Cesare Maldini

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Cesare Maldini
Cesare Maldini al Milan nella stagione 1959-1960
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 183 cm
Peso 76 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Termine carriera 1º luglio 1967 - giocatore
31 luglio 2002 - allenatore
Carriera
Giovanili
1950-1952Triestina
Squadre di club1
1952-1954Triestina32 (0)
1954-1966Milan347 (3)
1966-1967Torino33 (0)
Nazionale
1960-1963Bandiera dell'Italia Italia14 (0)
Carriera da allenatore
1967-1971MilanColl. tecnico
1971-1972MilanVice
1972-1974Milan[1]
1974-1976Foggia
1976-1977Ternana
1979-1980Parma
1980-1986Bandiera dell'Italia ItaliaVice
1986-1996Bandiera dell'Italia Italia U-21
1992-1996Bandiera dell'Italia Italia olimpica
1996-1998Bandiera dell'Italia Italia
2001MilanDT[2]
2001-2002Bandiera del Paraguay Paraguay
Palmarès
 Europei di calcio Under-21
Bronzo 1990
Oro 1992
Oro Francia 1994
Oro Spagna 1996
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Cesare Maldini (Trieste, 5 febbraio 1932Milano, 3 aprile 2016) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo difensore.

Padre di Paolo e nonno di Daniel, da giocatore fu una bandiera del Milan, club con il quale disputò più di 400 incontri; a lungo capitano del club milanese, indossò la fascia anche in nazionale, con cui totalizzò 14 presenze e prese parte al campionato del mondo 1962.

Da allenatore guidò sia l'Italia Under-21, con la quale vinse tre campionati d'Europa consecutivi (1992, 1994, 1996), sia la nazionale maggiore, che condusse al campionato del mondo 1998; fu inoltre il vice di Enzo Bearzot in occasione del vittorioso campionato del mondo 1982.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel rione di Servola a Trieste[3] da genitori di origini slovene,[4] il 26 giugno 1962 sposò Marialuisa (1935-2016):[5] la coppia ebbe sei figli (dapprima tre femmine e poi tre maschi)[6] tra cui Paolo, il quale seguirà con successo le orme paterne nel mondo del calcio.[7] Sul finire degli anni 1990, Maldini divenne noto alle nuove generazioni anche grazie all'imitazione che ne propose l'amico Teo Teocoli.[8]

Maldini nel 1969

Morì la notte tra il 2 e il 3 aprile 2016 nella sua casa di Milano, all'età di 84 anni;[9] il giorno stesso, in suo ricordo, venne osservato un minuto di silenzio su tutti i campi della Serie A, mentre il Milan giocò con il lutto al braccio la trasferta di Bergamo contro l'Atalanta.[10] È sepolto nel cimitero monumentale di Milano.

Il 27 maggio seguente, un parco nei pressi dello stadio Giuseppe Meazza di Milano è stato intitolato congiuntamente alla memoria di Cesare Maldini e Giacinto Facchetti.[11][12] Nel settembre dello stesso anno, la municipalità milanese ha deciso che il suo nome venga iscritto nel Famedio del cimitero monumentale.[13]

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Protagonista di una parabola che sarebbe stata replicata anni dopo dal figlio Paolo,[14] Cesare Maldini salì alla ribalta come terzino,[15] impiegato indifferentemente sia sulla fascia sinistra sia su quella destra,[16] per poi andare a ricoprire stabilmente negli anni conclusivi il ruolo di libero:[14] «e giocar da libero mi ha allungato la carriera».[16] Calciatore che aveva nella duttilità uno dei suoi punti di forza,[15] ben si disimpegnò quando schierato da centromediano in un sistema di gioco metodista,[6] o ancora come stopper,[15] in questo caso penultimo baluardo della squadra davanti al solo portiere.[6]

