Nerissa e Katherine Bowes-Lyon: le Cugine (dimenticate) della Regina Elisabetta II – Vanilla Magazine

Nerissa e Katherine Bowes-Lyon: le Cugine (dimenticate) della Regina Elisabetta II

Nelle famiglie nobili o dell’alta borghesia le malformazioni fisiche e le tare ereditarie erano sempre ritenute una vergogna e quindi tenute, dove possibile, nascoste. Delle malattie genetiche e della trasmissione di tare ereditarie si sapeva poco, ora possiamo dire che erano in buona parte dovute ai matrimoni fra consanguinei, dove le conseguenze potevano saltare intere generazioni e ripresentarsi in seguito o colpire solo alcuni discendenti, ma in fondo l’interesse politico di un’unione sovrastava la ragionevolezza riguardo la prevenzione del rischio.

Bisogna però dire che non tutte le malattie erano dovute alla consanguineità, nel caso della Regina Vittoria non si conoscevano casi di emofilia nella sua famiglia, e la malattia venne scoperta solo nelle generazioni seguenti.

Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:

Le malformazioni fisiche derivanti da incroci di consanguinei come il mento asburgico, ovvero il prognatismo mandibolare e il deficit mascellare degli Asburgo (tranne in casi come per Carlo II dove a questi si univano altre pesanti tare ereditarie) o lo scarso sviluppo e l’ipotrofia muscolare degli arti inferiori come in Vittorio Emanuele III di Savoia, erano considerati solo “difetti” estetici, seppur molto pesanti psicologicamente tanto da far dire a Vittorio Emanuele «Ch’am varda ben. A sa ben che mi son fòtu ‘ntle gambe!». (Mi guardi bene. Sa bene che sono fottuto nelle gambe).

Carlo II di Spagna, il sovrano Asburgo “Stregato”:

Uno zio di Vittorio Emanuele III, Oddone di Savoia, era nato affetto da nanismo e deformità, era anche lui figlio di due cugini e, pur intelligentissimo, era stato tenuto lontano dalla corte. Vittorio Emanuele III temeva quindi molto il frutto dell’unione fra consanguinei, e rifiutò saggiamente di prendere in considerazione come sposa qualunque donna imparentata con i Savoia, scegliendo Elena del Montenegro per portare sangue nuovo nella dinastia.

Lontano dalla corte venne tenuto anche il principe John Windsor, figlio di Giorgio V e della regina Mary, affetto da epilessia, ma si arrivava a tenere lontani anche gli omosessuali dichiarati come Ludovico Vittorio d’Asburgo, fratello di Francesco Giuseppe Imperatore del Regno Austro-Ungarico. Del resto all’epoca, e per dir la verità fino a non molti anni fa, l’omosessualità veniva considerata una malattia.

La malattia più temuta era quella mentale, che condannava a un ricovero o altri terribili trattamenti in cliniche psichiatriche. Non sempre era ereditaria, ma ci furono due casi “nobili” ed ereditari che vennero tenuti nascosti per lunghissimi anni. Nerissa e Katherine Bowes Lyon erano nate rispettivamente il 19 febbraio 1919 e il 4 luglio 1926 . Erano figlie di John Herbert Bowes-Lyon e di Fenella Hepburn-Stuart-Forbes-Trefusis, entrambi della nobiltà scozzese, e John era il fratello di Elizabeth Bowes-Lyon, poi moglie di Giorgio VI d’Inghilterra, regina e madre della regina Elisabetta II.

Nerissa e Katherine erano quindi prime cugine di Elisabetta e Margaret

Il padre John Herbert Bowes Lyon:

Delle 5 figlie di John e Fenella la prima morì a un anno di età e non si sa se fosse sana, 2 di loro nacquero sane mentre Nerissa e Katherine mostrarono presto un grosso deficit mentale. Non impararono mai a parlare e le loro facoltà mentali erano paragonabili a quelle di un bambino di 3 anni.

Nerissa Bowes-Lyon:

Nel 1941 vennero entrambe ricoverate nella clinica psichiatrica The Royal Earlswood Hospital di Redhill a Londra. Nello stesso giorno vennero ricoverate anche Idonea, Rosemary ed Etheldreda Fane, loro cugine nate rispettivamente nel 1912,1914 e 1922, ovvero tre delle sette figlie della sorella di Fenella, Harriet Fane.

Katherine Bowes-Lyon:

Non si sa con precisione da cosa fossero affette, vennero classificate semplicemente come “imbecilli”, come d’uso all’epoca, e non si sa nulla della loro vita precedente in famiglia. Le due Bowes-Lyon avevano già 15 e 22 anni al momento del ricovero, le cugine erano addirittura sulla trentina, ma quanto fossero state socializzate, e da chi fossero seguite resta un mistero, così come il motivo riguardo la decisione di farle internarle tutte. E’ possibile che fossero diventate di difficile gestione, ma cosa abbia provocato l’accordo e la decisione delle rispettive madri non si è mai saputo.

The Royal Earlswood Hospital di Redhill

Earlswood, nonostante l’aspetto imponente, non era una clinica di alto livello o lussuosa in grado di ospitare membri della famiglia reale. La struttura era sovraffollata e 2 infermiere dovevano seguire 40 pazienti in condizioni sanitarie precarie. Per quanto la disabilità non coinvolgesse i Bowes-Lyon, e quindi non interessava la regina e la famiglia reale Windsor, derivando da una tara ereditaria della famiglia Trefusis, rappresentava comunque un argomento scottante.

