Festa della Liberazione: celebrazione presso il monumento funebre di De Gasperi - Fondazione De Gasperi Skip to main content
26 Aprile 2024

Festa della Liberazione: celebrazione presso il monumento funebre di De Gasperi

Durante la cerimonia svelato il totem per trasmettere la sua eredità storica e morale

La Resistenza come esperienza storica trasversale e cruciale nel superamento del regime fascista, e al tempo stesso il ruolo decisivo di Alcide De Gasperi nel riconoscimento del 25 aprile quale festa nazionale: per la Fondazione De Gasperi l’anniversario della Liberazione è un momento importante di celebrazione.

Quest’anno la ricorrenza è stata onorata il 24 aprile presso il portico della Basilica di San Lorenzo fuori le Mura al Verano, dove è collocato il monumento funebre dello statista democristiano. Durante la cerimonia è stato svelato un totem celebrativo, al fine di trasmettere la memoria dell’eredità storica di Alcide De Gasperi per i cittadini italiani e per i numerosi visitatori della basilica. 

 «Siamo qui oggi per ricordare che il 25 aprile ha un’origine giuridica e storica ben precisa. Fu il presidente De Gasperi a proporre l’istituzione di questa festività come un momento di concordia nazionale e unificante» – ha affermato Angelino Alfano, Presidente della Fondazione. Presenti, tra gli altri, il presidente del Copasir Lorenzo Guerini, il senatore Pierferdinando Casini, il deputato Lorenzo Malagola, Flavia Nardelli Piccoli, il segretario generale della Fondazione De Gasperi Paolo Alli e la direttrice Martina Bacigalupi.


«Ricordiamo – ha sottolineato Alfano – che furono anni difficili, quelli in cui De Gasperi stabilì che il momento della Liberazione dell’intero territorio nazionale andasse consacrato con una festività nazionale. Ed erano ancora vivi i ricordi della guerra e le cicatrici sulla pelle dei partigiani, quando il 28 ottobre 1950 De Gasperi parlò di perdono al Congresso dei comandanti partigiani: “Voi nella vostra esperienza di combattenti e volontari dopo una guerra spaventosa e finita così male, dopo la guerra civile a cui avete dovuto prendere parte, voi aiutateci. Vogliamo mettere l’Italia in piedi innanzi a tutte le nazioni. Aiutateci a superare lo spirito funesto delle discordie. Si devono lasciare cadere i risentimenti e l’odio. Si deve perdonare”».

«Noi vorremmo – ha auspicato il presidente della Fondazione De Gasperi – che quella parola, intrisa di cristianità, la parola “perdono” che De Gasperi usò laicamente, sia una parola capace di ispirare i giorni nostri. Non importa chi debba perdonare chi, l’idea di fondo è che lo spirito del “perdono” sia uno spirito della concordia nazionale e del tentativo di superare le discordie».

Il totem celebrativo – a cura della Fondazione De Gasperi – reca informazioni storiche e biografiche sul percorso personale e politico dello statista democristiano e una breve introduzione sull’opera funeraria realizzata dallo scultore Giacomo Manzù.


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