L’uomo di Neanderthal cacciava elefanti giganti/ Erano più grandi dei mammuth

- Sabrina Maestri

L'uomo di Neanderthal si cibava di elefanti giganti. Questo è quanto emerso da una recente ricerca condotta sui resti di questi imponenti mammiferi stanziati nell'area della Sassonia.

uomo_neanderthal_wikipedia_2017 Come cacciava l'uomo di Neanderthal

Più grandi dei mammut lanosi, 13 tonnellate di peso e risalenti a circa 125 mila anni fa. Questi erano gli elefanti giganti che vivevano al tempo dell’uomo di Neanderthal. Ma non si tratta di una scoperta recente, dato che i resti che sono stati ritrovati in Sassonia risalgono a oltre 40 anni fa. Lo studio, pubblicato su ‘Science Advances’, su questi mammiferi è stato però condotto negli ultimi mesi da un gruppo di ricercatori, che ha potuto portare alla luce alcuni dettagli interessanti sullo stile di vita e sulle abitudini dell’uomo preistorico di quel periodo, fatto risalire nell’era del Pleistocene.

Ad esempio, dalle ferite mostrate dai segni sulle ossa di questi elefanti, si è potuto rilevare intanto il tipo di armi utilizzate all’epoca per cacciare, ricondotte a rudimentali attrezzi in selce. E di conseguenza si è potuto dedurre come questi animali costituissero sicuramente una delle principali fonti di alimentazione dell’uomo di Neanderthal, così come affermato da Sabine Gaudzinski-Windheuser, professoressa di archeologia all’Università di Leiden, nei Paesi Bassi, che ha partecipato alla ricerca in questione.

L’alimentazione al tempo di Neanderthal

Dall’osservazione e dallo studio dei resti sono emersi anche ulteriori elementi che permettono di ricostruire altri aspetti delle conoscenze dell’uomo di Neanderthal.

Intanto, data l’imponenza di questi elefanti, sarebbe impensabile che un solo uomo potesse essere in grado di ucciderne un esemplare. Quindi già da questa constatazione si può rilevare come l’uomo preistorico di quell’era si spostasse in branco, andando a cacciare in gruppo e dedicando quindi la propria sussistenza all’uccisione di questi enormi mammiferi.

Inoltre, data la stazza, il cibo ricavato da ogni elefante era presente in grandi quantità, che necessitava quindi di essere conservato adeguatamente per poter essere mangiato a più riprese. Gli autori di questa ricerca hanno parlato perfino di 2.500 porzioni per ogni elefante. Di qui quindi l’ipotesi che i Neanderthal conoscessero già tecniche di conservazione del cibo. Oltre anche a tecniche per far essiccare la carne da come è possibile constatare dai resti di fuochi di carbone ritrovati nei pressi delle ossa di elefanti giganti.





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