Considerato uno dei migliori difensori italiani della sua generazione,[15] fu descritto dai giornali dell'epoca come un atleta dall'ottimo fisico, abile di testa, con un buon tocco di palla — «la sua tecnica è sopraffina, preferisce il fioretto alla clava» seppur, per sua stessa ammissione, a volte «mi scappava la randellata» — nonché abile a leggere i tempi dell'azione:[6] «io m'inserivo, dialogavo anche stretto, non avevo paura di passare la metà campo».[16] Personalità molto carismatica, fin dalla giovane età emerse come leader dello spogliatoio[6]Nereo Rocco soleva uscirsene con un «parlé col mio capitano» quando voleva chiudere una discussione[17] —, tanto che tecnici e compagni di squadra fecero sovente affidamento a lui come allenatore in campo; fu esemplare quanto avvenne nella finale della Coppa dei Campioni 1962-1963, in cui a gara in corso si assunse la responsabilità di cambiare marcatore al fuoriclasse del Benfica, Eusébio, decisione che ribaltò le sorti della gara in favore dell'undici milanista.[18]

Tra le sue pecche, talvolta eccedeva in sicurezza e leziosità, incappando in amnesie difensive che fecero nascere nel gergo calcistico del tempo il neologismo di maldinate.[6]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Tatticamente, allenando l'Italia, Maldini puntò sull'utilizzo della marcatura a uomo e del libero, anche se a volte provò la difesa a quattro in linea.[19] In avanti era solito impiegare due punte tra loro complementari, affiancando a un centravanti di peso un partner tecnico e rapido; si affidava al «tridente» solo in rare occasioni.[20]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi, Triestina[modifica | modifica wikitesto]
Maldini e l'allenatore Nereo Rocco (in piedi, al centro) nella Triestina della stagione 1953-1954

Iniziò a giocare a calcio da bambino nel ricreatorio del rione di Servola.[3] Qui, all'età di tredici anni, impressionò favorevolmente il massaggiatore della Triestina il quale lo fece provinare presso la società alabardata, dove all'interno della stessa compì poi tutta la trafila delle formazioni giovanili, superando in questi anni anche l'ostacolo fisico di una pleurite che rischiava di precludergli la futura carriera calcistica.[16]

Nei primi anni 1950 ebbe modo di conoscere per la prima volta Nereo Rocco, destinato a diventare una figura ricorrente della carriera e ancor più della vita di Maldini. Proprio il paròn decise in questi anni di aggregarlo stabilmente alla prima squadra, seppur l'esordio da professionista avvenne poi agli ordini di Mario Perazzolo il 24 maggio 1953, all'età di ventuno anni, per la sfida di Serie A sul campo del Palermo (0-0).[3] La stagione dopo divenne titolare[6] e, nonostante la giovane età, eletto capitano della formazione giuliana tornata dopo tre anni nelle mani di Rocco.[21]

Milan e ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]
Maldini (in piedi, secondo da sinistra) nell'undici milanista vincitore della Coppa Latina 1956

Messosi definitivamente in luce nell'annata 1953-1954, nell'estate seguente l'allenatore Béla Guttmann ne avallò l'acquisto da parte del Milan — «questo ragazzo è da Milan e nel Milan giocherà» —,[6] club in cui Maldini militò per le successive dodici stagioni. Approdato in rossonero inizialmente come riserva di elementi quali Bergamaschi, Silvestri, Tognon e Zagatti, proprio approfittando di un doppio infortunio occorso a Tognon e Pedroni ebbe modo di esordire in una sfida interna all'Arena Civica contro il Venezia, rimanendo da allora stabilmente nell'undici titolare.[16]

Impiegato dal tecnico magiaro come centromediano, in seguito alla fine degli anni 1950, sotto la guida di Gipo Viani, sperimentò brevemente la difesa a zona giocando in linea con un giovane Salvadore[16] — con il quale ben presto emerse un dualismo al centro della difesa meneghina, dato che «i due si somigliavano parecchio, come stile e modo di giocare», e che alla fine vide il più esperto Maldini prevalere[22] —, mentre all'inizio del decennio seguente puntellò una retroguardia che lo vide stavolta giostrare da libero tra David e Trebbi.[14]

