Reichstadt1946
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Elisabetta I e Maria Stuarda

Maria Stuarda aveva sposato Francesco II, successore di Enrico II, re di Francia. Alla morte di Francesco II avvenuta nel 1560, avvenuta solo due dopo il matrimonio, essa ritorna in Scozia di cui era regina. I nobili scozzesi, poco sottoposti all’autorità reale, nel frattempo avevano appoggiato la religione protestante, diventata religione di stato. Maria, che aveva solo 19 anni, si dimostrò di non essere in possesso della prudenza necessaria.

Per trovare un appoggi contro i suoi sudditi che detestavano il cattolicesimo della sovrana e le maniere raffinate che aveva imparato alla corte di Francia, sposò il cugino Henri Darnley da cui ebbe un figlio. Tuttavia essa non riuscì ad andare d’accordo con il coniuge, fra l’altro un personaggio assai mediocre e dopo la tragica morte di costui, Maria si sposò una seconda volta con uno degli assassini, il conte Bothwell. L’indignazione provocò una sommossa generale. Detronizzata a favore del figlio. Giacomo VI, essa chiese silo a sua cugina, Elisabetta che praticamente la tenne come prigioniera.
I cattolici inglesi pensarono allora di sostituire Elisabetta con Maria Stuarda. Tuttavia la ribellione dei conti del Nord del 1569 fu violentemente repressa e Elisabetta, scomunicata dal Papa l’anno successivo, apparse da quel momento come il difensore per eccellenza del protestantesimo. Invece, Filippo II di Spagna, secondo le sue solite fluttuazioni politiche, pensò di liberare l’ex regina di Scozia. La prigionia di Maria durò 19 anni e diventò sempre più severa via via che in Elisabetta aumentava la preoccupazione per la presenza di una rivale sostenuta da potenze straniere. Spinta dall’eccitazione dei protestanti più accesi, Elisabetta approfittò di un’imprudenza commessa da Maria Stuart che non scoraggiò gli autori di un complotto tramato per liberarla e di cui le autorità conoscevano tutti i dettagli. Maria Stuarda fu interrogata, giudicata e decapitata nel 1587. Essa sostenne le prove del processo ed attese la morte in modo tranquillo e coraggioso che contribuirono a far dimenticare i suoi errori e rendere più grande la sua memoria. Per cercare di discolparsi, Elisabetta I fece finta di essere addolorata, sostenendo di aver firmato l’ordine di esecuzione senza accorgersene