Carlo III del Regno Unito: la storia di un "erede eterno" arrivato al trono

Chi è Carlo III del Regno Unito

Carlo III del Regno Unito è, dall’8 settembre 2022, il sovrano britannico. Figlio di Elisabetta II, che ha regnato per settant’anni a partire dal 1952, è stato incoronato a Londra nella giornata del 6 maggio 2023.

Il monarca britannico è succeduto alla madre Elisabetta II scomparsa a 96 anni pochi mesi dopo aver celebrato il suo 70esimo anniversario di regno. 70 anni durante i quali Carlo è stato, mese dopo mese e anno dopo anno per 25mila giorni, erede, fatto che costituisce un record della storia mondiale essendo il lungo regno di Elisabetta II secondo per lunghezza solo a quello del Re Sole francese Luigi XIV, asceso al trono però a cinque anni ben prima di aver figli.

La successione ha messo Carlo III di fronte alla sfida della transizione di un’istituzione millenaria che si trova a traghettare in un periodo difficile per il Paese di Sua Maestà.

Charles Philip Arthur George, membro del casato di Windsor, è nato il 14 novembre 1948 a Londra, figlio primogenito della regina Elisabetta II (1926-2022)  e del principe Filippo di Edimburgo (1921-2021), nonché primo nipote dell’allora re Giorgio VI e della regina consorte Elizabeth Bowes-Lyon.

Alla morte di Giorgio VI, nel 1952, a quattro anni non ancora compiuti iniziò con l’ascesa regale di Elisabetta il suo lungo “tirocinio” come erede al trono.

Da successore designato alla corona che fu di Guglielmo il Conquistatore e Enrico VIII, erede di una tradizione più che millenaria che affonda all’inizio del IX secolo, con l’incoronazione a “Re degli Inglesi” di Egberto del Wessex nell’802, Carlo è stato autore di molte piccole, poco note ma significative rivoluzioni che hanno portato la figura della famiglia reale nel presente del Regno Unito postbellico. Fu il primo erede al trono della storia britannica a non ricevere una formazione solamente militare, che pure completò prestando servizio nel 1971 presso la base della Royal Air Force a Cranwell e prestando poi servizio nella Royal Navy del padre Filippo sul cacciatorpediniere HMS Norfolk (1971–1972) e sulla fregata HMS Minerva (1972–1973), oltre che sulla HMS Jupiter (1974).

Carlo è stato infatti il primo erede al trono britannico e dunque il primo sovrano a frequentare il liceo e l’università, conseguendo nel 1970 il Bachelor of Arts e nel 1975, all’età di 27 anni, il Master of Arts al Trinity College di Cambridge, ove studiò antropologia, archeologia e storia.

Inoltre, è stato il primo erede al trono a pronunciare un discorso trasmesso in televisione quando nel 1969 la madre lo investì formalmente della carica di principe del Galles che deteneva dal 1958. Dotato di una forte vocazione sociale e ambientale, ha aperto ai grandi temi della modernità la monarchia, tanto che nel 2021 il suo discorso al Cop26 di Glasgow è stato ascoltato dai maggiori leader mondiali. Amante della human diplomacy, Carlo è stato ambasciatore della Gran Bretagna e della monarchia nel mondo, coltivando in particolare attente relazioni oltre Atlantico, tra Stati Uniti e Canada. Nel 1976 ha fondato il The Prince’s Trust, organizzazione di beneficienza che ogni anno raccoglie 100 milioni di sterline per progetti benefici in patria e all’estero.

Uomo di cultura, Carlo è stato sicuramente il primo sovrano britannico ad aver coltivato esplicitamente interessi esterni all’ambito militare, della caccia e dell’equitazione tra gli eredi al trono e i sovrani britannici: nei 70 anni da erede al trono oltre all’ambiente ha avuto una grande passione naturalistica e per il giardinaggio, tema su cui ha pubblicato anche dei libri tematici; si è interessato di architettura, criticando il modernismo esasperato e sottolineando che “una maggiore cura sulla progettazione e il rinnovo delle città possa migliorare di molto la qualità di vita dei cittadini” in un discorso del 2009. Ha studiato le religioni e mostrato una grande attenzione per la cultura del cristianesimo ortodosso e dell’islam, tanto da recarsi spesso in visita al santuario greco del Monte Athos e divenire patrono del Centre for Islamic Studies dell’Università di Oxford.

Nondimeno, durante i suoi anni Carlo è stato uomo attento al governo e al potere, non solo alla supplenza dell’energica e carismatica madre. Durante i governi del laburista James Callaghan è stato il primo membro della Royal Family dai tempi di Giorgio I, re dal 1714 al 1727; ha anche, senza successo, aspirato a diventare il primo erede al trono dai tempi di Edoardo il Principe Nero (duca d’Aquitania durante la Guerra dei Cent’Anni tra il 1362 e il 1372) a governare un possedimento o un Paese alleato chiedendo per sé negli anni Settanta la carica di Governatore generale dell’Australia.

Come ogni reale britannico, la vita di Carlo è stata esposta alla ribalta anche per quanto riguarda i legami sentimentali. Due i matrimoni conclusi dall’attuale sovrano: il 29 luglio 1981 ha sposato Lady Diana Spencer, divenuta per tutti “Lady D” e una figura iconica su scala globale, madre dei suoi figli, l’attuale erede al trono William (nato nel 1982) e il principe Henry, per tutti Harry (nato nel 1984).

Dopo il divorzio da Diana e la sua tragica morte nel 1997, Carlo è convolato in seconde nozze con l’attuale regina consorte, Camilla Shand, sposata il 9 aprile 2005, con cui aveva da tempo una relazione. Camilla, inizialmente invisa all’opinione pubblica britannica affezionata a Lady Diana, si è negli anni conquistata uno spazio anche, se non soprattutto, grazie alla crescente benevolenza di cui l’ha investita la regina Elisabetta II.

Dai primi anni del XXI, ormai più che 50enne, Carlo ha iniziato a supplire la madre in diverse occasioni formali, in patria e soprattutto all’estero. Nel 2008 il Daily Telegraph ha dichiarato che Carlo è “il miglior lavoratore della famiglia reale, ricoprendo un numero di incarichi ufficiali saliti quell’anno a 560 e che andavano dai patronati alle istituzioni caritatevoli a quelli tradizionali come la necessità di presiedere, da principe, all’inaugurazione delle attività politiche in Galles all’inizio di ogni sessione parlamentare. Nel 2011 tali incarichi sono saliti a oltre 600.

La diplomazia ambientale in sede di Nazioni Unite è stata una delle costanti di Carlo, che in seguito ha anche rappresentato il Regno Unito in molti grandi eventi: ai funerali di papa Giovanni Paolo II, nell’aprile 2005, pochi giorni prima del matrimonio con Camilla Carlo ha guidato la diplomazia britannica e la delegazione in Vaticano. Nel 2010, Carlo ha rappresentato la regina alla cerimonia di apertura dei Giochi del Commonwealth a Delhi, in India, nel 2015 in Irlanda ha incontrato esponenti nazionalisti e del Sinn Fein.

Nel marzo 2019, su richiesta del governo britannico, Carlo e Camilla fecero un tour ufficiale a Cuba, divenendo i primi reali britannici a visitare il Paese. Il tour è stato visto come uno sforzo per formare una relazione più stretta tra il Regno Unito e Cuba. Nei Caraibi Carlo è tornato nel 2021, quando è arrivato a visitare le Barbados proprio mentre l’ex colonia britannica, proclamandosi Repubblica, toglieva la madre da capo di Stato ufficiale del Paese, in nome della continuità dei legami nel Commonwealth. In Medio Oriente, invece, ha fatto discutere la presunta vicinanza di Carlo a British Aerospace, azienda della Difesa e dell’Aerospazio i cui esponenti tra il 2010 e il 2014 sarebbero più volti andati in delegazione col principe durante viaggi in Arabia Saudita funzionali, tra le altre cose, al commercio di armamenti.

Alla morte del padre Filippo, il 9 aprile 2021, Carlo ha assunto il titolo di Duca d’Edimburgo, aggiungendolo a quello di principe del Galles (detenuto dal 1958), duca di Cornovaglia e duca di Rothesay (detenuti dal 1952). La mossa è parsa una conferma dell’asse ereditario della corona. Nel maggio 2022, Carlo ha partecipato all’apertura del Parlamento e ha pronunciato il discorso della regina a nome di sua madre come portavoce del capo di Stato per la prima volta. Nell’estate 2022 Carlo ha iniziato la sua transizione verso la figura pubblica di futuro regnante che ha smentito le voci che avrebbero voluto la dinastia Windsor “saltare” una generazione e portare il trono nelle mani del figlio primogenito di Carlo, William, alla morte di Elisabetta.

L’aggravarsi delle condizioni di salute dell’anziana monarca l’ha portata a disdire numerosissimi impegni ufficiali nell’estate 2022, trascorsa nella residenza scozzese di Balmoral. Il 6 settembre 2022 Elisabetta II è apparsa in pubblico per l’ultima volta, intenta a conferire a Liz Truss l’incarico di formare un nuovo governo dopo che le primarie del Partito Conservatore l’avevano scelta come erede del dimissionario Boris Johnson. Due giorni dopo, la monarca più longeva della storia britannica si è spenta nella residenza scozzese e Carlo, in virtù della legge che non prevede alcuna vacatio del trono è asceso al rango di sovrano. Ha scelto per sé, nonostante le voci che facevano pensare che avrebbe preso il nome di Giorgio VII, il nome di Carlo III ed è stato proclamato al palazzo di Saint James nella giornata del 10 settembre 2022.

Da monarca, Carlo dovrà superare la lunga eredità dell’era elisabettiana, che ha impattato profondamente nei simboli e nella prassi del potere britannico, e guidare da sovrano asceso al trono alla vigilia dei 74 anni un Paese diviso dopo la Brexit e le crisi dell’ultimo decennio.

 

Con l’ascesa di Carlo III cambieranno molti simboli a cui i sudditi britannici e dei quindici Paesi del Commonwealth che riconosceranno Carlo come sovrano erano abituati. In primo luogo è cambiato l’inno britannico, da “God Save the Queen” a “God Save the King”. Quindi, toccherà a banconote, monete e francobolli, che nelle prossime emissioni toglieranno il ritratto della defunta regina per far posto a quello del figlio.

Andranno ristampati i passaporti. E riviste perfino le preghiere: il sovrano inglese è anche il capo spirituale della Chiesa anglicana. Stessa svolta per i cittadini di Australia, Canada, Giamaica, Nuova Zelanda e gli altri Paesi dei Reami del Commonwealth. Carlo ha promesso di seguire la linea della madre e di regnare “fino all’ultimo giorno” della sua vita. Sarà difficile raccogliere l’eredità di una sovrana di fama mondiale e grande carisma come Elisabetta II. E in mano a Carlo III e ai suoi comportamenti da re c’è il futuro stesso dell’immagine della monarchia britannica a milleduecento anni dall’ascesa del primo Re d’Inghilterra.

Carlo III, primo monarca post-imperiale e post-coloniale della storia britannica, ha avuto la possibilità a poco più di un mese dall’ascesa al trono di traghettare Londra verso una nuova svolta politica: il governo di Liz Truss è collassato dopo soli 45 giorni dall’insediamento dell’ultima premier investita dalla madre Elisabetta e il Partito Conservatore ha incoronato come suo leader l’ex Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak.

Il 25 ottobre 2022 Sunak si è insediato ufficialmente come il primo capo di governo britannico di origine indiana: a nominarlo Carlo III, nato un anno dopo l’addio britannico al dominio nel subcontinente, che ha potuto così posare la prima pietra miliare nel suo ancora giovane regno.

In precedenza, il 9 settembre 2023 Carlo aveva pronunciato il suo primo discorso ufficiale rendendo omaggio alla memoria della madre e ufficializzando la nomina del figlio William a Principe del Galles e erede al trono. L’incoronazione è prevista per il 6 maggio 2023. Carlo, re più anziano ad ascendere al trono nella storia britannica proseguirà dunque una lunghissima, più che millenaria storia. Ora chiamata a rinnovarsi dopo la morte del suo simbolo più forte nell’era del declino del Regno Unito.

Re Carlo III è stato incoronato ufficialmente a Londra il 6 maggio 2023. La cerimonia ha segnato diversi precedenti importanti per la storia della casa reale di Windsor. In primo luogo, la festa per l’incoronazione ha visto l’Arcivescovo di Canterbury condividere con i fedeli di altre confessioni cristiane la benedizione. In secondo luogo, per la prima volta un premier non cristiano – l’hindu Sunak – ha presenziato alla cerimonia leggendo, peraltro, un pezzo della Bibbia. Terzo punto è stata la scelta di relegare Harry, secondogenito del monarca, in terza fila. Inoltre, Carlo ha visto il via libera all’incoronazione della moglie Camilla come una vittoria personale dopo anni di contestazione per una relazione all’inizio ritenuta poco gradita alla popolazione.

Inclusione, diversità e unione tra tradizione e modernità: l’incoronazione di Carlo ha provato a tenere assieme i fili spesso sconnessi della monarchia millenaria di Londra. A lui, in prospettiva, il compito di mantenerli annodati.