Maldini e Omar Sívori prima di uno Juventus-Milan del 1962

Il 1961 fu un anno importante dal punto di vista professionale e umano, in quanto da una parte ottenne la fascia di capitano del sodalizio rossonero, e dall'altra ritrovò come allenatore il suo «padre putativo»,[15] Nereo Rocco; proprio Maldini, divenuto nel frattempo una delle voci più autorevoli dello spogliatoio milanista, risultò decisivo nel convincere uno sfiduciato paròn a proseguire l'avventura meneghina dopo i difficili primi mesi, facendo così le fortune dei due triestini nonché della squadra lombarda.[3][6]

Negli anni a Milano il difensore mise in bacheca quattro scudetti, una Coppa Latina e, soprattutto, la Coppa dei Campioni alzata il 22 maggio 1963 a Wembley, dopo aver battuto in finale il Benfica di Eusébio:[14] si trattò di un successo storico, il primo dei rossoneri — nonché di un club italiano — nella manifestazione, che ruppe la fin lì egemonia iberica nell'albo d'oro della coppa.[23] Lasciò il Milan dopo aver disputato nelle sue file 347 partite in campionato e segnato 3 gol, sicché nella sua ultima stagione agonistica, 1966-1967, andò a difendere i colori del Torino, ancora agli ordini di Rocco.[21]

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Maldini (secondo da sinistra) in nazionale nel 1962, assieme al CT Fabbri e ai compagni Pascutti, Orlando, Fogli e Sormani

Disputò 14 partite nella nazionale italiana, con cui esordì il 6 gennaio 1960 nella sfida di Coppa Internazionale contro la Svizzera (3-0). Prese poi parte al campionato del mondo 1962 in Cile, scendendo in campo in due occasioni. Fu inoltre capitano della rappresentativa italiana nel biennio 1962-1963, non ottenendo tuttavia risultati di rilievo in maglia azzurra anche per via dello scadimento tecnico del calcio italiano che perdurò dal secondo dopoguerra fino ai primi anni 1960.[14]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi, Milan[modifica | modifica wikitesto]

Al termine dell'attività agonistica, inizialmente Maldini rimase in seno al Milan lavorando dal 1967[15] come assistente di Nereo Rocco[24] — il quale lo prese sotto la sua ala protettiva[15] assieme a Gigi Radice e Giovanni Trapattoni, gli «allievi» che più vedeva come suoi eredi in panchina[24] —, per poi intraprendere dal 1971 la carriera di allenatore. In tale anno divenne il vice del paròn in rossonero, subentrando poi l'anno dopo da tecnico in prima,[15] affiancando Rocco passato nel frattempo al ruolo di direttore tecnico.

Nella stagione 1972-1973 conquistò un double continentale vincendo Coppa Italia e Coppa delle Coppe, superando in finale, rispettivamente, Juventus e Leeds Utd, ma incappò suo malgrado anche nella Fatal Verona, ovvero l'inaspettata sconfitta sul campo degli scaligeri che, all'ultimo turno, costò al Milan il possibile scudetto della stella: un passo falso rimasto nella storia del calcio italiano e che, a posteriori, finì per precludergli un prosieguo di carriera ad alti livelli sulle panchine delle squadre di club.[14][15] Dopo tre annate a Milano, nella seconda metà degli anni 1970 passò infatti con alterni risultati[15] alla guida di provinciali quali Foggia, Ternana e infine Parma; formazione, quest'ultima, che Maldini riportò nel 1979 in Serie B dopo un vittorioso spareggio-promozione contro la "sua" Triestina,[25] contribuendo inoltre in Emilia alla crescita di un giovane Carlo Ancelotti.

Nazionale e ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Maldini (a sinistra) vice di Enzo Bearzot sulla panchina della nazionale nella prima metà degli anni 1980; sullo sfondo, il medico sociale Leonardo Vecchiet

Intrapresa la carriera federale,[14] nel 1980 venne scelto dal presidente della Federcalcio Federico Sordillo come allenatore in seconda del commissario tecnico dell'Italia, Enzo Bearzot, prendendo il posto del concittadino Memo Trevisan;[24] mantenne tale incarico fino al 19 giugno 1986,[26] partecipando in questa veste alla vittoria azzurra nel campionato del mondo 1982 in Spagna.

