Monumento funebre a Maria Cristina d'Austria: analisi

Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria di Antonio Canova: analisi completa dell’opera

Torniamo ad occuparci di un’altra opera di Antonio Canova, e quest’oggi lo facciamo in modo differente, poiché l’opera che andiamo ad analizzare è nettamente differente dai “semplici” gruppi scultorei realizzati da quest’ultimo e che abbiamo già visto nei giorni precedenti. Oggi andremo ad analizzare il Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria.

L’opera è davvero molto complessa, ma cercheremo di sintetizzare al massimo tutte le informazioni più importanti all’interno di un semplice articolo, in modo tale che chiunque possa attingere tutta la conoscenza necessaria riguardo questo monumento.

Monumento funebre a Maria Cristina d'Austria Canova analisi

“Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria” Antonio Canova

Data di produzione: 1798-1805

Dimensioni: 574 cm

Dove si trova: Augustinekirche, Vienna

Prima di procedere effettivamente con l’analisi di questo marmo, dobbiamo scoprire chi ha voluto che questo lavoro venisse realizzato. Questo luogo di sepoltura è stato voluto da Alberto di Sassonia-Teschen per la morte di sua moglie, Maria Cristina; con questo immenso lavoro il regale voleva rendere omaggio al ricordo di sua moglie e a tutte le sue caratteristiche che l’hanno resa una grande consorte in vita.

Canova non lavorò con costanza, ma ad intermittenza, per sette anni, a partire dal 1798 cominciò a realizzare questa imponente opera marmorea.

Cerchiamo adesso di analizzare per bene questo immenso lavoro realizzato dal Canova, dove il tema predominante è ovviamente quello della morte, e tutti gli elementi che sono stati inseriti hanno a che fare con ciò. Guardando per bene la prima volta la scultura, salta immediatamente all’occhio la piramide bianca che troneggia, che sembrerebbe il luogo di destinazione della mesta processione, a cui stanno partecipando diversi personaggi.

Proprio sopra l’entrata della piramide mortuaria è presente un’architrave con su inciso “Uxori optimae Albertus” che tradotto sarebbe “Alberto alla sua ottima moglie”, facendo risaltare il nome del committente.

Adesso vediamo invece chi sono i personaggi che partecipano alla marcia funebre:

  • Sopra all’entrata oscura c’è un medaglione con all’interno un ritratto della donna defunta, sorretto da una specie di angelo, ma che in realtà è la personificazione della Felicità, la quale a sua volta è accompagnata anche da un putto nel volo.
  • Tra i personaggi sulla sinistra che partecipano alla marcia funebre troviamo un personaggio che disperato e con il capo chino su un un vaso (contenente le ceneri) si avvia verso la piramide, accompagnato da due bambine. Questa è la personificazione della Virtù.
  • Dietro, sempre sulla sinistra è presente una donna che invece accompagna un vecchio sotto braccio, mentre segue la Virtù. Questa donna è la rappresentazione della Beneficenza.
  • Sulla destra c’è un leone, rappresentante la Fortezza, e proprio sopra al leone è presente invece un genio con le ali, che rappresenta il sonno; ciò sta ad indicare la morte come un sonno eterno.

Sotto i piedi dei personaggi che si trovano a sinistra è molto interessante notare che è presente un drappo, altro elemento inserito non casualmente: questo infatti rappresenta il forte legame tra la vita e la morte.

La scelta di voler utilizzare la piramide è molto interessante: questa infatti rappresenta il mondo dei morti, in continuità e non in contrapposizione con i personaggi che partecipano, rappresentanti il mondo dei vivi.

Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

2 risposte

  1. L ha detto:

    Grazie mille, ogni volta che devo studiare arte sul libro mi viene voglia di chiudere e predere 2
    Preciso, chiaro allo stesso tempo semplice

  2. Gaia ha detto:

    Sintetico ma allo stesso tempo preciso. Ottimo punto di riferimento per studiare le opere ogni qualvolta ci sia un’interrogazione di arte o semplice curiosità. Si vede che lo fai con passione e riesci facilmente a trasmetterla agli altri (anche ai non appassionati come me). Grazie. 🙂

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