Maxima d'Olanda e la parure Mellerio: tutto quello che c'è da sapere sui gioielli più amati dalle sovrane della casa d'Orange
Rubini e diamanti sull’abito di velluto di seta. La regina Maxima d’Olanda quando ha dovuto scegliere quali gioielli indossare per la cena di gala in suo onore ad Atene non avrà avuto dubbi. Avrà chiesto alle sue assistenti di tirare fuori dalla cassaforte la Mellerio Ruby Parure, uno dei set più preziosi della casa reale olandese (e non solo). La parure risale alla fine dell’Ottocento: si tratta del regalo commissionato da re Guglielmo III alla maison parigina per sua moglie, la regina Emma. E come sempre accade quando parliamo di questo tipo di doni, i gioielli sono sempre accompagnati da storie dal fascino irresistibile.
La Mellerio Ruby Parure, questo il nome con cui è conosciuta, è composta ora da sei pezzi, quattro dei quali sono stati sfoggiati il 31 ottobre da Maxima per la cena di gala organizzata per la visita di stato dei reali olandesi in Grecia. La tiara è una delle più note in circolazione, indossata da generazioni di sovrane.
A colpire però non sono stati tanto il bracciale o gli orecchini ma il devant de corsage appuntato all’altezza dello stomaco (il gioiello è noto anche come stomacher, appunto). Il devant de corsage era un pezzo molto usato dalle regine del secolo scorso (Maria di Teck, nonna della regina Elisabetta, ne aveva diversi esemplari): Maxima di Olanda riesce nell’impresa di renderlo attuale.
La sovrana ha indossato una tiara dalle origini inglesi mentre la padrona di casa, regina Silvia, ha scelto uno dei pezzi più preziosi della sua collezione. Le principesse Victoria e Sofia invece hanno scelto un diadema da abbinare al vestito. Eccole passate in rassegna
Quella della recente cena di gala non era la prima volta che tirava fuori dallo scrigno l’enorme spilla della parure Mellerio. Rispetto a ciò che re Guglielmo III aveva chiesto alla gioielleria di rue de la Paix a Parigi nel 1888, il set è molto cambiato anche perché questi capolavori sono pensati per mutare a seconda delle circostanze.
Tornando alle vicende dietro i gioielli in questione, la regina Emma era la seconda moglie del sovrano olandese. Guglielmo III nel 1839 aveva sposato con scarsa convinzione la cugina Sofia Federica di Württemberg. Un matrimonio infelice a causa della diversità dei caratteri, concluso con la scomparsa della donna nel 1877. Visto che la discendenza era in pericolo (due dei tre figli della coppia morirono giovani), il re cominciò una sorta di «scouting» tra candidate reali in giro per l’Europa. La spuntò Emma di Waldeck e Pyrmont non tanto per amore, quanto per il rifiuto di altre principesse (tra cui la di lei sorella). Guglielmo convolò a nozze con Emma nel 1879 non senza scalpore dato che la sposa era 41 anni più giovane del sovrano.
Nonostante le premesse, il matrimonio funzionò e nel 1880 nacque Guglielmina che diventò l’erede al trono d’Olanda. Per il trentesimo compleanno della regina Emma, Guglielmo III non badò a spese. Si rivolse a Mellerio, quella che oggi si dice sia la più antica gioielleria del mondo (dal 1515 gestita dalla stessa famiglia), che aveva annoverato tra le sue «clienti» più famose Maria Antonietta e Giuseppina Bonaparte, solo per fare un paio di nomi.
All’inizio la suite doveva comprendere una tiara, una collana, un braccialetto e un ventaglio e le pietre impiegate dovevano essere zaffiri e non rubini. Il design proposto da Oscar Massin, uno dei più importanti maestri gioiellieri del tempo, si adattava però meglio ai rubini e così fu. Il re spese una cifra da capogiro per il tempo, 160mila fiorini (l’equivalente, pare, di 4 milioni di dollari di oggi), e la commessa fu considerata così prestigiosa che Mellerio preparò un modello in argento da far provare alla regina prima di mettersi all’opera. Si dice inoltre che in totale furono utilizzate un migliaio di pietre (961 per l’esattezza): 385 per la tiara, 425 per la collana e 135 per il bracciale.
Disegnata dal consorte della regina Vittoria nel 1861 per le nozze della figlia Alice, la Strawberry Leaf Tiara ha portato sfortuna a tutte le reali che l'hanno indossata. Il gioiello è ora chiuso in cassaforte: nessuna ha avuto il coraggio di indossarla in quasi cento anni
Re Guglielmo III non potè godere a lungo della vista dello splendido regalo: morì l’anno successivo della consegna. La regina Emma pensò quindi di continuare a indossare quei gioielli che la legavano al marito adattandoli però al periodo di lutto: fece quindi sostituire i rubini con altrettanti diamanti. La collana alla fine era risultata troppo impegnativa: si decise pertanto di tirarne fuori uno stomacher e una spilla, pezzi molto più versatili rispetto al progetto originario.