Per il successivo decennio assunse quindi l'incarico di CT dell'Italia Under-21,[27] con cui negli anni 1990 si laureò per tre edizioni consecutive campione europeo.[28] Nel dicembre del 1996 venne promosso alla guida della rappresentativa maggiore in vista del campionato del mondo 1998,[16] sostituendo Arrigo Sacchi e ritrovandosi nella più unica che rara situazione di allenare una nazionale capitanata dal figlio Paolo.[7] Rispetto alla gestione precedente, introdusse una marcatura a uomo imperniata sulla figura del libero e reintegrò giocatori su cui Sacchi aveva smesso di puntare, quali Roberto Baggio e Gianluca Pagliuca, o da tempo lontani dal giro azzurro, come Giuseppe Bergomi;[29] fece inoltre debuttare le future stelle Gianluigi Buffon,[30] Fabio Cannavaro,[31] Filippo Inzaghi[32] e Christian Vieri,[33] già membri della sua Under-21. Lasciò l'incarico nel luglio 1998, dopo l'eliminazione subìta ai quarti di finale del campionato del mondo, ai tiri di rigore, a opera della Francia padrona di casa e futura vincitrice del torneo.[34]

Maldini (a destra) CT della nazionale nel 1997, in posa nel ritiro di Coverciano con Roberto Baggio

Il 2 febbraio 1999 assunse il ruolo di capo e coordinatore degli osservatori del Milan.[35][36] Il 14 marzo 2001 andò a sedere temporaneamente sulla panchina della prima squadra rossonera come direttore tecnico, affiancando l'allenatore Mauro Tassotti in sostituzione dell'esonerato Alberto Zaccheroni:[37] durante i soli tre mesi della loro gestione, di rilevanza fu la storica vittoria 6-0 nel derby di Milano dell'11 maggio.[38] Il 17 giugno, alla fine di un campionato concluso al sesto posto, ritornò inizialmente al suo ruolo dirigenziale, sostituito da Fatih Terim;[39] tuttavia il 19 giugno gli venne assegnato l'incarico di consigliere tecnico dell'allenatore turco.[40][41]

Il 27 dicembre 2001 diventò commissario tecnico del Paraguay in vista del campionato del mondo 2002 in Corea del Sud e Giappone.[42][43] Riuscì a qualificare la nazionale sudamericana per la fase finale della rassegna iridata, divenendo il più vecchio allenatore del torneo all'età di settanta anni (record poi battuto di un anno, nel 2010, da Otto Rehhagel): si dimise il 15 giugno 2002, dopo l'eliminazione agli ottavi di finale contro i futuri finalisti della Germania.[44]

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2012 ricoprì il ruolo di opinionista sportivo per BeIN Sports assieme ad Alessandro Altobelli.[21]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1952-1953 Bandiera dell'Italia Triestina A 1 0 - - - - - - - - - 1 0
1953-1954 A 31 0 - - - - - - - - - 31 0
Totale Triestina 32 0 - - - - - - 32 0
1954-1955 Bandiera dell'Italia Milan A 27 1 - - - - - - CL 1 0 28 1
1955-1956 A 22 0 - - - CC 6 0 CL 2 0 30 0
1956-1957 A 21 1 - - - - - - CL 2 0 23 1
1957-1958 A 32 0 CI 3 0 CC 8 0 - - - 43 0
1958-1959 A 34 0 CI 1 0 - - - CA 1 0 36 0
1959-1960 A 29 0 CI - - CC 4 0 CA 1 0 34 0
1960-1961 A 30 0 CI 2 0 - - - CA 2 0 34 0
1961-1962 A 34 1 CI - - CdF 2 0 CA - - 36 1
1962-1963 A 31 0 CI 1 0 CC 9 0 CA 2 0 43 0
1963-1964 A 22 0 CI 1 0 CC 3 0 CInt 3 0 29 0
1964-1965 A 34 0 CI - - CdF 2 0 - - - 36 0
1965-1966 A 31 0 CI 1 0 CdF 8 0 - - - 40 0
Totale Milan 347 3 9 0 42 0 14 0 412 3
1966-1967 Bandiera dell'Italia Torino A 33 0 CI 3 0 - - - CdA 3 0 39 0
Totale carriera 412 3 12 0 42 0 17 0 483 3

