Mamma e bambini aggrediti in Borgo stazione a Udine: arrestato un uomo
Uno straniero ha rotto con una bottiglia il lunotto dell’auto su cui viaggiavano la donna e i due figli
Alessandro CesareUDINE. Ancora paura in Borgo stazione, a Udine. Nella serata di giovedì 9 maggio un uomo di nazionalità straniera si è scagliato, senza un apparente motivo, contro l’auto di una donna, frantumando il lunotto posteriore con una bottiglia.
Nella vettura, seduti sui sedili posteriori, c’erano i due figli della signora (di 4 e 6 anni) che sono stati colpiti dai frammenti di vetro. Fortunatamente non sono rimasti feriti, ma lo spavento è stato grande. Sono stati portati in ambulanza al pronto soccorso pediatrico del Santa Maria della Misericordia in codice verde.
E’ accaduto in via Leopardi poco dopo le 20. La donna, parrucchiera cinese che ha il salone proprio nel borgo, al termine della giornata lavorativa ha preso l’auto dal garage e, dopo aver caricato i due figli, è uscita attraversando il marciapiedi di via Leopardi. È a quel punto che l’uomo ha lanciato la bottiglia di vetro frantumando il lunotto.
Si è creato un parapiglia, con il protagonista dell’aggressione che ha tentato di allontanarsi, barcollando, ma è stato bloccato all’altezza dell’aiuola spartitraffico. Con l’arrivo delle forze dell’ordine e della polizia locale (è intervenuto anche l’Esercito) è stato arrestato.
Nel frattempo, attirate dalle urla e dalle sirene, decine di persone si sono riversate in strada e sui balconi dei palazzi. Mentre l’uomo veniva caricato sull’auto della municipale c’è chi ha applaudito e chi ha cominciato a inveire contro l’aggressore.
«Non ce la facciamo più – è sbottato il gestore di una rivendita di kebab, anche lui straniero – questa gente ci sta rovinando il quartiere. Dopo quello che è successo, il borgo si è svuotato e noi non lavoriamo».
Molto critico il presidente del comitato Udine sicura, Federico Malignani: «Purtroppo quanto accaduto non mi sorprende: lo andiamo dicendo da ottobre. La situazione sta sfuggendo di mano e chi di dovere deve intervenire. Così non si può andare avanti».
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