Caterina di Brunswick-Wolfenbüttel

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando la figlia di Enrico IV di Brunswick-Lüneburg e di Caterina di Pomerania-Wolgast, moglie di Magnus I, vedi Caterina di Braunschweig-Lüneburg.
Caterina di Brunswick-Wolfenbüttel
Margravia di Brandeburgo-Küstrin
In carica1537-1571
NascitaWolfenbüttel, 1518
MorteKrosno Odrzańskie, 16 maggio 1574
PadreEnrico V, duca di Brunswick-Lüneburg
MadreMaria di Württemberg
ConsorteGiovanni, Margravio di Brandeburgo-Küstrin
FigliElisabetta, Margravia di Brandeburgo-Ansbach
Caterina, Elettrice di Brandeburgo
Religioneluteranesimo

Caterina di Brunswick-Wolfenbüttel (Wolfenbüttel, 1518Krosno Odrzańskie, 16 maggio 1574) fu una Principessa di Brunswick-Wolfenbüttel per nascita e Margravia di Brandeburgo-Küstrin per matrimonio.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Caterina era una figlia del Duca Enrico V di Brunswick-Lüneburg (1489–1568) nata dal suo primo matrimonio con Maria di Württemberg (1496–1541), figlia del Conte Enrico di Württemberg.

Sposò l'11 novembre 1537 a Wolfenbüttel il Margravio Giovanni di Brandeburgo-Küstrin (1513–1571). Caterina fu determinante nella diffusione della Riforma nel margraviato di Brandeburgo.[1]

Caterina era considerata estremamente frugale e parsimoniosa, e lei sostenne attivamente il marito. Aveva vari annessi a Küstrin e un orto. Aveva il cosiddetto "giardino selvatico" in un sobborgo di Küstrin e altri beni a Schaumburg, Drewitz e la sua sede preferita a Neudamm (oggi Dębno), un regalo di suo marito. Caterina sistemò i rifugiati religiosi olandesi a Neudamm, che avviarono una vivace industria di produzione di abbigliamento. Ella costruì una scuola e una chiesa e nel 1562, a Neudamm fu concessa lo statuto di città.[2]

Caterina, che era descritta come molto popolare, era conosciuto dalla popolazione come Mutter Käthe. Fondò la prima farmacia a Drossen (Ośno Lubuskie) e ne costruì un'altra a Küstrin dalla quale ella forniva i poveri con medicine gratuite. Caterina costruì numerose aziende agricole e caseifici, che lei stessa amministrata e che lei stessa ne vendeva i prodotti.

Caterina morì nel 1574. La sua tomba fu scoperta nel 1999 tra le rovine della chiesa parrocchiale a Küstrin dagli archeologi di Stettino.[3]

La Katharinenstraße a Berlino-Halensee è chiamata così in suo onore.[4]

Matrimonio e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Dal suo matrimonio con Giovanni, Caterina ebbe due figlie:

sposò nel 1558 il Margravio Giorgio Federico di Brandeburgo-Ansbach (1539-1603)
sposò nel 1570 l'Elettore Gioacchino III Federico di Brandeburgo (1546-1608)

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Guglielmo IV di Brunswick-Lüneburg Guglielmo di Brunswick-Lüneburg  
 
Cecilia di Brandeburgo  
Enrico IV di Brunswick-Lüneburg  
Elisabetta di Stolberg-Werningerode Bodo VII di Stolberg-Werningerode  
 
 
Enrico V di Brunswick-Lüneburg  
Eric II di Pomerania-Wolgast Vartislao IX di Pomerania-Wolgast  
 
Sofia di Sassonia-Lauenburg  
Caterina di Pomerania-Wolgast  
Sofia di Pomerania-Stolp Boghislao IX di Pomerania-Stolp  
 
Maria di Masovia  
Caterina di Brunswick-Wolfenbüttel  
Ulrico V di Württemberg Eberardo IV di Württemberg  
 
Enrichetta di Mömpelgard  
Enrico di Württemberg  
Elisabetta di Baviera-Landshut Federico di Baviera-Landshut  
 
Maddalena Visconti  
Maria di Württemberg  
 
 
 
Eva di Salm  
 
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L. Oberheim: Die einführung der reformation in der mark Brandenburg, G. Wilmsen, 1839, p. 140
  2. ^ Jörg Lüderitz: Die Neumark, Trescher Verlag, 2008, p. 42
  3. ^ Küstrin: Verein für die Geschichte Küstrins e.V. - Wo Markgraf Hans begraben liegt
  4. ^ Katharinenstraße 1-28 in Berlin - KAUPERTS

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • K. W. Kutschbach: Chronik der Stadt Küstrin, Enslin, 1849, p. 45 ff
  • Ernst Helwing: Geschichte des brandenburgischen Staats, 1834, p. 648 digitized

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN31144814236721908305 · CERL cnp02133980 · GND (DE1079072322
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie