Storia Buontalenti architetto dei banchetti

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Storia Buontalenti architetto dei banchetti


Bernardo Buontalenti (Firenze 1536-1608)
Bernardo Buontalenti (Firenze 1536-1608)

L’architetto, scultore, miniatore e ingegnere militare, Bernardo Buontalenti completò gli Uffizi, costruì la villa e il giardino di Pratolino e disegnò fortificazioni per numerose città toscane, come la fortezza del Belvedere a Firenze.
Il Buontalenti mise il suo genio anche al servizio delle feste e dei banchetti offerti dai Medici, studiando e realizzando gli apparati scenografici e le macchine teatrali.
Le cronache dell’epoca riportano notizie su alcuni di questi eventi, passati alla storia per la loro magnificenza. 
Il primo si riferisce alle nozze per procura tra Maria de’ Medici, giovane nipote del granduca Ferdinando, e il re Enrico IV di Francia.
La sera del 5 ottobre 1600 le porte del salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze si spalancarono. Agli occhi della neo regina, delle trecento gentildonne «leggiadre e ornate» e dei loro cavalieri, la gran sala rischiarata da infiniti lumi apparve in tutto il suo splendore.
La occupavano per intero tre lunghissime tavole apparecchiate con «tovaglie finissime e candidissime».
Su quelle laterali si ergevano due querce di foglie bianche e ghiande d'argento;

ai piedi di questi alberi stavano delle statuette di uomini e animali che simulavano scene di caccia.
Quando i convitati si sedettero, sulla tavola centrale un leone prima si aprì in due, mostrando i gigli di Francia in onore dello sposo, poi si mutò in aquila per volare via.
Era solo il primo dei prodigi del banchetto, a cui per quattro mesi aveva lavorato Bernardo Buontalenti.
Le vivande erano state affidate al maggiordomo del granduca Giovanni del Maestro, che stabilì un menu di 24 piatti freddi e 30 «serviti di caldo».
Tra i momenti salienti si ricorda che mentre la giovane regina assaggiava le portate del dessert (ciambelIette, pasticcetti, lattemiele, fragole) la sua tavola si aprì in due e scivolò verso i lati del salone dove, elevandosi, fece apparire due fontane che zampillavano forti liquori.
Mentre gli ospiti gustavano le confetture si spensero all'unisono i lumi della sala e, col sottofondo della musica, al rombo dei tuoni scesero dall'alto due nuvole che, aprendosi mostrarono due figure rappresentanti Giunone e Pallade pronte a esibirsi in una cantata in onore degli sposi.
Dopo questa breve cronaca sulla stupefacente creatività artistica del Buontalenti, vogliamo ricordare anche un altro episodio che lo vide protagonista: la visita a Firenze di un’ambasceria spagnola. Incaricato dai Medici di organizzare “festini da far rimanere come tanti babbei gli stranieri, spagnoli per giunta”, Bernardo addobbò di ghirlande strade e piazze, per poi illuminarle con migliaia di torce e stupefacenti fuochi artificiali.
Il momento più sbalorditivo dei festeggiamenti fu quello dedicato alla tavola, dove tra le preparazioni dolci si dice (?) che Buontalenti avrebbe aiutato i pasticceri di corte a realizzare nuovi sorbetti progettando uno strano “aggeggio”. La sua macchina a forma di scatola chiusa, con intercapedine isolante, avrebbe avuto un cilindro centrale contenente vari ingredienti freddi che si consolidavano grazie a spatole mosse di continuo da una manopola esterna.
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