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
6-1-1960 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera della Svizzera Svizzera Coppa Internazionale -
25-4-1961 Bologna Italia Bandiera dell'Italia 3 – 2 Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord Amichevole -
15-10-1961 Tel Aviv Israele Bandiera d'Israele 2 – 4 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1962 -
4-11-1961 Torino Italia Bandiera dell'Italia 6 – 0 Bandiera d'Israele Israele Qual. Mondiali 1962 -
5-5-1962 Firenze Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera della Francia Francia Amichevole -
31-5-1962 Santiago del Cile Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest Mondiali 1962 - 1º turno -
7-6-1962 Santiago del Cile Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera della Svizzera Svizzera Mondiali 1962 - 1º turno -
11-11-1962 Vienna Austria Bandiera dell'Austria 1 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Cap.
2-12-1962 Bologna Italia Bandiera dell'Italia 6 – 0 Bandiera della Turchia Turchia Qual. Euro 1964 - Cap.
27-3-1963 Istanbul Turchia Bandiera della Turchia 0 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1964 - Cap.
12-5-1963 Milano Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera del Brasile Brasile Amichevole - Cap.
9-6-1963 Vienna Austria Bandiera dell'Austria 0 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Cap.
13-10-1963 Mosca Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1964 - Cap.
Totale Presenze 14 Reti 0

Statistiche da allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

In grassetto le competizioni vinte.

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale % Vittorie Piazzamento
Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P G V N P %
1972-1973[45] Bandiera dell'Italia Milan A 30 18 8 4 CI 7 5 1 1 CdC 9 7 2 0 - - - - - 46 30 11 5 65,22
1973-apr. 1974[46] A 24 10 4 10 CI 5 2 1 2 CdC 6 4 2 0 SU 2 1 0 1 37 17 7 13 45,95 Eson.
gen.-giu. 1975 Bandiera dell'Italia Foggia B 21 5 10 6 CI - - - - - - - - - - - - - - 21 5 10 6 23,81 Sub.
1975-feb. 1976 B 20 7 8 5 CI 4 2 0 2 - - - - - - - - - - 24 9 8 7 37,50 Eson.
Totale Foggia 41 12 18 11 4 2 0 2 - - - - - - - - 45 14 18 13 31,11
dic. 1976-mar. 1977 Bandiera dell'Italia Ternana B 13 2 4 7 CI - - - - - - - - - - - - - - 13 2 4 7 15,38 Sub., Eson.
mar.-giu. 1979 Bandiera dell'Italia Parma C1 10+1[47] 7+1 2 1 CI-C - - - - - - - - - - - - - - 11 8 2 1 72,73 Sub.(prom.)
1979-mar. 1980 B 21 4 7 10 CI 4 0 2 2 - - - - - - - - - - 25 4 9 12 16,00 Eson.
Totale Parma 31+1 11+1 9 11 4 0 2 2 - - - - - - - - 36 12 11 13 33,33
mar.-giu. 2001[48] Bandiera dell'Italia Milan A 12 5 4 3 CI - - - - UCL - - - - - - - - - 12 5 4 3 41,67 Sub.
Totale Milan 66 33 16 17 12 7 2 3 15 11 4 0 2 1 0 1 95 52 22 21 54,74
Totale carriera 152 59 47 46 20 9 4 7 15 11 4 0 2 1 0 1 189 80 55 54 42,33

Nazionale italiana nel dettaglio[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Competizione Piazzamento Andamento Reti
Giocate Vittorie Pareggi Sconfitte % vittorie GF GS DR
1997 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiale 2º nel Gruppo 2, qualificato dopo play-off 6 3 3 0 50,00 7 0 +7
Novembre 1997 (play-off) 2 1 1 0 50,00 2 1 +1
1998 Mondiale Quarti di finale 5 3 2 0 60,00 8 3 +5
Torneo di Francia 3 0 2 1 &&0,00 5 7 -2
Dal 1997 al 1998 Amichevoli 4 3 0 1 75,00 8 2 +6
Totale Italia 20 10 8 2 50,00 30 13 +17

