Mercedes, ma che ti succede? A Brackley si è spenta la luce: peggior partenza dal 2011
Mercedes, ma che ti succede? A Brackley si è spenta la luce: peggior partenza dal 2011
La squadra che fino al 2021 ha dominato l'era ibrida è in un tunnel dal quale non vede l'uscita. La W15 ha finora raccolto solo 26 punti, dimostrando di non aver risolto i problemi delle precedenti monoposto che tanto furono contestate all'ex DT Elliott.

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La Mercedes sta sicuramente affrontando il periodo più complicato dal suo ritorno in Formula 1, datato 2010. I numeri in questo senso parlano chiaro: si tratta del peggior inizio dal 2011, quando i punti accumulati nelle prime tre gare furono 16 e sul quale pesava la spada di Damocle del doppio ritiro in Australia (tappa inaugurale del Mondiale) di Nico Rosberg e Michael Schumacher. Esattamente quanto successo domenica scorsa, una coincidenza curiosa ma tutt'altro che piacevole.

Attualmente le lunghezze sono 26 al pari del 2012, anno in cui il Kaiser fu costretto ad alzare bandiera bianca in due dei primi tre appuntamenti (Melbourne e Cina). In quegli anni però la squadra puntava tutte le proprie fiches sul cambio regolamentare del 2014, era turbo-ibrida poi dominata fino al 2021 con otto titoli Costruttori e sette piloti. Oggi, invece, la Mercedes si ritrova a navigare in acque piuttosto agitate a causa di un regolamento che il team non è mai riuscito davvero ad interpretare al massimo delle proprie possibilità.


Via Elliott e rientra Allison, ma il risultato (per ora) è sempre lo stesso...

Il 2022 fu una vera e propria doccia gelata per la squadra capitanata da Toto Wolff, con il "canguro" chiamato W13 gravemente condizionato dal porpoinsing, che però lasciò Melbourne con un bottino complessivo di 65 punti. Dodici mesi più tardi, la W14 aveva accumulato in totale 56 lunghezze: un bilancio negativo rispetto al precedente, ma comunque positivo rispetto ai 26 conquistati finora dalla W15.

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Certamente sul computo di questo inizio di 2024 a pesare non poco è il doppio zero con cui la Mercedes ha salutato l'Australia anche se, per onor di cronaca, va detto che Hamilton (prima del guasto alla Power Unit) era in lotta per entrare a malapena in zona punti mentre Russell, tralasciando l'incidente, non sarebbe comunque andato oltre la settima posizione. Le difficoltà pesano inevitabilmente anche sulla classifica Costruttori, nella quale la scuderia anglo-tedesca occupa attualmente la quarta piazza (sarebbe stata anche alle spalle dell'Aston Martin senza la penalità comminata a Fernando Alonso).

Le vetture ad effetto suolo sono ormai giunte alla loro terza stagione, ma in casa Mercedes la quadra non è mai stata davvero trovata. La tanto discussa filosofia zeropods si è rivelata essere un progetto fallimentare, ben lontano da quel quel mostro di velocità che ad inizio 2022 spaventava gli avversari (all'epoca si parlava addirittura di un secondo di vantaggio sulla concorrenza). Nemmeno la perseveranza adottata nel 2023 è riuscita ad invertire una rotta evidentemente già compromessa, motivo per cui l'ex Direttore Tecnico Mike Elliott ha poi rassegnato le dimissioni in favore del ritorno di James Allison.

Problemi di correlazione e mancanza di carico: la W15 è già bocciata?

Quel che più lascia perplessi gli uomini di Brackley è l'imprevedibilità della vettura, con i dati del simulatore che non trovano riscontro quando si scende in pista. Nel box della Stella sembra di rivedere un film già visto due anni fa: continui ribaltamenti di setup senza però trovare mai la quadra, soprattutto lato Hamilton. Lo scorso weekend all'Albert Park il team ha provato a fare marcia indietro, utilizzando la prima specifica del fondo vista nei test in Bahrain. Il cambio ha sì portato dei benefici, ma a sua volta ha innescato altri problemi.

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Entrambi i piloti hanno più volte lamentato una mancanza di carico e grip quando si trovano ad affrontare le curve veloci, deficit che si è accentuato soprattutto nel rapido tracciato di Jeddah. In quella circostanza gli ingegneri avevano deciso di diminuire l'altezza da terra, ma questa manovra fece emergere nuovamente quel fastidioso bouncing che non permette di estrarre il massimo della performance.

Il primo corposo pacchetto di aggiornamenti (previsto per la prima tappa europea in quel di Imola) dirà quanto sarà ampia la curva di sviluppo della W15, monoposto che per ora ha dimostrato di possedere un range di funzionamento davvero ristretto. Tuttavia, sarà necessario risolvere al più presto la grana della mancata correlazione tra simulatore, galleria del vento e pista poichè se i dati risultano disallineati anche gli strumenti simulativi diventano a loro volta inaffidabili, privando di fatto il team di uno strumento fondamentale per la progettazione degli upgrade.

Foto copertina pbs.twimg.com

Foto interna pbs.twimg.com

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