Oceania: storia, territorio ed economia dei 14 stati che la compongono | Studenti.it

Oceania: storia, territorio ed economia dei 14 stati che la compongono

Siete alla ricerca di informazioni sul continente Oceania? Nei prossimi paragrafi scoprirete di più sui Paesi membri, gli insediamenti e l'economia.

Oceania: storia, territorio ed economia dei 14 stati che la compongono

L'Oceania e l'origine del nome

L'Oceania è un continente che comprende più di trentamila isole. La parte considerata “continentale” è rappresentata dall’Australia, a cui si aggiungono la maggior parte delle isole del Pacifico. Queste vengono tradizionalmente divise in Micronesia, Polinesia (di cui si considera parte anche la Nuova Zelanda) e la Melanesia (di cui si considera parte anche la Nuova Guinea). Il suo nome fa chiaramente riferimento all’Oceano Pacifico. La parola Oceania venne coniata da Adrien-Hubert Brué, un cartografo ed esploratore di origine francese, che lo inserì su una mappa che fu pubblicata nel 1814. Nel 1804 e nel 1810 l’attuale continente veniva indicato con i termini “Oceanico” e “Terre oceaniche” dal geografo Malte-Brun. Viene indicato anche come continente “nuovissimo” in quanto gli europei lo scoprirono per ultimo, ad eccezione dell’Antartide. 

Storia dell'Oceania: gli insediamenti

Consideriamo ora la storia dell’Oceania dal punto di vista degli insediamenti delle varia popolazioni che hanno abitato, e abitano, questo territorio. La popolazione melanesiana è quella di cui si registra l’insediamento più antico. L’arrivo si data in un arco di tempo che va dal IV e il I millennio a.C. Questa popolo racchiude anche quelli che oggi vengono considerati aborigeni australiani e gli abitanti della Papua Nuova Guinea. Passiamo poi al 1500 a.C., periodo in cui si registra l’arrivo dei polinesiani (di cui fanno parte i maori neozelandesi, gli hawaiani, i tacitiani e i samoani) sulle isole minori, probabilmente provenienti dalle isole dell’Indonesia. 

Nel XIX secolo fu la volta degli europei, che giungere a partire dalla seconda metà del secolo. Il primo insediamento era costituito da grande gruppi di detenuti, mandati ai lavori forzati nelle terre dei coloni inglesi. Con gli anni altri gruppi giungere dall’Europa, questa volta per dedicarsi ad attività di allevamento e di agricoltura in Nuova Zelanda e nell’attuale Australia. Quest’ultimo territorio abitato solo da poche comunità polinesiane che si dedicavano alla caccia e alla pesca per il loro sostentamento. 

Sempre durante il XIX secolo le grandi potenze mondiali iniziarono a colonizzare le isole più piccole di questo continente. Le isole Wallis e Futuna furono colonie della Francia, così come la Nuova Caledonia e Tahiti. L’isola Pitcairn e altre piccole limitrofe praticamente disabitate passarono sotto il dominio dell’Inghilterra. Guam, le Hawaii, le Marianne del Nord e Guam diventarono colonie degli Stati Uniti. Tokelau e le Isole Cook Niue erano controllate dalla Nuova Zelanda, l’Australia possedeva le isole Norfolk, mentre al Cile andava l’isola di Pasqua. Le migrazioni del secolo XX videro anche asiatici, oltre a statunitensi ed europei come protagonisti, fino a limitare l’accesso con dei controlli sempre più rigidi.

La geografia dell'Oceania

Se ci riferiamo all’estensione dell’area, per Oceania si intente quella zona che si estenda dalle coste a Ovest dell’Australia fino alle isole più a Est della Polinesia, dalle isole Hawaii fino alla Micronesia e alla Nuova Zelanda, per un superficie totale di circa 8.968.000 km2.

Il continente è costituito dall’Australia, dalla Nuova Zelanda e dalle macroregioni nominate in precedenza: la Melanesia, la Micronesia e la Polinesia. In totale sono 14 gli Stati che costituiscono l’Oceania, tutti facenti parte dell’ONU. Questi sono: Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Figi, Isole Salomone, Vanuatu, Micronesia, Kiribati, Isole Marshall, Palau, Nauru, Samoa, Tonga, Tuvalu. 

L'economia dell'Oceania

L'Oceania è un continente che ha un settore agricolo molto produttivo. La colonizzazione ne ha in parte influenzato lo sviluppo, in particolare nelle zone sotto il controllo britannico. Allo stesso modo, le isole tropicali dell'Oceano Indiano e le Antille hanno registrato uno sviluppo economico notevole, dovute alle piantagioni di canna da zucchero. Anche il settore minerario è ben sviluppato in questo continente. I principali minerali sono: il piombo, lo zinco, l'oro, l'uranio, il carbone, i gas naturali, il petrolio, la bauxite. Nello specifico dei vari Paesi: l'Australia e la Nuova Caledonia registrano grandi risorse di ferro e di nickel, la Nuova Zelanda è nota per il rame e l'argento, mentre Nauru per i fosfati. La produzione di minerali costituisce il 5% del Prodotto Interno Lordo del continente, mentre l'agricoltura ne rappresenta il 3%. I vari Paesi tendono a esportare materiali non lavorati e a importare dei prodotti finiti. I principali partner commerciali per l'importazione sono la Cina e gli Stati Uniti. 

Il settore secondario ha registrato una miglioramento a partire dagli anni ’40 del secolo scorso e rappresenta oggi il 15% del Prodotto Interno Lordo. I principali centri industriali si trovano in Australia e sono Sydney, Newcastle e Melbourne. Il Nuovo Galles del Sud, dove si trovano le prime due città appena menzionate, si distingue per l’industria metallurgica, siderurgica e meccanica. Nello specifico il settore aeronautico, quello petrolchimico e l’elettronica sono particolarmente sviluppati. Melbourne, invece, è nota per l’industria alimentare, la produzione e l’assemblaggio di autoveicoli e di macchinari. Nella vicina località di Geelong si distinguono l’industria automobilistica e i lanifici. 

Il settore terziario ricopre il ruolo principale nell’economia dell’Oceania ed è quello che contribuisce maggiormente al PIL del continente. L’economia dell'Australia è quella che meglio ha risposto alla crisi economica degli anni ’80 e a quella internazionale del 2008. I suoi servizi avevano registrato un miglioramento già a partire dagli anni '70. È proprio questa la nazione che domina il terziario del continente. Ha dei rapporti commerciali con i Paesi dell’Asia orientale e degli investimenti attivi in Laos, Thailandia e Vietnam, il che dimostra l'attitudine attiva e la volontà di crescita.

Altri contenuti utili

Scopri gli altri contenuti utili che potranno ampliare la panoramica delle tue conoscenze:

Un consiglio in più