Da Margrethe di Danimarca a Felipe di Spagna: le incoronazioni che hanno fatto la storia

Non solo Carlo III. Abbiamo ripercorso le più importanti cerimonie che negli ultimi decenni hanno caratterizzato l'investitura di re e regine nel resto d'Europa. E non tutte, a differenza di quanto si possa immaginare, sono state all'insegna di sfarzo e solennità…
Da Margrethe di Danimarca a Felipe di Spagna le incoronazioni che hanno fatto la storia
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L'incoronazione di re Carlo III e della regina Camilla è stata una cerimonia solenne (seppur snellita rispetto a quella di mamma Elisabetta II): il sovrano è stato unto con l’olio consacrato a Gerusalemme, ha sfilato con la croce del Galles e con le reliquie della Crocifissione che gli ha donato Papa Francesco. Ma non c'è solo re Carlo III. Abbiamo ripercorso l’investitura di re e regine, negli ultimi decenni, nel resto d'Europa. Per scoprire che lo sfarzo e la solennità dell'incoronazione britannica non hanno uguali nel resto del Vecchio Continente.

Margrethe di Danimarca (1972)

Era il 15 gennaio 1972 quando il premier Jens Otto Krag si affacciò al balcone del palazzo reale di Copenaghen per annunciare la morte di Frederick IX e proclamare regina Margrethe: «Frederick IX è morto. Lunga vita alla regina Margrethe II ! Hurrah, Hurrah». Fu così, in pochi istanti, che la trentunenne figlia del defunto monarca diventò la prima sovrana della monarchia danese in seicento anni di storia (prima di lei c'era stata Margherita I, che nel XIV secolo regnò anche in Svezia e Norvegia).

Carlo XVI Gustavo di Svezia (1973)

Piuttosto semplice, e decisamente rapida, anche l'incoronazione di Carlo XVI Gustavo di Svezia, che 19 settembre 1973, indosso la divisa militare, entrò nella sala del trono al palazzo di Stoccolma, si sedette sullo scranno d’argento ammantato di ermellino e sovrastato da un grande corona simbolica, e lesse un discorso di pochi minuti col quale diventò il nuovo sovrano. Nessun rito solenne, nessuna corona calata sul suo capo. Solo l’affaccio al balcone del palazzo, in solitaria.

Beatrice d’Olanda (1980)

Beatrice d’Olanda divenne regina il 30 aprile 1980 quando la madre Juliana decise di abdicare. Scelta ben meditata dalla sovrana, in modo da consentire alla figlia di raccogliere il testimone nel fiore delle energie (all'epoca aveva 42 anni). Beatrice non fu incoronata, ma giurò davanti a una sessione pubblica e congiunta delle due Camere del Parlamento. Dieci anni fa, la sovrana ha abdicato al trono olandese e il figlio Willem-Alexander I è diventato il nuovo re.

Harald di Norvegia (1991)

Re Harald di Norvegia divenne sovrano nel giugno 1991 alla morte del padre Olav V. E la cerimonia con cui fu incoronato ebbe, per suo espresso volere, valore sacrale oltre che istituzionale. Proprio come quella di Carlo. Il rito però fu molto più scarno di quello che sta per andare in scena a Westminster Abbey per l'ascesa al trono del sovrano inglese. Harald e sua moglie, la commoner Sonja Sommerlat, furono accolti alla Cattedrale di Nidaros a Trodheim dagli arcivescovi Finn Wagle e Andreas Aarflot, si inginocchiarono davanti all’altare, e ricevettero una semplice benedizione con la mano destra.

Alberto del Belgio (1993)

Nel 1993, dopo la morte di Re Baldovino, toccò al fratello Alberto, fino ad allora principe di Liegi, raccogliere il testimone, giurando davanti alle camere riunite del Parlamento il 9 agosto 1993. Con l'ascesa al trono di Alberto II, sua moglie, l'italiana Paola nata Ruffo di Calabria, diventò regina consorte. I due, sposati dal 1958, hanno tre figli: Philippe, Astrid e Laurent. Poi c'è Delphine, nata da una relazione extraconiugale dell'ex sovrano del Belgio (ha abdicato nel 2013, ma mantiene il titolo di re) con la baronessa Sybille de Selys Longchamps. Nel 2020, dopo sette anni di battaglie legali, grazie al test del Dna Delphine ha dimostrato la royal paternità conquistando il titolo di principessa.

