Forcellino storto: come risolvere il problema

TAGS: forcellino

Solitamente ci sono due cause che rendono un cambio impossibile da regolare: una gabbia del deragliatore piegata o un forcellino storto. Se nel primo caso possiamo fare ben poco (se non metterci il cuore in pace e comprare il ricambio), nel secondo si può invece agire per recuperare la planarità perduta e così poter mettere in dima il cambio senza dover necessariamente sostituire il forcellino. In questo articolo vedremo i casi in cui si può agire su un forcellino storto, qual è l’attrezzatura necessaria e gli step per effettuare la procedura in autonomia.

Indice
Forcellino storto: come individuarlo
Controllo della planairtà del forcellino: tempistiche e attrezzatura
Controllo della planarità del forcellino passo-passo
Forcellino piegato o compromesso?

Forcellino storto: come individuarlo


Forcellino_1

Il forcellino e il deragliatore posteriore sono tra i componenti più esposti dell’intera bicicletta. Basta un colpo, una caduta o anche un parcheggio sbadato in una rastrelliera ed è possibile piegarli. Un forcellino storto si rifletterà su un cattivo comportamento del deragliatore, che perderà tutte le regolazioni e tenderà a lavorar male. Questo perché le pulegge si troveranno in una posizione disassata rispetto ai pignoni, la catena lavorerà in torsione e spesso il bilanciere potrebbe andare persino a contatto con la ruota. Come possiamo accorgerci se il forcellino è si è stortato? Ecco alcuni casi in cui la cuasa può essere appunto la piegatura del forcellino:

Cambio impossibile da regolare

Nonostante una regolazione certosina, la verifica della corretta usura del cavo e della guaina e il controllo della rettilineità della gabbia del deragliatore, il cambio risulta davvero difficile da regolare, tanto che le battute H ed L risultano sballate. In questo caso il problema può essere dovuto a un forcellino storto.

Catena che salta

Se la catena salta su determinati pignoni, per prima cosa si deve controllarne l’usura e lo stato di salute dei denti dei pignoni, che possono spezzarsi. Se è tutto ok, allora il problema può essere dato dalla catena che lavora leggermente in torsione, aspetto causato dalle pulegge del deragliatore disassate e quindi da un forcellino piegato.

Deragliatore che tocca nei raggi

Se ci portiamo sul pignone più grande e notiamo che il deragliatore entra a contatto coi raggi, per prima cosa controlliamo la regolazione del finecorsa L. Se è tutto ok, allora bisogna controllare la planarità del forcellino, poiché può essere piegato e quindi far traslare il deragliatore più in là della battuta stessa del finecorsa.

Caduta o colpi

Se ci capita di cadere o che la bicicletta prenda colpi sul lato trasmissione, è sempre meglio effettuare un controllo della planarità del forcellino.

Controllo della planairtà del forcellino: tempistiche e attrezzatura

Forcellino_2

Il controllo della planarità del forcellino è un’operazione semplice, che non impegna per più di dieci minuti (ma può arrivare anche alla mezzora, nel caso di forcellini problematici). Molti meccanici hanno il brutto vizio di osservare la planairtà del forcellino a occhio. Questa soluzione è un po’ approssimativa, poiché i forcellini possono non solo piegarsi ma anche torcersi su sé stessi (ciò avviene nel caso di cambiate disgraziate, quando la forza impressa dal deragliatore tende a strappare il forcellino), per cui è sempre meglio, nonostante l’esperienza acquisita, smontare il deragliatore e controllare la planarità con il calibro.

L’attrezzatura necessaria è la seguente:
• Chiave a brugola da 5mm: per smontare e rimontare il deragliatore;
• Calibro per forcellino: si tratta di un particolare utensile di misura che viene fissato al foro filettato del forcellino e consente di controllare la distanza tra vari punti della ruota rispetto al forcellino stesso.
Chiave dinamometrica: per concludere il serraggio del deragliatore;

In commercio esistono diverse tipologie di calibri, con differenti costi d’acquisto. In caso potete costruirne uno da voi, come ho fatto io. L’importante è ricordarsi che il forcellino ha un passo M10x1, per cui le normali viti M10 non vanno bene;

Controllo della planarità del forcellino passo-passo

Step 1: Mettere la bici sul cavalletto

Per effettuare un controllo accurato della planarità del forcellino è bene posizionare la bici sul cavalletto;

Step 2: Rimuovere il deragliatore posteriore

Forcellino_4
Forcellino_5
Forcellino_6

Con la chiave a brugola da 5mm agite sulla vite che fissa il deragliatore al forcellino e rimuovetelo, senza estrarre il cavo o smagliando la catena. Spostatelo leggermente a destra;

Step 3: Avvitare il calibro

Forcellino_7

Innestate ora il calibro sul forcellino, avvitando la vite sul foro filettato e mandando in battuta il tutto;

Step 4: Effettuare il controllo della piegatura

Forcellino_8

Dividete ipoteticamente la ruota in quattro punti cardinali: nord in alto, sud in basso, ovest a sinistra ed est a destra.

Forcellino_9

Posizionate la ruota con la valvola della camera d’aria in alto, in corrispondenza dell’ipotetico punto nord.

Forcellino_10

Dopodiché mettete in verticale il calibro e avvicinate l’asta al cerchio, mandandola in battuta.

Forcellino_11

Fate ruotare di 180° il calibro ed effettuate la misura della distanza nel punto sud: il calibro dovrebbe segnare la stessa distanza e l’asta non dovrebbe muoversi. Se lo fa, significa che il forcellino è piegato. Se la distanza rilevata a nord è maggiore di quella rilevata a sud (cosa che avviene nel 99% dei casi) significa che il forcellino è piegato verso la ruota.

Se la distanza misurata a nord è minore di quella a sud, allora il forcellino è piegato verso l’esterno. Nel primo caso (piegatura verso l’interno), per raddrizzarlo dovremo posizionarci con il calibro a sud e tirare verso di noi fino a far combaciare entrambe le misure. Nel secondo caso (piegatura verso l’esterno) dovremo spingere il calibro fino a toccare il cerchio con l’asta. E’ sempre meglio non impiegare eccessiva forza, per cui è bene dare piccoli colpi, controllarne l’effetto e casomai ripetere più volte l’operazione piuttosto che piegare “da maledetti” e spezzare il forcellino;

Step 5: Effettuare il controllo della torsione

Forcellino_12
Forcellino_13

Ora posizionate il calibro a est e mandate in battuta l’asta contro il cerchio.

Forcellino_14

Spostatevi a ovest e ripetete l’operazione: la distanza deve essere la medesima. Nel caso non lo fosse, significa che il forcellino si è torto. Per questo dovete spingere o tirare il calibro per riportare il forcellino in posizione corretta, uniformando le due misure. Anche in questo caso, sempre meglio dare piccoli colpi e controllare di volta in volta;

Step 6: Montare il deragliatore

Forcellino_15

Rimuovete il calibro dal forcellino.

Forcellino_16

Cospargete di grasso bianco antigrippante il filetto del deragliatore, affinché non grippi una volta montato.

Forcellino_17

Con la chiave a brugola da 5mm riposizionate il deragliatore, facendo attenzione di far combaciare la vite di posizione con l’unghia del forcellino.

Forcellino_18

Concludete il serraggio a 5Nm con la chiave dinamometrica;

Forcellino piegato o compromesso?


Non tutti i forcellini possono essere raddrizzati con il calibro, poiché a volte la deformazione è troppo accentuata. Per questo bisogna sempre fare attenzione e controllare che il forcellino offra la resistenza necessaria quando lo pieghiamo. Se per esempio, mentre lo stiamo raddrizzando, sentiamo che la forza opposta diventa man mano più debole, significa che la sezione resistente del forcellino è diminuita e sta collassando, ovvero il forcellino stesso si sta per spezzare. In questo caso conviene sostituirlo con uno nuovo.

I forcellini inoltre non possono essere raddrizzati all’infinito, poiché l’acciaio è un materiale che ha memoria. Ogni volta che subisce una deformazione permanente, il metallo si stressa e la sezione dov’è avvenuta la deformazione s’indebolisce. Riportandolo in dima noi applichiamo una deformazione contraria e quindi indeboliamo ulteriormente la sezione.

Per questo è sempre meglio raddrizzare il forcellino una volta e, nel caso in cui il problema si ripresenti, prevederne la sostituzione. Non girate mai con un forcellino indebolito poiché, per via di una cambiata sotto sforzo, potrebbe spezzarsi facendo risucchiare il deragliatore posteriore tra i raggi, provocando una caduta e un grave danno all’intera trasmissione. Per questo, prima di effettuare il controllo della planarità, date un’occhiata allo stato superficiale del forcellino: se presenta delle crepe, meglio cambiarlo del tutto e dormire sonni tranquilli.

Commenti

  1. Avatar Michele ha detto:

    Ciao Omar, innanzitutto grazie per l’articolo. Volevo farti una domanda sulla questione: c’è una tolleranza entro cui si può non raddrizzare il forcellino?
    Grazie!

  2. Avatar andrea ha detto:

    Ok la procedura, però per rimuovere ogni variabile sarebbe meglio prendere la misura sempre sullo stesso punto del cerchio.
    Ovvero, usare la valvola come punto di riferimento NORD, ruotare di 180° la dima e la ruota e misurare a SUD e via discorrendo.
    Così facendo la variabile cerchio storto-ruota non centrata vengono eliminate dalla misurazione ;)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *