Lavorare in sicurezza: stinchiere e altre protezioni

Protezioni gambe

A guardare un cavallo con occhio critico viene da chiedersi come le gambe non siano in qualche modo troppo “leggere” per sostenere tutto quel peso in movimento. La morfologia e la regalità dei cavalli è qualcosa di incredibile: sono infatti animali dalle proporzioni perfette anche se, proprio a causa delle caratteristiche fisiche che li rendono animali così belli, gli arti sono particolarmente esposti agli infortuni, soprattutto durante il lavoro.
L’utilizzo di protezioni è infatti obbligatorio quando si richiede al cavallo di fare determinati esercizi, anche se solo galoppare o trottare, perché essendo quasi sempre ferrati, rischiano, toccandosi dentro da soli, di farsi molto male. 

Sono fermamente convinta che l’utilizzo delle stinchiere e delle fasce da lavoro è utilissimo e addirittura obbligatorio durante l’allenamento, ma può essere controproducente per mettere i cavalli liberi al paddock, se i paddock sono ampi e sicuri; vestire un cavallo con quello che normalmente indossa per lavorare per lui automaticamente vuol dire “lavoro” e questo non va bene. Il tempo libero deve essere vissuto solo come tempo libero…
Indipendentemente dalla disciplina equestre richiesta ad ogni particolare cavallo, proteggere correttamente tendini e legamenti della parte più esposta della gamba è sempre un’ottima abitudine, utilizzando però paracolpi o fasce da lavoro che non gli arrechino fastidio, arrivando in casi estremi addirittura a fiaccarlo.

Stinchiere da lavoro

Anche durante i trasporti è sempre bene proteggere le gambe e dargli il supporto che serve ad affrontare lunghe ore fermi nella stessa posizione, soprattutto su strade sconnesse, con molte curve e per possibili brusche frenate. I cavalli si faranno sempre male nei modi più stupidi, ma proteggerli nel modo corretto significa sapere in cuor proprio di aver fatto tutto il possibile per evitarlo.
Ma cosa è meglio utilizzare per proteggere le gambe nel modo più efficace possibile?

Proteggere le gambe è sempre importante

Una volta i cavalieri mettevano fasce normalissime più o meno elastiche perché non esisteva nulla di meglio, ma oggi le possibilità sono tantissime e ogni anno escono in commercio nuove protezioni fantascientifiche. A parer mio però, è inutile acquistare protezioni esagerate con la convinzione di riuscire a proteggere il cavallo da tutto il brutto che gli può capitare, perché la maggior parte degli infortuni sono legati a stress fisici e non a incidenti veri e propri, per i quali delle semplici stinchiere confezionate con buoni materiali che non irritino la pelle, possono funzionare più che bene.
Se il tessuto non è buono, quando il cavallo suda, tra la stinchiera e la pelle si crea una condizione favorevole allo sviluppo di una dermatite che nei casi più gravi causa fastidiose fiaccature.

L’obbiettivo dei tipici paracolpi da salto ostacoli che si mettono sugli anteriori, è proprio quello di proteggere lo stinco, dove passano tendini e legamenti, da autotraumatismi accidentali, che durante il salto possono partire dalle gambe posteriori. In commercio ce ne sono di pelle, neoprene o altri tessuti sintetici e si chiudono con ganci o velcro, sicuramente più veloce e pratico. Quando si chiudono con il velcro bisogna stare attenti a non stringere troppo altrimenti si rischia di danneggiare le strutture sottostanti, come tendini e legamenti.
Queste stinchiere sono sicuramente pratiche ma hanno la pecca, secondo me, di non proteggere adeguatamente il nodello, articolazione posta in una posizione sicuramente non favorevole e dunque con la necessità di venire protetta nel migliore dei modi.

In clinica, proprio per ovviare a questo problema, se ho bisogno di proteggere le gambe di un cavallo, in genere quando girano nel tondino, uso fasce da polo. Sono fasce costituite da una prima parte in pile che va a diretto contatto con la gamba, seguita da una parte elastica che si chiude con il velcro come le normali fasce da riposo; indossate con una certa tensione danno un sostegno anche terapeutico, mentre proteggono come farebbe una stinchiera.
Quando metto una fascia da polo inizio dall’osso appena sotto il ginocchio e scendendo faccio sempre uno o due giri intorno al nodello, così da dargli tutto il sostegno che gli serve. Questa ottima protezione è particolarmente indicata nel lavoro con i puledri che, essendo ancora sbilanciati e poco coordinati nei movimenti, rischiano di farsi male con più facilità, raggiungendosi con i posteriori o semplicemente mettendo giù male i piedi.