Passando a diversi anni dopo il loro internamento, che passò sotto silenzio nel secondo dopoguerra, si giunge a una svolta inaspettata nei primi anni ’60.

Nell’edizione del 1963 del Burke’s Peerage, il libro della nobiltà britannica, Nerissa viene citata come morta nel 1940 e Katherine nel 1961

La notizia in realtà è un falso, all’epoca erano entrambe ancora vive. La domanda quindi è: chi decise di darle per morte? Secondo la famiglia reale fu la madre Fenella a compilare le schede di aggiornamento quando era già in stato confusionale, ma l’editore del Burke’s sostenne che le schede delle due sorelle erano compilate con le date di morte e in maniera precisa, e gli editori ovviamente non potevano dubitare delle dichiarazioni della madre delle interessate.

La madre Fenella Hepburn-Stuart-Forbes-Trefusis

La famiglia reale sostenne in seguito di non aver dubitato della loro morte, ma questo apparve piuttosto strano. Il padre John Herbert Bowes-Lyon era morto nel 1930, è possibile che i rapporti fra la regina e la cognata si fossero raffreddati o perfino interrotti, ma che nessuno della famiglia Bowes-Lyon ne abbia parlato risulta quasi incredibile.

La sorelle di Nerissa e Katherine sostengono che la madre andò regolarmente a visitarle fino alla morte di quest’ultima, avvenuta nel 1966, ma secondo il personale e i registri le ragazze non ricevettero mai alcuna visita né alcun tipo di regalo.

Nerissa morì il 22 gennaio 1986 e Katherine il 23 febbraio 2014, dopo essere stata trasferita nel 1997 insieme alle tre cugine in un’altra clinica nel Surrey a causa della chiusura di Earlswood per supposti abusi.

Nerissa fu sepolta nel cimitero di Redhill con una semplice croce, il numero di matricola M11125 e il cognome Bowes-Lyon scritti su targhette di plastica, senza alcuna cerimonia e con la sola presenza del personale della clinica. Nello stesso cimitero fu sepolta in seguito anche Katherine, che ebbe almeno un nome e una data sulla croce.

La tomba di Nerissa:

La storia delle sorelle venne alla luce solo nel 1987, quando un giornalista del Sun vide la tomba di Nerissa e, incuriosito dal cognome, chiese informazioni al personale della clinica dov’era ricoverata Katherine.

Scoperte le origini delle donne cominciò a indagare sulla storia. La famiglia reale reagì con vigore, negando di aver saputo che le due donne fossero ancora vive dopo il 1963, e che la regina madre, dopo aver appreso della situazione, avesse mandato dei fondi per Katherine, ma poi nessuno si interessò più riguardo la sorte di Katherine.

A parziale giustificazione di un atteggiamento tanto distante bisogna considerare che per la famiglia reale le due cugine erano sempre state delle estranee, incapaci di parlare, secondo le infermiere turbate e innervosite dalle visite, durante le quali urlavano e strepitavano. Non era certo una situazione che invogliasse i sovrani d’Inghilterra ad andar a trovare quelle cugine dimenticate, e in fondo fra loro non c’era alcun legame affettivo.

Risulta anche impossibile che, come dichiarato da alcune infermiere, le due avessero gioito vedendo alla TV la regina Elisabetta II. Lo stato mentale in cui si trovavano non permetteva loro di capire il significato delle cerimonie, e tanto meno avrebbero potuto riconoscere la cugina dopo almeno 50 anni, anche ammettendo che la avessero mai incontrata in gioventù. Però siamo in Inghilterra, e quando la vicenda venne alla luce le sorelle sane ancora in vita fecero sistemare la tomba della “quasi ignota” Nerissa.

La tomba di Katherine:

Traendo qualche conclusione, ma è bene specificare che sono soltanto ipotesi, è possibile che sia stato mantenuto il silenzio sulla malattia ereditaria della famiglia dato che Anne, una delle sorelle Bowes-Lyon, dopo il divorzio dal primo marito aveva sposato, nel 1950, il principe Giorgio Valdemaro di Danimarca, e la tara di famiglia avrebbe sicuramente influenzato negativamente il giudizio dei nobili danesi nelle fasi decisionali del matrimonio.

Eppure c’era chi sapeva della tara Trefusis. Nel 1950 John Spencer (futuro padre di Lady Diana) si era fidanzato con Anne Tennant, Lady Glenconner, ma il padre di John, dopo aver reperito informazioni sulla futura sposa, fece rompere il fidanzamento a causa del “sangue matto” presente nella famiglia di Anne, la cui nonna era una Trefusis.

Nel 2011 fu realizzato un documentario su Nerissa e Katherine dalla Tv britannica, con interviste a chi le aveva conosciute. Il programma causò molto stress alla casa reale, che venne coinvolta in uno scandalo che ritenevano un problema della famiglia Bowes-Lyon, ma l’opinione pubblica criticò la mancanza di considerazione dei legami di sangue dei Windsor.

Le discendenti delle sorelle Bowes-Lyon giudicarono crudele il documentario, ribadendo che le due donne erano sempre state molto amate dalla famiglia.

Nel 2020 si parlò di Nerissa e Katherine nella serie The Crown di Netflix. Inutile dire che non c’è nulla di vero in quello che è stato mostrato nella serie, come la visita di Margaret, sorella di Elisabetta II, sicuramente mai avvenuta, oppure la scena che mostra la gioia delle sorelle mentre vedono la regina arrivare al matrimonio di Carlo e Diana. Pura fantasia. Crudele fantasia.


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