Buckingham Palace diventa un museo? Ecco il progetto di re Carlo
Un museo aperto tutto l’anno, con uffici e sale disponibili al pubblico. E forse sarà anche possibile sposarsi lì. Sotto re Carlo, che si rifiuta di abitarci, Buckingham Palace sarà irriconoscibile. E diventerà una miniera d’oro per le casse Royal
Nessun Royal dispone più di uffici a Buckingham Palace e, da quando è salito al trono lo scorso settembre, re Carlo lo ha usato solo per un banchetto di Stato, qualche investitura e impegno ufficiale. Ma il sovrano, consapevole delle potenzialità economiche della residenza reale per antonomasia – da anni in fase di ristrutturazione, al costo di centinaia di milioni di sterline – ha piani ben precisi: oltre a trasformarla in un museo, si propone di sfruttare appieno ogni stanza, sala e corridoio.
Buckingham Palace: per re Carlo è una gallina dalle uova d’oro
Alla regina Elisabetta e al principe Filippo, il palazzone di 775 stanze non piaceva, lo trovavano troppo freddo e pieno di spifferi. E ora anche Carlo si rifiuta di andarci a vivere con Camilla, preferendo come base londinese la poco distante Clarence House, dove hanno anche i loro uffici. Persino William e Kate avrebbero fatto sapere che, quando sarà il loro turno sul trono, sceglieranno il castello di Windsor come residenza ufficiale. E allora che ne sarà di Buckingham Palace?
Re Carlo cerca fondi per il “Museo di Buckingham Palace”
Da anni Carlo parla di Buckingham Palace con lo stesso tono che, da principe, usava anche per il suo Duchy Of Cornwall, l’azienda che raccoglie attività agricole, alimentari e persino immobiliari, ora passata al principe William. Ovvero un’operazione commerciale da sfruttare per il mantenimento della Royal Family ed evitare, quindi, di pesare troppo sui contribuenti. E la trasformazione in un museo è la prima delle iniziative studiate personalmente dal sovrano, che ora è alla ricerca di fondi (non governativi) per mettere a punto i suoi piani il più presto possibile.
Il museo di Buckingham Palace: prossima l’apertura?
Re Carlo ha fretta e si propone di lanciare la nuova iniziativa nei prossimi due anni. Il nuovo museo di Buckingham Palace rimarrebbe aperto tutto l’anno (al momento lo è solo in estate) e includerebbe gran parte dei saloni e degli appartamenti privati, organizzati in tour a tema.
La residenza reale verrebbe ulteriormente arricchita di tesori artistici che al momento giacciono nei magazzini sotterranei. E bar e gift shop verrebbero aperti in aggiunta a quelli già operativi all’interno della residenza.
Alla corte inglese, presto uffici in affitto e forse sale per matrimoni
Ma la commercializzazione di Buckingham Palace non si ferma qui. Carlo si propone di trasformare gran parte delle 775 stanze in uffici e sale per funzioni disponibili al pubblico. Con gli opportuni permessi, i saloni normalmente utilizzati per cene di Stato potrebbero essere trasformati anche in sale per la celebrazione di matrimoni ed unioni civili. Una possibilità che la regina Elisabetta trovava volgare, ma che Carlo non escluderà a priori.
Il “sacrificio” di re Carlo per il futuro della monarchia
In tempi di profonda crisi economica per la maggioranza dei britannici, costretti dal caro vita a compiere la difficile scelta tra cibo e riscaldamento, Carlo e il figlio William hanno capito che l’ostentazione di ori e ricchezze a corte va eliminata una volta per tutte. Il “sacrificio” di Buckingham Palace – la residenza Royal più amata al mondo – è necessario non solo per rimpinguare le casse Royal, eternamente in rosso, ma anche per migliorare l’immagine della monarchia, garantendone il futuro nell’era post-Elisabetta.
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