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Cortese avvocato, nel 2013 ho ricevuto un avviso di garanzia per un presunto reato di diffamazione a mezzo stampa risalente a giugno del 2012. Nel gennaio del 2014 mi è stata notificata la proroga delle indagini per sei mesi, da allora non ho avuto più comunicazioni. Il procedimento è stato archiviato o è intervenuta la prescrizione?
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Se entro 5 anni da quando il fatto è stato commesso, non ha ricevuto la notifica di nessuno degli atti previsti dall'art. 160 c.p., il reato deve ormai intendersi prescritto. L'eventuale avvenuta archiviazione del procedimento, è informazione che va chiesta in Tribunale, presso la cancelleria del GIP territorialmente competente.
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Tutte le disposizioni in materia di procedura penale, seppure recanti previsioni di termini perentori (... tralasciamo quelli ritenuti "ordinatori"), si risolvono in pratica tutte a favore della Pubblica accusa, mentre non vi è una sola norma che di fatto ed in concreto tuteli i diritti costituzionali dell'imputato o indagato il quale, per negligenze nell'esercizio dell'azione penale, rimane nel limbo delle procedure a tempo indeterminato, con tutte le conseguenze di natura psicologica e patrimoniale a suo carico. Anche la riforma "Orlando", con l'introduzione di precise disposizioni dettate dal comma 3-bis introdotto nell'art. 407 cpp, si limitano a prevedere l'ipotesi dell'avocazione ex art. 412 cpp da parte del Procuratore generale della Corte d'Appello, ma poi non vi è un rimedio pratico ad un' eventuale negligenza anche da parte del P.G., che non avoca o che lo fa quando vuole ed a sua discrezione. E i diritti dell'imputato o indagato, da chi,quando e come mai verranno tutelati? La CEDU, ultima spiaggia agli abusi ed alle omissioni della P.A. in tema di Giustizia e di giusto processo si è mai pronunciata in proposito?
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Salve avvocato, nel ottobre 2015 mi veniva notificata , dalla polizia, l' iscrizione nel registro degli indagati a seguito di un diverbio con un condomino che avevo precedentemente denunciato per minacce. Da allora non ho più saputo nulla e in procura non risultano carichi pendenti o sentenze in giudicato. Possibile che sia stato tutto archiviato o devo ancora attendere?
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Se nel 2015 ha avuto notizia di essere stato iscritto nel registro degli indagati, senza che poi le siano stati notificati ulteriori atti relativi allo stesso procedimento, è verosimile che possa esservi stata un'archiviazione. A ulteriore riprova, potrebbe presentare in procura una specifica istanza, ai sensi dell'art. 335 c.p.p., per chiedere di essere informato se a oggi esistano, a suo carico, iscrizioni nel registro degli indagati suscettibili di esserle comunicate.
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Gentile avvocato nel giugno 2017 mi è stato notificato un provvedimento di presunto reato commessi nel 2016 con gli articoli 416, 640 primo e secondo comma n.1 648 c.p. ad oggi non ho ricevuto nessuna risposta di chiusura delle indagini devo aspettare ancora grazie per la risposta
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Potrebbe essere opportuna, in questo caso, la formulazione di un'istanza presso la competente Procura della Repubblica allo scopo di ricevere conferma circa la pendenza, o meno, di eventuali iscrizioni esistenti a suo carico (numero del procedimento, reato contestato, persona offesa e magistrato che se ne occupa) nel registro delle notizie di reato, ai sensi dell’art. 335 del codice di procedura penale.
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Salve. Mio figlio è stato denunciato per una minaccia all'inps a mezzo social il 12 Dicembre 2014 (fu uno sfogo dovuto alla perdita del lavoro e al non riconoscimento, da parte dell'INPS, all'indennità di disoccupazione). Il 15 Luglio 2016, il Procuratore della Repubblica, informa mio figlio che le indagini sono chiuse ma la notifica di detta chiusura gli arriva il 4 Marzo 2019.
L'avvocato dice che ha 2 possibilità:
1 - Chiedere il patteggiamento, che costa 500€, viene cancellato il "reato" ma non l'annotazione nel Casellario Giudiziario e comunque ininfluente ai fini delle domande per ottenere lavoro.
2 - Chiedere la messa in prova (che non sò di cosa si tratta), che costa di più ma viene cancellato sia il "reato" che l'annotazione al Casellario Giudiziario.
Posso chiederle se tutto questo è regolare o che la procedura possa provocare l'archiviazione per passaggio dei termini (tempi) legali?
Grazie per l'attenzione e la cortese risposta.
Sebastiano.Mi piace 0 -
Gentile Sig. Sebastiano,
il patteggiamento, come le è stato indicato, rappresenta la strada più rapida per arrivare alla conclusione del procedimento e probabilmente anche la più economica, ma è anche quella destinata a lasciare traccia di un precedente sfavorevole nel casellario giudiziario a carico di suo figlio; sarà un precedente che se anche non apparirà nei certificati del casellario rilasciati a richiesta privata, potrà tornare ugualmente sfavorevole sotto altri profili (ad es., quale precedente negativo in caso di malaugurato nuovo processo per altro reato).
La messa alla prova è alternativa al patteggiamento e implica la disponibilità da parte di suo figlio a svolgere lavori di pubblica utilità, secondo quanto sarà stabilito dal Tribunale; al termine dei lavori, se quanto prescritto dal Giudice risulterà regolarmente ottemperato, il reato sarà dichiarato estinto e di esso non vi sarà trascrizione nel casellario.
E' anche verosimile che il reato si possa prescrivere per il decorso del tempo, ma questo implica che il procedimento resti pendente fino a che non maturi il termine previsto dalla normativa (nell'ipotesi massima, pari a sei anni e mezzo da quando il fatto è stato commesso); valutazioni riguardo la prevedibile durata del processo potranno essere fatte una volta che lo stesso starà per iniziare, considerando altresì la possibilità di appello contro la sentenza di primo grado e che per tutta tale attività occorre necessariamente l'assistenza di un legale.
Chieda preventivi di spesa per ciascuna delle tre diverse ipotesi menzionate, così da potersi poi meglio regolare.Mi piace 0