Panchine da commissario tecnico della nazionale italiana[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
22-1-1997 Palermo Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord Amichevole Alessandro Del Piero
Gianfranco Zola
[49]
Cap:P. Maldini
12-2-1997 Londra Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 0 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1998 Gianfranco Zola Cap:P. Maldini
29-3-1997 Trieste Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera della Moldavia Moldavia Qual. Mondiali 1998 Paolo Maldini
Christian Vieri
Gianfranco Zola
Cap:P. Maldini
2-4-1997 Chorzów Polonia Bandiera della Polonia 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1998 - Cap:P. Maldini
30-4-1997 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera della Polonia Polonia Qual. Mondiali 1998 Roberto Baggio
Roberto Di Matteo
Paolo Maldini
Cap:P. Maldini
4-6-1997 Nantes Italia Bandiera dell'Italia 0 – 2 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Torneo di Francia - Cap:A. Costacurta
8-6-1997 Lione Italia Bandiera dell'Italia 3 – 3 Bandiera del Brasile Brasile Torneo di Francia 2 Alessandro Del Piero
Demetrio Albertini
Cap:P. Maldini
11-6-1997 Parigi Italia Bandiera dell'Italia 2 – 2 Bandiera della Francia Francia Torneo di Francia Pierluigi Casiraghi
Alessandro Del Piero
Cap:P. Maldini
10-9-1997 Tbilisi Georgia Bandiera della Georgia 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1998 - Cap:P. Maldini
11-10-1997 Roma Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Qual. Mondiali 1998 - Cap:P. Maldini
29-10-1997 Mosca Russia Bandiera della Russia 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1998 Christian Vieri Cap:P. Maldini
15-11-1997 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Russia Russia Qual. Mondiali 1998 Pierluigi Casiraghi Cap:P. Maldini
28-1-1998 Catania Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera della Slovacchia Slovacchia Amichevole Alessandro Del Piero
Roberto Di Matteo
autorete
Cap:P. Maldini
22-4-1998 Parma Italia Bandiera dell'Italia 3 – 1 Bandiera del Paraguay Paraguay Amichevole 2 Francesco Moriero
Paolo Maldini
Cap:P. Maldini
2-6-1998 Göteborg Svezia Bandiera della Svezia 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Cap:P. Maldini
11-6-1998 Bordeaux Italia Bandiera dell'Italia 2 – 2 Bandiera del Cile Cile Mondiali 1998 - 1º turno Roberto Baggio
Christian Vieri
Cap:P. Maldini
17-6-1998 Montpellier Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera del Camerun Camerun Mondiali 1998 - 1º turno 2 Christian Vieri
Luigi Di Biagio
Cap:P. Maldini
23-6-1998 Saint-Denis Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera dell'Austria Austria Mondiali 1998 - 1º turno Roberto Baggio
Christian Vieri
Cap:P. Maldini
27-6-1998 Marsiglia Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Norvegia Norvegia Mondiali 1998 - Ottavi di finale Christian Vieri Cap:P. Maldini
3-7-1998 Parigi Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 dts
(3-4 dtr)
Bandiera della Francia Francia Mondiali 1998 - Quarti di finale - Cap:P. Maldini
Totale Presenze 20 Reti 30

Nazionale paraguayana[modifica | modifica wikitesto]

Squadra Naz dal al Record
G V N P GF GS DR % Vittorie
Paraguay Bandiera del Paraguay 27 dicembre 2001 15 giugno 2002 8 2 3 3 11 15 −4 25,00

