Che marito era Ivan il Terribile? Ebbe sei mogli e tutte fecero una brutta fine - Russia Beyond - Italia

Che marito era Ivan il Terribile? Ebbe sei mogli e tutte fecero una brutta fine

"Lo zar Ivan il Terribile osserva Vasilisa", dipinto di Grigorij Sedov, 1836-1884

"Lo zar Ivan il Terribile osserva Vasilisa", dipinto di Grigorij Sedov, 1836-1884

Museo Russo
Ivan IV, il primo sovrano incoronato zar di tutte le Russie, è passato alla storia come governante dispotico e irascibile. Quanto alla vita privata, cercò per tutta la vita la “donna giusta”, ma i drammi furono più delle gioie coniugali

1 / Anastasija Zakharjina-Jurjeva

Oltre a essere una donna attraente, la prima moglie di Ivan il Terribile era anche un concentrato di tutte le virtù del XVI secolo. Casta, timida e devota, conquistò il cuore dello zar diventando non solo sua moglie e la donna amata, ma anche una bussola morale. Secondo i cronisti dell’epoca, aveva un’influenza su suo marito, facendogli cambiare le decisioni che le sembravano ingiuste: “La buona Anastasija istruiva Ivan e lo guidava in ogni sorta di virtù”. Grazie a lei, lo zar più volte annullò le condanne a morte e vietò le esecuzioni – che gli piacevano moltissimo – con l’uso di orsi, nel corso delle quali il condannato veniva sbranato dall’animale.

Anastasija Zakharina-Jurieva, autore ignoto

Tuttavia, sull’idillio della loro vita familiare pendeva il problema dell’erede. La coppia ebbe sei figli, ma sopravvissero soltanto due: Ivan, raffigurato successivamente in punto di morte da Ilja Repin nel suo celebre quadro, e Fjodor, salito al trono dopo il padre nel 1584.

LEGGI ANCHE: Ivan il Terribile e suo figlio Ivan: i segreti del quadro di Repin 

La zarina Anastasija morì all’età di 30 anni dopo una breve malattia. Il suo funerale fu estremamente pomposo. Lo zar piangeva e si reggeva a malapena in piedi. Col tempo però il dolore della perdita cedette il posto ai sospetti e alla rabbia: lo zar credeva che sua moglie fosse stata avvelenata dai boiardi, che detestavano Anastasija, perché costretti a obbedire a una donna di pari rango. Nell’anno 2000, emersero delle prove che dimostrano che Ivan il Terribile aveva forse ragione: nei resti di Anastasija furono scoperti arsenico, piombo e mercurio in quantità letali per l’uomo. Tante sostanze pericolose non potevano accumularsi nemmeno con l’uso quotidiano dei cosmetici medievali che spesso contenevano tali elementi tossici. 

“Ivan il Terribile e suo figlio Ivan, 16 novembre 1581”, di Ilja Repin

Dopo la morte della moglie, crebbe la crudeltà dello zar. Lo storico Karamzin scrisse in seguito: “Fu la fine dei giorni felici di Ivan e della Russia, perché con la morte di lei egli perse non solo la moglie, ma anche le sue virtù”.

2 / Maria Temrjukovna

Il monumento a Maria Temrjukovna a Nalchik, Repubblica Autonoma di Cabardino-Balcaria

La seconda moglie di Ivan IV fu la principessa circassa Marija Temrjukovna, figlia del principe cabardino Temrjuk. Prima di sposare lo zar russo, si chiamava Kuchenej. Inizialmente, Ivan voleva sposare la sorella del re di Polonia, ma quest’ultimo pretendeva in cambio le città di Pskov, Smolensk e Novgorod, pertanto lo zar ordinò di cercargli la moglie nel Caucaso. Kuchenej gli piacque e la scelse come sua seconda moglie. Prima del matrimonio la ragazza fu battezzata e prese il nome di Marija. 

La nuova zarina non solo era entusiasta della la tirannia del marito, ma ne approfittava regolarmente per eliminare i suoi nemici per mano dello zar. La donna non voleva figli e preferiva accompagnare il marito durante le sue campagne militari. Heinrich von Staden, autore delle “Note sulla Moscovia”, sostiene che fu proprio questa donna a suggerire a Ivan IV l’idea dell’oprichnina (un esercito privato dello zar con uno spietato apparato repressivo), che portò all’uccisione di molti boiardi sospettati di tradimento.

L'attrice Ramilja Iskander interpreta Maria Temrjukovna nel film

LEGGI ANCHE: L’oprichnina, l’esercito privato di Ivan il Terribile che terrorizzò la Russia 

Marija morì nel 1569. Secondo lo zar, la causa del decesso fu un avvelenamento, ancora una volta organizzato dai boiardi. Non si sa con certezza se sia effettivamente così, ma lo storico Nikolaj Karamzin sosteneva che in questo modo, Ivan il Terribile preparò la Russia “alle più sfrenate manifestazioni della sua rabbia”.

3 / Marfa Sobakina

Il terzo matrimonio fu il più breve. Lo zar decise che conveniva avere più eredi, pertanto, due anni dopo la morte della sua precedente moglie, ordinò di organizzare la sfilata delle spose. Più di 2000 ragazze arrivarono da tutte le parti del Paese, ma alla fine soltanto 24 furono ricevute dallo zar. Ivan IV ordinò di far visitare dai medici la candidata più sana e poi prepararla per il matrimonio. Così Marfa Sobakina divenne zarina.

Tuttavia, mantenne questo status per pochissimo tempo. Appena 15 giorni dopo le nozze, Marfa morì in circostanze misteriose. Malgrado la buona salute, la donna “appassiva” a vista d’occhio e cominciò ad avere delle convulsioni. Come ormai di consueto, Ivan il Terribile dichiarò che sua moglie era stata avvelenata. Nel corso dell’indagine, 20 persone furono giustiziate, il padre di Marfa fu confinato in un monastero, mentre i fratelli della donna furono uccisi per “aver praticato la magia”. Probabilmente lo zar aveva ragione: la madre di Marfa dava alla figlia un decotto di erbe per farla restare incinta quanto prima. E la donna potrebbe averne consumato una dose letale.

LEGGI ANCHE: La “sfilata delle spose”: come funzionava il concorso in cui si sceglieva la moglie per lo zar russo 

4 / Anna Koltovskaja

Le leggi del XVI secolo non consentivano alle persone di contrarre più di tre matrimoni nell’arco della vita. Tuttavia, dopo la morte di Marfa, Ivan il Terribile riuscì a ottenere il permesso della Chiesa per sposarsi una quarta volta, dichiarando che Marfa non era stata sua moglie “a tutti gli effetti (con lei lo zar sosteneva di non aver consumato la prima notte di nozze), pertanto il matrimonio con Marfa non doveva essere preso in considerazione nel computo. Tutti dovettero accettare questa “verità”, così Ivan IV poté prendere una nuova moglie – Anna Koltovskaja, che si era piazzata seconda, dopo Marfa, durante la sfilata delle spose.

Nina Maslova interpreta Marfa Sobakina nel film “Ivan Vasilevich cambia professione”

Tuttavia, anche questo matrimonio non durò a lungo. Secondo una delle versioni, lo zar si stufò della moglie e delle sue ambizioni. Per giunta, Anna non voleva figli. Lo zar decise quindi di sbarazzarsi di lei, mandandola in un monastero e obbligandola con la forza a prendere i voti col nome di Darija. Ma le cose più interessanti vennero dopo. 

