IL SETTECENTO A VERONA. TIEPOLO, CIGNAROLI, ROTARI. LA NOBILTÀ DELLA PITTURA
Dal 26 Novembre 2011 al 09 Aprile 2012
Verona
Luogo: Palazzo della Gran Guardia
Indirizzo: piazza Bra
Orari: lun. - dom. 9.30 alle 19.30
Curatori: Fabrizio Magani, Paola Marini, Andrea Tomezzoli
Enti promotori:
- Comune di Verona
- Assessorato alla Cultura
- Coordinamento Musei Monumenti
Costo del biglietto: Intero 10,00 euro Ridotto 8,00 euro
Telefono per prevendita: 02 61 83 64 44
Sito ufficiale: http://www.settecentoaverona.it
Il Comune di Verona, con l’Assessorato alla Cultura e il Museo di Castelvecchio, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, presenta la mostra “Il Settecento a Verona. Tiepolo, Cignaroli, Rotari. La nobiltà della pittura”, una grande rassegna espositiva che vuole approfondire un momento della civiltà pittorica scaligera finora mai indagato.
La mostra, curata da Fabrizio Magani, Paola Marini e Andrea Tomezzoli, è incentrata sulle peculiarità che la cultura e la tradizione pittorica assunsero nel Settecento a Verona, città che riuscì a mantenere sempre autonomia e originalità rispetto alle correnti dominanti nella vicina Venezia.
Con 150 capolavori tra dipinti, disegni, stampe e documenti, provenienti da importanti musei stranieri come l’Ermitage di Pietroburgo, il Prado di Madrid, il Victoria and Albert di Londra, la Gemäldegalerie di Dresda, il Kunsthistorisches di Vienna, lo Szépmuvészeti di Budapest, oltre che dai principali musei italiani, la mostra porta Tiepolo e i suoi contemporanei alla Gran Guardia.
Ampio spazio sarà dedicato a due importanti artisti veronesi: Pietro Antonio Rotari, definito il “pittore della corte russa” per aver lavorato a lungo a servizio degli zar e dell’imperatrice Elisabetta, e Giambettino Cignaroli, fondatore dell’Accademia di Pittura che porta il suo nome. I due furono emblemi di un classicismo di grande innovazione e modernità che, grazie al patrocinio di un altro grande veronese, Scipione Maffei, ha dominato la pittura dell’intero secolo.
Le sezioni della mostra daranno conto anche della ricchezza e della varietà dei risultati conseguiti a Verona nell’età dei Lumi, nonché della rete di committenti prestigiosi – anche internazionali (del calibro di Stanislao Augusto Poniatowsky di Polonia, dei principi di Sassonia, di Clemente Augusto di Baviera o Carlo Firmian, plenipotenziario di Maria Teresa) – che richiesero opere veronesi.
Nell’esposizione avrà un posto speciale la sezione dedicata ai vedutisti come Bernardo Bellotto, così come il nucleo di opere realizzate per la città scaligera da Giambattista e Giandomenico Tiepolo. Con modalità assolutamente innovative, grazie all’ausilio delle nuove tecnologie, il pubblico avrà il privilegio esclusivo di scoprire il lavoro di recupero che ha portato alla restituzione virtuale del soffitto dipinto da Giambattista Tiepolo per Palazzo Canossa a Verona, andato in parte distrutto al termine della seconda guerra mondiale.
La mostra sarà integrata da itinerari che guideranno il visitatore alla scoperta, da un lato, di opere d’arte sacra conservate nelle chiese di Verona, dall’altro, di straordinari interventi pittorici realizzati per palazzi e ville signorili della città e della provincia che sveleranno il secolo d’oro della decorazione delle ville venete.
Alla realizzazione di questa importate iniziativa partecipano il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto, Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, l’Università degli Studi di Verona, l’Università degli Studi di Padova, la Fondazione Ermitage Italia.
Contribuiscono: Regione Veneto, Fondazione Cariverona, Agsm, Banco Popolare di Verona, Camera di Commercio di Verona - Winetop, Fondazione Masi, Inner Wheel Distretto 206 Italia, Rotary Distretto 2050 e 2060.
Collaborano: Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Verona, Amici di Castelvecchio e dei Civici Musei d’Arte di Verona.
La mostra, curata da Fabrizio Magani, Paola Marini e Andrea Tomezzoli, è incentrata sulle peculiarità che la cultura e la tradizione pittorica assunsero nel Settecento a Verona, città che riuscì a mantenere sempre autonomia e originalità rispetto alle correnti dominanti nella vicina Venezia.
Con 150 capolavori tra dipinti, disegni, stampe e documenti, provenienti da importanti musei stranieri come l’Ermitage di Pietroburgo, il Prado di Madrid, il Victoria and Albert di Londra, la Gemäldegalerie di Dresda, il Kunsthistorisches di Vienna, lo Szépmuvészeti di Budapest, oltre che dai principali musei italiani, la mostra porta Tiepolo e i suoi contemporanei alla Gran Guardia.
Ampio spazio sarà dedicato a due importanti artisti veronesi: Pietro Antonio Rotari, definito il “pittore della corte russa” per aver lavorato a lungo a servizio degli zar e dell’imperatrice Elisabetta, e Giambettino Cignaroli, fondatore dell’Accademia di Pittura che porta il suo nome. I due furono emblemi di un classicismo di grande innovazione e modernità che, grazie al patrocinio di un altro grande veronese, Scipione Maffei, ha dominato la pittura dell’intero secolo.
Le sezioni della mostra daranno conto anche della ricchezza e della varietà dei risultati conseguiti a Verona nell’età dei Lumi, nonché della rete di committenti prestigiosi – anche internazionali (del calibro di Stanislao Augusto Poniatowsky di Polonia, dei principi di Sassonia, di Clemente Augusto di Baviera o Carlo Firmian, plenipotenziario di Maria Teresa) – che richiesero opere veronesi.
Nell’esposizione avrà un posto speciale la sezione dedicata ai vedutisti come Bernardo Bellotto, così come il nucleo di opere realizzate per la città scaligera da Giambattista e Giandomenico Tiepolo. Con modalità assolutamente innovative, grazie all’ausilio delle nuove tecnologie, il pubblico avrà il privilegio esclusivo di scoprire il lavoro di recupero che ha portato alla restituzione virtuale del soffitto dipinto da Giambattista Tiepolo per Palazzo Canossa a Verona, andato in parte distrutto al termine della seconda guerra mondiale.
La mostra sarà integrata da itinerari che guideranno il visitatore alla scoperta, da un lato, di opere d’arte sacra conservate nelle chiese di Verona, dall’altro, di straordinari interventi pittorici realizzati per palazzi e ville signorili della città e della provincia che sveleranno il secolo d’oro della decorazione delle ville venete.
Alla realizzazione di questa importate iniziativa partecipano il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto, Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, l’Università degli Studi di Verona, l’Università degli Studi di Padova, la Fondazione Ermitage Italia.
Contribuiscono: Regione Veneto, Fondazione Cariverona, Agsm, Banco Popolare di Verona, Camera di Commercio di Verona - Winetop, Fondazione Masi, Inner Wheel Distretto 206 Italia, Rotary Distretto 2050 e 2060.
Collaborano: Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Verona, Amici di Castelvecchio e dei Civici Musei d’Arte di Verona.
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