Carlo Edoardo, figlio del fratello Leopoldo. Fotografia CDV. Fotografo: R. Carswell – Toronto. 

Onorificenze

Onorificenze di Sassonia-Coburgo e Gotha

Gran Maestro dell'Ordine della Casata Ernestina di Sassonia-Coburgo-Gotha - nastrino per uniforme ordinaria    Gran Maestro dell’Ordine della Casata Ernestina di Sassonia-Coburgo-Gotha
   

Onorificenze britanniche

Reale Cavaliere compagno (soprannumerario) del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera (KG) - nastrino per uniforme ordinaria    Reale Cavaliere compagno (soprannumerario) del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera 
     10 giugno 1863
Cavaliere extranumero dell'Antichissimo e Nobilissimo Ordine del Cardo (KT) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere extranumero dell’Antichissimo e Nobilissimo Ordine del Cardo 
     15 ottobre 1864
Cavaliere Gran Croce del Distintissimo Ordine di San Michele e San Giorgio (GCMG) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere Gran Croce del Distintissimo Ordine di San Michele e San Giorgio 
     29 giugno 1869
Cavaliere Gran Comandante extranumero dell'Esaltatissimo Ordine della Stella d'India (GCSI) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere Gran Comandante extranumero dell’Esaltatissimo Ordine della Stella d’India
     7 febbraio 1870
Cavaliere dell'Illustrissimo Ordine di San Patrizio (KP) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Illustrissimo Ordine di San Patrizio 
 

   14 (o 20) maggio 1880, con precedenza su tutti gli altri Cavalieri, subito dopo il Principe del Galles

Cavaliere Gran Croce dell'Eminentissimo Ordine dell'Impero Indiano (GCIE) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere Gran Croce dell’Eminentissimo Ordine dell’Impero Indiano 
     21 giugno 1887
Medaglia in oro del giubileo d'oro della regina Vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia in oro del giubileo d’oro della regina Vittoria
     21 giugno 1887 (con barretta 1897)
Medaglia d'oro del giubileo di diamante della regina Vittoria - nastrino per uniforme ordinaria    Medaglia d’oro del giubileo di diamante della regina Vittoria
     1897
Cavaliere Gran Croce dell'Ordine Reale Vittoriano - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere Gran Croce dell’Ordine Reale Vittoriano
     24 maggio 1899
Cavaliere Gran Croce dell'Onorevolissimo Ordine del Bagno, divisione militare (GCB, mil.) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere Gran Croce dell’Onorevolissimo Ordine del Bagno, divisione militare 
     25 maggio 1889

Onorificenze straniere

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Luigi (Granducato d'Assia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Luigi (Granducato d’Assia)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale di Santo Stefano d'Ungheria (Impero austro-ungarico) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Reale di Santo Stefano d’Ungheria (Impero austro-ungarico)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine imperiale della Croce (Impero del Brasile) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine imperiale della Croce (Impero del Brasile)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore (Francia)
   
Cavaliere dell'Ordine di Kamehameha I (Regno delle Hawaii) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine di Kamehameha I (Regno delle Hawaii)
   
Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno d’Italia)
   
Cavaliere di Gran Croce con gemme dell'Ordine della Corona Wendica (Granducato di Meclemburgo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce con gemme dell’Ordine della Corona Wendica (Granducato di Meclemburgo)
     28 giugno 1868
Cavaliere di I classe dell'Ordine di Osmanie (Impero ottomano) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di I classe dell’Ordine di Osmanie (Impero ottomano)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone d'Oro di Nassau (Regno dei Paesi Bassi) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Leone d’Oro di Nassau (Regno dei Paesi Bassi)
   
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Torre e della Spada (Regno del Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Torre e della Spada (Regno del Portogallo)
   
Cavaliere dell'Ordine supremo dell'Aquila Nera (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine supremo dell’Aquila Nera (Regno di Prussia)
   
Cavaliere di I classe dell'Ordine dell'Aquila rossa (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere di I classe dell’Ordine dell’Aquila rossa (Regno di Prussia)
   
Cavaliere dell'Ordine imperiale di Sant'Andrea "il primo chiamato" (Impero russo) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine imperiale di Sant’Andrea “il primo chiamato” (Impero russo)
   
Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro (Regno di Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere dell’Ordine del Toson d’oro (Regno di Spagna)
   
Cavaliere del Reale Ordine dei Serafini (Regno di Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria    Cavaliere del Reale Ordine dei Serafini (Regno di Svezia)
     24 maggio 1881

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Arc. 2723: Leopoldo Francesco Giulio, principe di Sassonia-Coburgo-Gotha- Koháry (Vienna, 31 gennaio 1824 – Vienna, 20 maggio 1884). Leopoldo era l’ultimogenito del principe Ferdinando di Sassonia-Coburgo-Gotha e di Maria Antonia Koháry. Essendo Leopoldo il figlio più giovane, era improbabile che ereditasse titoli o terra, così entrò nell’esercito austriaco. A un certo punto Leopoldo venne considerato come un potenziale marito per Isabella II di Spagna, ma l’unione non venne portata a compimento per resistenza della Francia e di altre potenze europee. Sin dal 1815 la Spagna era stata teatro di rivalità tra le grandi potenze dell’Europa dell’epoca che cercavano di estendere la loro influenza nella penisola iberica supportando differenti candidati ad ogni matrimonio di prestigio. Leopoldo del resto era un partito qualificato in quanto suoi cugini erano la Regina Vittoria del Regno Unito e suo marito il principe Alberto, mentre il re Leopoldo I del Belgio era zio paterno di Leopoldo e zio materno della regina Vittoria. Il fratello di Leopoldo, re Ferdinando II del Portogallo, era coreggente di Maria II del Portogallo. Il 23 aprile 1861, Leopoldo, a Vienna, sposò Constanze Geiger (1835 – 1890), una donna di origini non nobili. Il matrimonio venne considerato morganatico. Nel 1862, il duca Ernesto II di Sassonia-Coburgo-Gotha la nominò baronessa von Ruttenstein. Costanza era una nota compositrice e attrice viennese ed era, inoltre, un’amica intima del compositore Johann Strauss. Leopoldo morì il 20 maggio 1884 a Vienna. Fotografia CDV. Fotografo: L. Angerer – Wien. 

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