Il monastero femminile Vedenskij-Tikhvinskij fondato nel 1560

Anna Koltovskaja visse tra due monasteri: prima nel “classico” convento per le donne della famiglia reale, poi, dopo la morte di Ivan il Terribile, nel monastero della Presentazione della Vergine a Tikhvin. Nel 1604, passò definitivamente al monastero di Tikhvin come superiora del convento. Quando scoppiò la guerra con la Svezia, gli svedesi dettero fuoco al convento, ma lei (che all’epoca aveva già più 50 anni) e altre monache non si fecero catturare e ripararono nei boschi. Dopo il Periodo dei torbidi, cominciò a ricostruire il monastero. La donna godeva del rispetto e della protezione dello zar Mikhail Fjodorovich (Michele di Russia), il primo della dinastia Romanov, che le mandò delle donazioni in occasione dei suoi matrimoni. Morì nel 1626 all’età di circa 70 anni. 

5 / Anna Vasilchikova

Il quinto matrimonio fu contratto senza il consenso della Chiesam che aveva già sospeso ogni ingerenza negli affari privati dello zar, conoscendo il suo carattere irascibile. La nuova moglie fu Anna Vasilchikova, figlia di uno dei boiardi. Le nozze furono celebrate in maniera abbastanza modesta, invitando soltanto le persone più vicine allo zar e alla nuova zarina. 

“Una zarevna in visita a un convento”, 1912, dipinto di Vasilij Surikov

La quinta moglie era molto timida e timorosa, conduceva una vita più da monaca che da zarina. Trascorreva quasi tutto il suo tempo nelle sue stanze e soltanto raramente usciva dal palazzo.

Secondo una versione, già un anno dopo le nozze Ivan il Terribile si stufò di questo matrimonio, pertanto ben presto Anna fu mandata al monastero della Trinità di San Sergio, dove più tardi finì i suoi giorni.

6 / Marija Nagaja

L’ultima compagna dello zar fu Marija Nagaja, figlia di un ambasciatore russo. Il matrimonio non fu celebrato in chiesa, pertanto ufficialmente la donna non era considerata moglie. Per questo motivo, Marija ebbe rapporti difficili sia con lo zar, sia con le moglie dei suoi figli che la consideravano non moglie, ma concubina. Quando Ivan il Terribile venne a conoscenza di questo conflitto, prese la parte dei figli e delle loro mogli, minacciando di dare la donna in pasto alle bestie feroci.

Presunto ritratto di Marija Fjodorovna Nagaja, autore ignoto, 1612

Nel 1582, Marija mise al mondo il figlio Dmitrij. Due anni dopo, lo zar morì e al trono salì Fjodor, figlio che Ivan IV aveva avuto dalla prima moglie. Il nuovo zar esiliò Marija e suo figlio a Uglich, dove il ragazzo morì, in circostanze misteriose, all’età di soli 9 anni.

LEGGI ANCHE: Uglich, la città per sempre legata al tragico destino dello zarevic Dmitrij 

Dopo la morte dello zarevic, diversi impostori cercarono di reclamare la loro parentela con la famiglia reale, facendosi spacciare per Dmitrij, il quale, come loro dicevano, non era morto, ma si era salvato miracolosamente. Il più convincente di questi fu un certo Grigorij Otrepjev: recitava così bene la parte del principe “risorto” che persino la madre, Marija Nagaja, nel 1605, lo riconobbe come suo figlio. Un anno dopo però smentì tutto. Quando poi fu dimostrato che il Falso Dmitrij (nome con cui Otrepjev è rimasto alla storia) era soltanto un impostore, tutti i beni di Marija furono confiscati, lasciandola in miseria. Ventisette anni dopo la scomparsa di Ivan IV, nel 1611 morì anche la sua ultima moglie.

LEGGI ANCHE: Chi sono stati i “Falsi Dmitrij” della Russia? 

Cari lettori, 

a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a: 

  • Iscrivervi al nostro canale Telegram
  • Iscrivervi alla nostra newsletter settimanale inserendo la vostra mail qui
  • Andare sul nostro sito internet e attivare le notifiche push quando il sistema lo richiede
  • Attivare un servizio VPN sul computer e/o telefonino per aver accesso al nostro sito se risultasse bloccato nel vostro Paese

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie