Concorezzo. Un'ora e mezza di storia, di immagini, di suoni, di emozioni. Uno spettacolo teatrale, davvero magistralmente pensato e messo in scena, per ricordare ai molti che ancora non lo sanno, perché nel cimitero di Concorezzo riposi Elio Vittorini, raffinato e controcorrente intellettuale, tra le figure più alte del Novecento letterario italiano. Guidati dalla voce narrante e dalla regia di Elisabetta Visconti Barbier e introdotti da Federica Lissoni, gli attori (Sonia Colombo, Giacomo Nucci, Silvia Pagliari, Sara Stucchi, Lorenzo Uggetti) hanno ripercorso la vita dello scrittore, siracusano di nascita ma milanese d'adozione, e della concorezzese Ginetta Varisco, intellettuale, traduttrice e soprattutto donna libera. Marito e moglie, come si sono sempre considerati, riposa oggi nel cimitero di Concorezzo nella tomba della famiglia Varisco.

Lo spettacolo si svolge attraverso un'attenta e scrupolosa ricerca storica capace di affiancare il racconto del dramma della Seconda Guerra mondiale ad episodi più intimi. E solo così riesce in pieno lo scopo della rappresentazione teatrale: raccontare l'essenza di questi due straordinari personaggi.

Vittorini intellettuale, Vittorini giornalista, Vittorini politico, Vittorini giocatore di calcio con gli amici, Vittorini innamorato. E lei, Ginetta, che lo 'rubò' alla prima moglie, Rosa Quasimodo, sorella del premio Nobel Salvatore, giovane ribelle, femminista ante-litteram, attenta al prossimo, allergica alle convenzioni sociali, amante della lingua milanese e brianzola, zia affettuosa, figlia prediletta.

Il loro amore ha attraversato la guerra, la resistenza, la malattia. In mezzo tante incredibili pagine in cui scorrono i nomi di Italo Calvino, Mario Rigoni Stern, Ernest Hemingway e tanti altri intellettuali del Novecento.

A sorpresa, tra il pubblico, anche il nipote di Elio, Stefano Vittorini, insieme ai due figli. A lui il sindaco ha consegnato una pergamena ma soprattutto una notizia in anteprima: a marzo i giardini della biblioteca comunale saranno intitolati a Elio Vittorini e Ginetta Varisco. A memoria della loro splendida storia d'amore.