Alberto di Monaco (2005)

Alberto di Monaco, il figlio di Grace Kelly e Ranieri, diventò Principe sovrano nel luglio del 2005, a 47 anni. Incoronazione senza corona la sua, infatti l’investitura di Alberto è stata un’intronizzazione per un principe «regnante». La prima parte della cerimonia di «intronizzazione» si svolse tre mesi dopo i funerali di Ranieri III. Una messa solenne nella cattedrale dell’Immacolata Concezione, quella dove si erano detti «sì» Grace e Ranieri, consacrò Alberto nuovo sovrano del piccolo Stato. Fu un momento pieno di emozione: a un certo punto Stephanie prese la mano del fratello e lui strinse anche quella di Caroline, che non riuscì a trattenere le lacrime. Al termine del rito il sindaco sulla piazza del Palais consegnò ad Alberto, simbolicamente, le chiavi della città. Quindi il nuovo regnante regalò ai concittadini una grande festa che durò fino a sera, con musica e fuochi d’ artificio. La seconda parte dell’intronizzazione andò in scena il 19 novembre successivo in occasione della festa di San Ranieri: fu quello il momento istituzionale. Alla messa solenne parteciparono capi di stato e reali tra cui la principessa ereditaria Vittoria di Svezia e il principe Joachim di Danimarca.

L'intronizzazione di Alberto di Monaco

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Guglielmo Alessandro d’Olanda (2013)

A 75 anni Beatrice d'Olanda decise di farsi da parte e suo figlio Guglielmo Alessandro raccolse il testimone. Era il 30 aprile 2013 quando il nuovo re giurò nella Nieuwe Kerk, una chiesa sconsacrata. Giurò non su Dio, ma davanti al Parlamento, promettendo di rispettarlo. Sulla spalle il manto regale di velluto ed ermellino, ma nessuna corona sul capo. Al suo fianco la moglie, l’argentina Máxima Zorreguieta, tra gli invitati le tre figlie: Alexia, Ariane e Amalia, da quel giorno erede al trono. Tra gli ospiti Kofi Annan e gli allora principi Carlo e Camilla, i reali di Spagna, Norvegia e Svezia, Alberto di Monaco e Naruhito, allora erede del trono del Crisantemo. La cerimonia si concluse con una processione sull’acqua di 200 imbarcazioni reali e l’affaccio al balcone dei nuovi sovrani.

Filippo del Belgio (2013)


Dopo l'abdicazione di Alberto II del Belgio il nuovo Re Filippo, affiancato dalla moglie Mathilde, apparve al balcone del palazzo reale a Bruxelles tra fanfare di tromba e salve di cannone. Il rito fu solenne ma veloce, con un discorso nelle tre lingue ufficiali del Paese: olandese, francese e tedesco. Nessun capo di stato o reale straniero invitato.

Felipe VI di Spagna (2014)

Felipe VI divenne re di Spagna il 19 giugno 2014. Papà Juan Carlos aveva abdicato alla mezzanotte precedente. La frugale cerimonia d'incoronazione si svolse in Parlamento, dove Felipe arrivò con la moglie Letizia e le due figlie: Sofia e la futura regina Leonor. «Eccomi davanti alle Cortes Generales per pronunciare il giuramento previsto dalla nostra Costituzione ed essere proclamato Re di Spagna». Così prese la parola il nuovo sovrano, aggiungendo: «Inizio il mio regno con una profonda emozione per l’onore che presuppone il prendere la Corona». Tuttavia nessuna corona si posò sul suo capo. Il gioiello rimase su un cuscino rosso davanti a lui.

L'incoronazione di Felipe VI di Spagna

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Lo Shah di Persia e Farah Diba (1967)

Per trovare una cerimonia davvero intrisa di ricchezza, sfarzo e lusso, dobbiamo fare un salto più indietro nel tempo. E fuori dall'Europa. Era il 26 ottobre 1967 quando Mohammad Reza si incoronò Shah di Persia, nello splendore della Grand Hall del Golestan Palace, sul Trono del Pavone. Un’incoronazione con una prima assoluta per l’Iran: una corona anche per la Shahbanou, l’imperatrice Farah Diba. Lo Shah voleva infatti che la sua terza moglie - essendo l’erede al trono ancora piccolo - potesse diventare reggente in caso di sua morte prematura. Così fu commissionata una corona, la prima in 2500 anni di storia del Paese, anche per l’imperatrice.

L'incoronazione dello Shah di Persia

Bettmann
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