ERIK XIV re di Svezia in "Enciclopedia Italiana" - Treccani - Treccani

ERIK XIV re di Svezia

Enciclopedia Italiana (1932)

ERIK XIV re di Svezia

Sture Bolin

Nacque nel 1533 da Gustavo I e da Caterina di Sassonia Lauenburg. Ebbe un'educazione accurata, studiò molte lingue e le scienze, interessandosi soprattutto dell'astrologia, che coltivò poi per tutta la vita. Ma gli erano anche famigliari le scienze politiche; e fu impressionato in modo speciale dalle dottrine del Machiavelli. E. era sotto molti rapporti capace di diventare veramente un grande re, ma, anche a prescindere dal fatto che egli perdette per un certo tempo la ragione, la Svezia non era un paese che potesse corrispondere alle idee moderne di E. Già negli ultimi anni del governo del padre si può scorgere l'influenza di E. nell'azione diplomatica; ma solo la sua assunzione al trono nel 1560 gli diede l'occasione di effettuare i suoi progetti e di dimostrare la sua attività. La città di Reval dovette arrendersi alla Svezia; ma la Polonia e la Danimarca si opposero ad E., che, essendosi posto contro anche la città anseatica di Lubecca, si trovò a combattere contro una coalizione di queste potenze. La guerra scoppiò nel 1563 e durò per tutto il regno di E., che la condusse con vana fortuna, guidando personalmente gli eserciti.

Alla sua attività nella politica estera, corrispondeva una continua azione anche nell'interno del paese. E. seguiva in generale una politica avversa all'aristocrazia: la nobiltà ebbe diminuiti i suoi privilegi e imposte molte gravezze. In modo analogo E. procedette contro il fratello Giovanni, che aveva ricevuto da Gustavo I un ducato importante, e che cercava ora di seguire una politica estera indipendente: nel 1563 Giovanni fu arrestato. Queste misure diffusero il malcontento tra i nobili e aumentarono la diffidenza di E. che si rivolse prima contro la casa Sture. E. credette, seguendo i calcoli astrologici, che dei membri di questa casa avessero ordito una congiura contro di lui e li fece arrestare e portare ad Uppsala, dove fu convocata una dieta per condannarli. Egli stesso trafisse nel 1567 uno degli arrestati e fece uccidere la maggior parte dei rimanenti. Poi fuggì da Uppsala e fu ritrovato dopo alcuni giorni vestito da contadino, con sintomi evidenti di pazzia.

Cambiò poi la sua politica: ridiede la libertà a suo fratello Giovanni e cercò di conciliarsi coi nobili. Ma quando nel 1568 egli riammise in favore il suo antico consigliere Goran Peyson e celebrò pubblicamente le nozze con la sua amante di bassa origine, Caterina Månsdotter, i nobili si ribellarono. E. dovette arrendersi: una dieta del 1569 privò della corona lui e i suoi figli, e in sua vece fu fatto re Giovanni. E. passò il resto della sua vita in prigione e morì, pazzo, nel 1577, ucciso certo per istigazione di Giovanni III.

Bibl.: E. Hildebrand-S. Tunberg, Sveriges historia til våra dagar, V, 1921; A. Stille, De ledande ideerna i krigföringen in Norden 1563-70 (1918); G. O. F. Westling, Det nordiska sjnarskrigets historia (1879-80); V. Wigert, Erik XIV hans sinnessjukdom (1920); R. Elander, Sturemordens gata (1928); I. Andersson, Erik XIV och Macchiavelli, in Scnadie (1931).

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