Re Costantino di Grecia: ai funerali da Juan Carlos a Farah Diba - la Repubblica

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Atene, da Juan Carlos a Farah Diba: i sovrani d'Europa ai funerali di Costantino II. Assenti il premier e il presidente greci

Atene, da Juan Carlos a Farah Diba: i sovrani d'Europa ai funerali di Costantino II. Assenti il premier e il presidente greci
(afp)
Alla cerimonia funebre per l'ultimo re di Grecia hanno partecipato teste coronate da Regno Unito, Danimarca, Lussemburgo, Monaco, Olanda, Norvegia e Spagna. Ma mancavano Mitsotakis e Sakellaropoulou. Anche dopo la morte l'ex sovrano si conferma una figura divisiva
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Molte teste coronate e pochi rappresentanti del governo ellenico. L'ultimo re di Grecia, Costantino II, si conferma una figura divisiva in patria. E i suoi funerali, l'ex sovrano è morto lo scorso martedì all'età di 82 anni a causa di un ictus, lo dimostrano. La cerimonia privata - il governo ha negato i funerali di Stato - si è tenuta nella cattedrale di Atene alla presenza dei reali di tutta Europa e di pochi rappresentanti del Paese. Grandi assenti il premier Kyriakos Mitsotakis e il presidente Katerina Sakellaropoulou.

Il re Felipe di Spagna e la regina Letizia
Il re Felipe di Spagna e la regina Letizia (afp)
Si è assistito invece a una inedita riunione di famiglia ad Atene per i reali di Spagna che hanno partecipato in formazione quasi al completo al funerale di Costantino II. Presente la sorella, la regina Sofia, e con lei anche il re emerito Juan Carlos, che è partito da Abu Dhabi per dare l'ultimo saluto al cognato. Dopo l'esilio volontario, sono state pochissime le occasioni in cui il re emerito è comparso in un atto pubblico con la regina Sofia, tra queste i funerali della regina Elisabetta II.

L'ex sovrano di Spagna Juan Carlos con l'ex regina Sofia
L'ex sovrano di Spagna Juan Carlos con l'ex regina Sofia (reuters)
Ma non soltanto reali, sono state migliaia (secondo l'emittente greca Ert circa 3mila) le persone che si sono messe in fila prima dell'alba davanti alla cattedrale diell'Annunciazione di Atene per dare l'ultimo saluto a Costantino II, morto la settimana scorsa all'età di 82 anni. In una cappella adiacente alla cattedrale della capitale, dove è stato organizzato il servizio funebre, dalle 6 alle 11 del mattino la folla ha potuto rendere omaggio alla bara di Costantino II, avvolta dalla bandiera greca. Sfidando il buio dell'alba e il freddo invernale, migliaia di persone, giovani e anziane, si sono messe in fila per ore, stringendo fiori. Alcuni hanno espresso disappunto per il fatto che Costantino sia stato sepolto senza gli onori concessi agli ex capi di Stato.

La regina Margrethe di Danimarca
La regina Margrethe di Danimarca (afp)
I partecipanti alla cerimonia funebre sono stati in gran parte membri delle famiglie reali europei. Oltre agli spagnoli, sono intervenuti re e regine di Svezia, Belgio, Danimarca, Paesi Bassi, il principe Alberto II di Monaco, il principe ereditario norvegese e il granduca di Lussemburgo, Farah Diba. Per la famiglia reale britannica è arrivata da Londra la principessa Anna, sorella di Carlo III, entrambi cugini dell'ex sovrano greco. 

Farah Diba
Farah Diba (afp)
Come rappresentanti del governo greco, hanno partecipato il vicepresidente Panagiotis Picrammenos e la ministra della Cultura Lina Mendoni, oltre al presidente del Comitato Olimpico Ellenico Spyros Capralos.

Chi era Costantino II

Discendente della famiglia reale Schleswig-Holstein-Glücksburg, Costantino II è salito al trono nel 1964 e vi è rimasto fino al 1973: nel 1968, durante la dittatura dei Colonnelli, venne costretto all'esilio, prima a Roma e poi a Londra, dove visse per 40 anni fino a tornare, nel 2013, nel Paese natale. Nel 1960 vinse anche una medaglia d'oro nella vela ai Giochi Olimpici di Roma.

Sarà sepolto nell'ex residenza reale di Tatoi, a nord di Atene, dove riposa la maggior parte dei membri della famiglia reale. Storicamente, la casa reale greca ha goduto di scarsa popolarità tra i cittadini, che hanno visto nei sovrani la massima espressione dell'ingerenza di potenze straniere nel Paese. Nel 1974, in un referendum, la monarchia venne definitivamente abolita con il 70% dei voti favorevoli.