Carlo Mazzone è morto: l’ex allenatore e calciatore aveva 86 anni- Corriere.it

Carlo Mazzone � morto: l’ex allenatore e calciatore aveva 86 anni

di Redazione online

L’ex difensore, noto con il soprannome di Sor Carletto, � stato l’allenatore di Roma, Brescia e Bologna

Carlo Mazzone è morto: l’ex allenatore e calciatore aveva 86 anni

� morto ad Ascoli Piceno Carlo Mazzone, ex calciatore ed ex allenatore di calcio di numerose squadre italiane, comprese Roma, Brescia e Bologna. Aveva 86 anni.

Conosciuto con il soprannome di Sor Carletto (per via dell’accento romanesco), non allenava dal 2006. Mazzone in serie A conta 792 panchine ufficiali, 797 considerando i cinque spareggi. Nel 2019 gli � stata intitolata la nuova tribuna Est dello stadio di Ascoli Piceno, e nello stesso anno era stato inserito nella �Hall of Fame� del calcio italiano.

Nella memoria di tutti gli sportivi c’� la sua corsa sotto la curva durante la partita Brescia-Atalanta 3-3 del 30 settembre 2001. �Ho fatto 795 panchine in serie A e va a finire che verr� ricordato per quella corsa�, disse allora il tecnico romano. �La rifarei. Perch� i cori che l’avevano preceduta erano stati la cosa peggiore che si pu� sentire: la mamma � la cosa pi� importante�, aggiunse in un’intervista celebrativa per il suo 80esimo compleanno.

Poche settimane fa aveva festeggiato i 60 anni di matrimonio con la signora Maria Pia, conosciuta durante la sua parentesi calcistica all’Ascoli. �Luglio 1963-luglio 2023. Evviva l’amore, vi mando un abbraccio grande vi voglio bene�, aveva scritto. Tra gli auguri che non sono passati inosservati quelli della moglie di Roberto Baggio, Andreina, che aveva risposto sempre su Instagram: �Auguri, che belli�.

A Baggio lo legava un affetto fortissimo: �Un gigante di umanit�, gli ho voluto e gli voglio bene perch� � sempre stato un uomo puro�, ha detto pochi giorni fa il campione. Un altro grande ex calciatore con il quale ha stretto un legame importante � Francesco Totti. Nel 1993 Mazzone arriv� a sedersi sulla panchina della Roma (dopo la qualificazione europea con il Cagliari); la sua squadra del cuore, finalmente allenatore della sua �fede�. Rester� in giallorosso per tre anni conquistando un settimo e due quinti posti in classifica ma l’eredit� pi� grande � anche il rapporto con quel ragazzino biondo a cui ha dato campo e fiducia. Per lui era un figlio. Protezione anche; dal calciomercato, che avrebbe potuto presto portare Totti altrove e al suo posto sarebbe arrivato Litmanen ma Mazzone senza pensarci due volte disse �tanto abbiamo il ragazzino, sono soldi buttati�, e dalla stampa (�Regazz�, vatte a f� la doccia, che co loro ce parlo io�). Aneddoti in quantit�, romanit� condivisa e mai nascosta e occhi che brillavano ogni volta che si parlava della sua Roma.

Tornando a Baggio, il Divin Codino entrer� nella sua vita nel 2000 a Brescia, dove insieme riusciranno a inanellare il record di quattro salvezze consecutive. Baggio arriv� l� proprio grazie a Mazzone e grazie allo splendido rapporto di Carlo con il presidente Luigi Corioni. Un �grande�; inser� nel contratto di Baggio anche la famosa clausola-Mazzone: �In caso di mia partenza da Brescia, Roberto sarebbe stato libero di andarsene�. Poi entr� nello spogliatoio e scrisse quel cognome di sei lettere: �Qui c’� il nome di un vostro nuovo compagno, lui far� quello che vorr�, perch� � un fenomeno ed un campione�. E soprattutto un amico che gli faceva vincere le partite la domenica. Lo sapeva che Baggio non subiva la pressione. Sapeva anche che cambiare ruolo a tale Andrea Pirlo che era appena arrivato dall’Inter — perch� nella sua porzione di campo c’era proprio Baggio — poteva essere un’intuizione felicissima. �Vai, regista. Poi se non ti piace cambiamo�. E invece da l� quel futuro campione del mondo non si � pi� spostato.

A Brescia Mazzone conobbe anche �Peppe� Guardiola. Feeling immediato e amicizia saldissima. Duratura anche. Nel 2009, a tre giorni dalla finale di Champions League che il catalano vinse da allenatore del Barcellona chiam� proprio Carlo. Un pensiero e un invito allo stesso tempo, anche perch� si giocava a Roma, allo Stadio Olimpico. E via con un altro aneddoto. Pep chiama casa Mazzone e risponde il nipote, Alessio. �Pronto, sono Guardiola cerco Carlo Mazzone�. Nessuno scherzo, tutto vero. Ma Carlo replica a modo suo. Genuino, verace. Quando sente �Ciao Mister, sono Pep Guardiola� non ci pensa due volte e risponde: �S� e io so’ Garibaldi�. Risate. Tante. E alla fine l’invito fu accolto e Mazzone and� allo stadio insieme a Edoardo Piovani. Ma c’� un altro stadio in cui la presenza di Carlo � totale ed � il Cino e Lillo Del Duca di Ascoli, impianto la cui Tribuna Est porta proprio il suo nome dal 2019. Un segno di riconoscenza da parte del club marchigiano nei confronti dell’allenatore pi� amato nella storia del Picchio. L� visse un periodo �fantastico� insieme al presidentissimo Rozzi. E sempre l� salut� per sempre il calcio giocato, dopo essersi rotto la tibia in un derby con la Sambenedettese. Che fare? A quei tempi Mazzone aveva moglie e due figli, un lavoro era indispensabile. Rozzi gli propose di restare; inizi� con le giovanili, assunse il ruolo di �traghettatore� in mezzo a qualche esonero e alla fine la panchina della prima squadra rimase a lui. �Carl�, pe’ vince le partite devo chiam� a te�, gli disse Rozzi. Fu l’inizio di tutto. Tra gli anni ‘70 e ‘80 �facemmo cose straordinarie�, disse. Doppia promozione, dalla C alla A. Storia incredibile. Come la sua con la moglie, ascolana. Un ponte Roma-Marche senza dimenticare le origini, soprattutto senza paragoni o scelte obbligate. Per dirla alla Mazzone: �Mah, dimo che l’arrabbiata con du’ olive ascolane � a’ perfezione�. Mentre lui � stato una leggenda, al di l� del record delle 792 le panchine in A (pi� cinque spareggi) e degli oltre 40 anni di attivit�. Padre, maestro, icona, riferimento a cui tantissimi calciatori hanno sempre riconosciuto eterna gratitudine. Il mondo del calcio saluta un uomo che � stato molto pi� di un allenatore.

19 agosto 2023 (modifica il 19 agosto 2023 | 18:45)