Panchine da commissario tecnico della nazionale paraguayana[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Paraguay
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
13-2-2002 Ciudad del Este Bolivia Bandiera della Bolivia 2 – 2 Bandiera del Paraguay Paraguay Amichevole -
26-3-2002 Londra Nigeria Bandiera della Nigeria 1 – 1 Bandiera del Paraguay Paraguay Amichevole -
17-4-2002 Londra Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 4 – 0 Bandiera del Paraguay Paraguay Amichevole -
17-5-2002 Solna Svezia Bandiera della Svezia 1 – 2 Bandiera del Paraguay Paraguay Amichevole -
2-6-2002 Pusan Paraguay Bandiera del Paraguay 2 – 2 Bandiera del Sudafrica Sudafrica Mondiali 2002 - Fase a gironi -
7-6-2002 Jeonju Spagna Bandiera della Spagna 3 – 1 Bandiera del Paraguay Paraguay Mondiali 2002 - Fase a gironi -
12-6-2002 Seogwipo Slovenia Bandiera della Slovenia 1 – 3 Bandiera del Paraguay Paraguay Mondiali 2002 - Fase a gironi -
15-6-2002 Seogwipo Germania Bandiera della Germania 1 – 0 Bandiera del Paraguay Paraguay Mondiali 2002 - Ottavi di finale -
Totale Presenze 8 Reti

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Milan: 1954-1955, 1956-1957, 1958-1959, 1961-1962
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
Milan: 1956
Milan: 1962-1963

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

Cile 1962

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Milan: 1972-1973
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
Milan: 1972-1973

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Italia: 1992, Francia 1994, Spagna 1996