Alla morte di Emma, diventata nel frattempo reggente, la parure passò a Guglielmina, la quale regnò dal 1890 al 1948. La indossò con parsimonia e l’unica volta da ricordare è la celebrazione per i 40 anni del suo regno. Il motivo non era che non le piacesse. Lei aveva un altro set di diamanti e rubini tutto per sé, la Peacock Parure, dal momento che la Mellerio era in uso alla madre. Ora le due suite convivono e vengono spesso mescolate specie da Maxima che non pone limiti alla fantasia quando si tratta di ingioiellarsi da capo a piedi.
Guglielmina dei Paesi Bassi sposò nel 1901 il duca Enrico di Meclemburgo-Schwerin. Ebbero un’unica figlia, Juliana. Salita al trono nel 1948, quest'ultima è stata l’ultima regina a usare la parure nella sua interezza e con l’opulenza che ne derivava. La Mellerio Ruby Parure era di sicuro quella che prediligeva, specialmente in occasione di visite di stato. Juliana, sposata con Bernhard van Lippe-Biesterfeld, la scelse anche il ballo prima del matrimonio di re Baldovino e di Fabiola Mora y de Aragón.
La figlia Beatrice, in carica dal 1980 al 2013, ebbe modo di sfoggiare il set già negli anni in cui era principessa ereditaria. Debuttò con la parure di diamanti e rubini nel 1962: l’evento in questione erano i festeggiamenti per le nozze tra Juan Carlos di Spagna e Sofia di Grecia. Alcuni commentatori sostengono che con quella tiara l’effetto «orecchie di gatto» è dietro l’angolo ma, benché a Beatrice donasse molto vista la sua tipica pettinatura voluminosa, scongiurando quindi il rischio di sembrare un felino, ha sempre preferito attingere a altri pezzi della sconfinata collezione reale. Una delle ultime occasioni in cui è stata avvistata con il diadema è stato il matrimonio di Victoria di Svezia con Daniel Westling nel 2010.
Willem-Alexander è il primo re dai tempi di Guglielmo III. Alla sua consorte, sposata nel 2002, non ha avuto bisogno di fare regali sontuosi: è bastato l’accesso alla collezione di famiglia. Maxima ha indossato il diadema per la prima volta nel 2006, al sessantesimo compleanno di Carlo Gustavo di Svezia. Se per gli altri pezzi della parure non c’è alcuna preclusione agli altri membri della famiglia, la tiara pare destinata solo alle regine e alle principesse ereditarie, sarebbe a dire le regine di domani.
Dal 2006 in avanti sono state numerosissime le volte in cui Maxima ha usato la parure Mellerio, riuscendo a donare a cimeli pensati in epoche lontane un tocco di contemporaneità. Come fa, appunto, con quel devant de corsage, un gioiello che diventa prerogativa di personaggi royal tanto quanto un diadema: difficile vedere gente comune con certe spillone appuntate sulla pancia.
La sovrana ama arricchire le sue acconciature con i preziosi cimeli provenienti dallo scrigno della casa reale. Tra i più amati c'è una spilla appartenuta alla regina Josefina che più volte è stata avvistata tra i capelli della regina Silvia e di sua figlia Victoria
Ovviamente lo stomacher non è più quello di un tempo. Le sue dimensioni si sono piuttosto ridotte e, nonostante questo, il pezzo riesce a essere stupefacente nella sua bellezza e nelle sue dimensioni. Creativa nella gestione del tesoro a cui ha la fortuna di poter attingere, la sovrana d’Olanda sfoggia il gioiello non solo come devant de corsage ma anche come spilla e addirittura come ciondolo, continuando a montare e smontare i rubini e i diamanti a suo piacimento. Ne sarebbe di certo lieto Oscar Massin, l’artista di Mellerio che disegnò il set più di un secolo fa.
La prossima non solo in linea di successione ma anche in fila per indossare la parure e la principessa Amalia. In un’intervista rilasciata nel 2021 quando ha compiuto 18 anni ha confessato di adorare i diademi. «Mostrami una tiara e saprò da dove viene, le conosco tutte» ha dichiarato.
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C’è uno scatto rubato che la ritrae a 8 anni con la tiara Mellerio di rubini e diamanti sulla testa: di fatto quindi il suo debutto c’è già stato, anche se nella cabina armadio della regina. Ha detto infatti che da piccola si divertiva a mettere le mani tra i gioielli della madre. Beata lei! Chi non l’avrebbe fatto? Difficile resistere alle tentazioni, specialmente quando sono così invitanti.