Anche quando applico i cerotti Kinesio ho spesso bisogno di proteggerli per evitare che si stacchino, soprattutto quando il cavallo esce al paddock.
Queste fasce sono pratiche, leggere e, se messe correttamente, proteggono per molte ore senza rischiare fiaccature. Bisogna però essere certi di saperle mettere correttamente altrimenti è meglio evitare: se dovessero scendere durante il movimento il danno ai tendini può diventare irreparabile. La comodità di poterle mettere in lavatrice tutte le volte che serve poi, non ha prezzo.
La migliore stinchiera a mio parere rimane quella che, senza essere troppo “invadente”, è in grado di proteggere la gamba fino a sotto il nodello.

Kinesiotaping

Sono sempre stata abituata a mettere sui miei cavalli Quarter Horse le americane Professional Choice in neoprene, sul mercato ormai da decine di anni; la necessità di proteggerli al massimo soprattutto durante le manovre del reining, ha spinto da sempre chi pratica questa disciplina e altre discipline western ad optare per questo tipo di paracolpi.
Quando ho iniziato per lavoro ad occuparmi anche di cavalli da concorso e da dressage mi sono chiesta più volte la ragione per cui usassero stinchiere minimal, con imbottitura spesso solo nella parte interna della gamba, quando invece una protezione più ampia di stinco e nodello avrebbe potuto fornire una sicurezza in più. La ragione probabilmente sta nella libertà di flessione del nodello durante gli esercizi, ma questo è un problema che con i moderni materiali e le stinchiere di nuova generazione, non esiste più. Per altro le protezioni che si utilizzano per lavorare a casa non è detto siano le stesse da utilizzare in gara. 

Back On Track Supreme

Oggi, per esempio, sono disponibili in Italia le nuovissime stinchiere Back on Track Supreme, confezionate con uno speciale tessuto tecnico particolarmente confortevole e lavabile in lavatrice; mentre proteggono efficacemente nodello e stinco riducono il problema della sudorazione favorendo, grazie alla ceramica intrisa nel tessuto, anche la circolazione sanguigna periferica durante il lavoro.
Queste stinchiere, che al loro interno hanno anche un sottile pad in materiale schockabsorber, sono ottime sostitute delle fasce da lavoro e, in più, sono molto pratiche e facili da mettere e togliere.

Ai cavalli che tendono a raggiungersi, magari strappandosi i ferri di frequente, consiglio sempre di mettere anche i paraglomi, che io uso spesso qua in clinica per i cavalli ferrati che vanno al paddock. Anche il piede ha bisogno di essere protetto dagli urti violenti, che possono sempre capitare soprattutto durante lo sport.

La mole dei cavalli e il tipo di lavoro a cui li sottoponiamo li predispongono ad infortunarsi con una certa facilità; malgrado siano molto più frequenti gli  infortuni da stress  (legati ad usura e al continuo lavoro di strutture tendinee e legamentose), rispetto a quelli legati a veri e propri incidenti in campo, l’utilizzo di adeguate protezioni può da solo ridurre sensibilmente la frequenza di questi ultimi. 

Stinchiere e paraglomi

Conoscere il proprio cavallo, sapendo come si muove e quali sono i maggiori rischi per lui in funzione delle sue caratteristiche fisiche e del lavoro che gli si richiede, è importante per fare la scelta migliore su cosa fargli indossare durante il lavoro. 

Nel reining, ad esempio, esistono speciali protezioni per i nodelli posteriori che i cavalieri applicano solamente quando devono eseguire una serie di sliding stop, perché scivolando sulla sabbia la parte dei nodelli che tocca il terreno potrebbe ferirsi. 
Questo è il tipico esempio di una protezione che serve molto a chi fa questa particolare disciplina e nulla a chi ne fa un’altra, dove al cavallo sono richieste manovre diverse.

Nel reining è necessario proteggere i nodelli

Vestire eccessivamente i cavalli per la paura che si facciano male può essere controproducente, le protezioni vanno infatti messe in maniera oculata in funzione di tutto quello che abbiamo appena visto.
Mantenere le stinchiere e tutte le protezioni pulite da fango e polvere e asciutte dal sudore è importante per evitare fiaccature e fastidi che in maniera subdola potrebbero alterare la resa sportiva del cavallo.

Le stinchiere di pelle, ancora in commercio, a mio parere dovrebbero lasciare il passo ai prodotti più moderni, morbidi e facilmente lavabili, mentre possono ancora aver senso come i paranocche posteriori e appunto i paranodelli dei Quarter Horse, cui abbiamo parlato sopra.
Le moderne stinchiere sintetiche ad oggi sono sicuramente le più facili da gestire e da tenere pulite.

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