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1996
2016 (riconoscimento alla memoria)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Affiancato da Nereo Rocco quale direttore tecnico nella stagione 1972-1973, e nuovamente dal dicembre del 1973 al febbraio del 1974.
  2. ^ Come direttore tecnico insieme all'allenatore Mauro Tassotti.
  3. ^ a b c d Roberto Degrassi, «Io, "mulo de Servola" che sognava l'alabarda», su ilpiccolo.gelocal.it, 4 aprile 2016. URL consultato il 5 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2016).
  4. ^ Buffa, 33 min 39 s.
  5. ^ Milano, nuovo lutto in casa Maldini: 4 mesi dopo la morte di Cesare si spegne la moglie Marisa, su milano.repubblica.it, 28 luglio 2016.
  6. ^ a b c d e f g h i Germano Bovolenta, Difensore, allenatore e papà. Gli 80 anni di Cesare Maldini, su gazzetta.it, 4 febbraio 2012.
  7. ^ a b Nicola Cecere, Maldini, dalla Coppa Campioni a c.t. del figlio: una carriera straordinaria, su gazzetta.it, 3 aprile 2016.
  8. ^ Francesco Saverio Intorcia, Teo Teocoli: “La nostra amicizia e i nostri aperitivi eppure mi sgridò”, su repubblica.it, 4 aprile 2016.
  9. ^ E' morto Cesare Maldini, su raisport.rai.it, 3 aprile 2016.
  10. ^ Morte Cesare Maldini, minuto di silenzio su tutti i campi. L'Inter: "Addio ad un grande avversario", su repubblica.it, 3 aprile 2016.
  11. ^ Una targa per Maldini e Facchetti: il ricordo vicino a San Siro, su ilgiorno.it, 27 maggio 2016.
  12. ^ Milano, all'ombra di San Siro nasce il giardino Facchetti-Maldini: l'inaugurazione, su milano.repubblica.it, 27 maggio 2016.
  13. ^ Decise all'unanimità le 15 personalità illustri da iscrivere nel Pantheon di Milano, su comune.milano.it, 20 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2017).
  14. ^ a b c d e f g Stefano Olivari, Cesare Maldini (1932-2016), su blog.guerinsportivo.it, 3 aprile 2016. URL consultato il 3 aprile 2016 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2016).
  15. ^ a b c d e f g h i j Costa
  16. ^ a b c d e f g Gianni Mura, "Io, mister buonsenso", in la Repubblica, 10 gennaio 1997.
  17. ^ Garanzini, Altafini nell'armadietto, p. 84.
  18. ^ Altafini, Pardo, Wembley, arance e scopa d'assi.
  19. ^ Giancarlo Padovan e Franco Melli, Per Baggio solo trequarti di posto, in Corriere della Sera, 8 settembre 1997, p. 40 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2014).
  20. ^ Roberto Beccantini, Robi «alla Zidane», in La Stampa, 14 giugno 1998, p. 27.
  21. ^ a b c Roberto Degrassi, Cesare Maldini: 80 anni e vivo di calcio, su ilpiccolo.gelocal.it, 5 febbraio 2012.
  22. ^ Stefano Bedeschi, Gli eroi in bianconero: Sandro SALVADORE, su tuttojuve.com, 29 novembre 2013.
  23. ^ Claudio Gregori, 22 maggio 1963: il Milan conquista la prima Coppa dei Campioni. La favola dell'Abatino e del Coniglio, su milombardia.gazzetta.it, 20 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2013).
  24. ^ a b c Garanzini, Quando Maldini gli parlò di Cruyff, p. 161.
  25. ^ Ritorno in Serie B: lo spareggio di Vicenza con la Triestina, su storiadelparmacalcio.com. URL consultato il 4 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2012).
  26. ^ Bearzot, il giorno dell'addio, in la Repubblica, 19 giugno 1986.
  27. ^ Luca Argentieri, Brighenti alla destra di Vicini, in la Repubblica, 2 settembre 1986.
  28. ^ Giuseppe Pastore, L'Italia under-21 migliore di sempre?, su ultimouomo.com, 16 giugno 2017.
  29. ^ Alberto Cerruti, Baggio e Bergomi, che giorno, in La Gazzetta dello Sport, 21 maggio 1998.
  30. ^ Andrea Schianchi, Buffon 1997, comincia l'era di Super Gigi con la Nazionale, su gazzetta.it, 26 agosto 2017.
  31. ^ Fabio Cannavaro, 27 anni fa il suo esordio in Serie A, su corrieredellosport.it, 6 marzo 2020.
  32. ^ E' morto Cesare Maldini: il ricordo di Inzaghi, su calciomercato.com, 3 aprile 2016.
  33. ^ Roberto Bucci, Quando Bobo Vieri conquistò la Spagna, su zonacesarini.net, 28 marzo 2020.
  34. ^ L'addio di Cesare Maldini, su repubblica.it, 22 luglio 1998.
  35. ^ Serie A, il giorno degli esoneri, su repubblica.it, 2 febbraio 1999.
  36. ^ Nuovo incarico al Milan per l'ex cittì Cesare Maldini «cerca talenti», in La Nuova Sardegna, 3 febbraio 1999. URL consultato il 17 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2015).
  37. ^ Milan, si cambia. Berlusconi licenzia Zac, su repubblica.it, 14 marzo 2001.
  38. ^ L'Inter crolla nel derby, il Milan passa sei volte, su repubblica.it, 11 maggio 2001.
  39. ^ Enrico Curro e Gianni Piva, L'addio di Maldini e Tardelli, l'ex ct sta pensando all'Arabia, in la Repubblica, 17 giugno 2001.
  40. ^ Cesare Maldini farà l'osservatore, in la Repubblica, 19 giugno 2001.
  41. ^ Alberto Costa, Il Milan di Berlusconi vota la fiducia a Terim, in Corriere della Sera, 19 giugno 2001, p. 41 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2015).
  42. ^ Maldini e Dossena, due italiani per la nazionale del Paraguay, su repubblica.it, 26 dicembre 2001.
  43. ^ Gaia Piccardi, Maldini prenota il suo quarto Mondiale, in Corriere della Sera, 27 dicembre 2001, p. 38 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2015).
  44. ^ Mondiali: Cesare Maldini, torno a Milano, su www1.adnkronos.com.
  45. ^ Affiancato dal direttore tecnico Nereo Rocco.
  46. ^ Dalla nona alla diciassettesima giornata affiancato dal direttore tecnico Nereo Rocco.
  47. ^ Spareggio promozione.
  48. ^ Come direttore tecnico a fianco dell'allenatore Mauro Tassotti.
  49. ^ La FIGC attribuisce le marcature a Del Piero e Zola (vedi Italia - Irlanda del Nord, su figc.it. URL consultato il 20 novembre 2017 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).), altre fonti le riportano come autoreti.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Videografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Federico Buffa, Storie di Campioni: Dinastia Maldini, Sky Sport, 11 aprile 2015.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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