Camilla, la regina zaffiro: ora è sua la tiara della suocera Elisabetta II
Camilla, la regina zaffiro. Il debutto con tiara della sovrana consorte nel suo nuovo ruolo si tinge di un colore ben preciso, lo stesso delle pietre che impreziosiscono i gioielli indossati dalla sovrana consorte per il primo banchetto a Buckingham Palace dell’era di Carlo III. È stata lei a riservare la sorpresa più gustosa in occasione della serata in onore del presidente della Repubblica del Sudafrica Cyril Ramaphosa: il re per l’amata ha aperto lo scrigno di Elisabetta II e le ha dato la possibilità di scegliere alcuni dei pezzi più cari alla madre. Tra questi c’è la tiara di diamanti e zaffiri che, come spesso accade in questi casi, ha una storia lunga e tempestosa.
I tormenti stavolta non sono di casa Windsor ma di un'altra famiglia reale: la Belgian Sapphire Tiara, infatti, è uno dei pochi diademi che la monarca scomparsa a settembre si è comprata da sola, infischiandosene delle vibrazioni che il gioiello avrebbe potuto emanare. Apparteneva infatti a una principessa belga che si è trovata costretta a privarsene.
La tiara vive con Camilla la sua terza giovinezza. È giunta però l’ora di raccontarvi le due precedenti: una di queste, l’avrete capito, non è particolarmente fortunata.
A poche ore dall'arrivo a Buckingham Palace del presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, il sovrano si trova un problema da risolvere. Dal Sudafrica, infatti, fanno sapere che vedere alcuni dei gioielli addosso a Camilla sarebbe come riaprire la ferita mai sanata del colonialismo. E fu così che l'enorme diamante rimase in cassaforte
Quando la giovane Elisabetta si sposò con Filippo nel 1947, suo padre, re Giorgio VI, acquistò da Carrington & Co una parure di zaffiri risalente all’età vittoriana (il set viene infatti spesso chiamato King George VI Victorian Suite) come dono di nozze. La dinastia Windsor è molto legata allo zaffiro. Tutto ebbe inizio con la spilla che il principe Alberto regalò il giorno prima delle matrimonio alla sua futura moglie, la regina Vittoria: quel design con lo zaffiro al centro e i diamanti intorno è riprodotto, mutatis mutandis, nell’anello di fidanzamento con cui Carlo chiese la mano di Diana, ora all’anulare di Kate.
L’esperta di gioielleria reale Leslie Field, inoltre, fa notare che il colore è lo stesso della fascia dell’ordine della Giarrettiera, il più importante ordine cavalleresco britannico: tuttavia non è detto che Giorgio VI abbia collegato le due cose ma questa coincidenza, voluta o meno, ci tornerà utile dopo.
La parure era composta originariamente da una collana e da un paio di orecchini. Elisabetta negli anni la rimaneggiò: accorciò la collana, ricavò un ciondolo con le pietre rimaste e aggiunse successivamente un bracciale. Mancava però una tiara da abbinare alla suite. Nel 1963 la regina intercettò sul mercato una collana di diamanti e zaffiri che arrivava da un tesoro reale: il gioiello apparteneva infatti a Luisa Maria del Belgio, principessa della casa dei Sassonia-Coburgo-Gotha, la stessa da cui discendono i Windsor.
La reale ha indossato la tiara resa celebre da Diana abbinata a una creazione di Jenny Packham. Il risultato è una combinazione equilibrata tra elementi del passato e uno stile sempre più regale dovuto al suo nuovo status. Una prova superata a pieni voti
Luisa Maria era la figlia maggiore dei reali del Belgio, re Leopoldo II e la regina Maria Enrichetta. Nel 1875 sposò suo cugino di secondo grado, Filippo di Sassonia-Coburgo-Gotha, stabilendosi a Vienna. Il matrimonio fu tutt’altro che felice. Filippo era decisamente più grande di lei e dai modo autoritari mentre la principessa, dotata di un carattere deciso, non poteva tollerare nessun tipo di abuso. Presto quindi trovò altre distrazioni diventando un pettegolezzo, specialmente quando nel 1895 si innamorò, ricambiata, del conte Geza Mattachich, di professione ufficiale.
Disegnata dal consorte della regina Vittoria nel 1861 per le nozze della figlia Alice, la Strawberry Leaf Tiara ha portato sfortuna a tutte le reali che l'hanno indossata. Il gioiello è ora chiuso in cassaforte: nessuna ha avuto il coraggio di indossarla in quasi cento anni
Tanto la passione fu bruciante, quanto lo scandalo in Europa fu dirompente. Formalmente ancora sposata, fu la causa del duello tra il legittimo marito Filippo e il conte Mattachich il quale vinse inutilmente: fu successivamente accusato di falsificazione di documenti (ingiustamente) e quindi fu incarcerato a Zagabria. Luisa dalla sua, visto lo stile di vita dissoluto che conduceva, era coperta di debiti.
Filippo aveva provato a sanare la situazione finanziaria della moglie ma senza successo. Il padre di lei, Leopoldo II, si rifiutò di pagare finché dovette provvedere di tasca propria l’imperatore Francesco Giuseppe I, imparentato con l’uomo colpito nell’onore (per quei tempi), con una conseguenza diplomatica: la rottura del rapporto tra la monarchia belga e l’impero austriaco. Come se non bastasse, Filippo fece dichiarare pazza Luisa creando le condizioni per rinchiuderla in manicomio. Una volta usciti entrambi dalle rispettive prigioni, la principessa spiantata e il conte Mattachich si ricongiunsero a Parigi nel 1904. Due anni dopo Luisa ottenne il divorzio da Filippo ma era povera in canna: fu quindi costretta nel 1907 a vendere i suoi gioielli all’asta, molti dei quali ereditati dalla madre Maria Enrichetta.
Della collana sappiamo che negli anni 50 fu acquistata da Van Cleef & Arpels e, come dicevamo sopra, nel 1963 Elisabetta decise di comprarla per farne una tiara, quella che le mancava per completare il set regalatole dal padre. Montata su un telaio, da quell’anno a oggi non è mai tornata indietro. La Belgian Sapphire Tiara non è infatti uno di quei pezzi versatili: la modifica è definitiva, per quanto si possa usare questo aggettivo quando parliamo di gioielli reali.
Elisabetta indossò la sua tiara nuova di zecca nel 1965 per la sua prima visita di stato in Germania. Con alti e bassi, la tiara fu una costante della vita della regina britannica. Lo scelse la sovrana per il ritratto ufficiale scattato da Chris Jackson nel 2019 (diffuso però nel 2020), diventato anche la copertina del suo libro edito da Rizzoli. L'ultima occasione in cui ha indossato il diadema.
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La tiara di zaffiri non è rimasta a lungo chiusa in un cassetto. Quando Camilla, la regina consorte, ha cominciato ad organizzarsi per la visita di stato del presidente Ramaphosa si sarà messa a tavolino con il suo staff cercando di capire come organizzare al meglio questo debutto. Lo zaffiro, pietra e colore, le deve essere sembrato una buona idea non solo perché compare nella bandiera sudafricana ma anche perché è la nuance della fascia dell’ordine della Giarrettiera: è stata la stessa regina Elisabetta a consegnare alla moglie di suo figlio Carlo la prestigiosa onorificenza.
Del resto quel colore è conosciuto anche come blue royal e non deve essere un caso che la tonalità ha accompagnato la regina Camilla per tutto il giorno. Per gli impegni diurni, ha infatti sfoggiato un outfit Fiona Clare di quella tinta riproponendola poi per la sera. L’abito del ricevimento a Buckingham Palace, disegnato da Bruce Oldfield, non era nuovo ma aveva già fatto un’apparizione in Ruanda a giugno scorso e sul numero di British Vogue che conteneva una sua intervista. Oltre alla tiara, Camilla dalla collezione della suocera ha preso la collana (senza ciondolo) e il braccialetto. Gli orecchini no perché come è noto la regina consorte non ha i buchi ai lobi quindi è costretta ad attingere dalla sua di collezione. L'operazione Belgian Sapphire è stata un successo di critica e di pubblico: la consideriamo già usucapita da Camilla.
Dallo zaffiro di fidanzamento di Diana alla tiara preferita di Elisabetta II. Queste sono alcune delle riproduzioni fedeli indossate nella dalle attrici Imelda Staunton e Elizabeth Debicki. Alla vigilia della messa in onda, ecco una rassegna di cimeli reali tra finzione e realtà
Come dicono i francesi, tout se tient, la storia torna. Ma se invece Camilla, sfidando la sua posizione, avesse voluto lanciarci un messaggio in codice? Quella tiara non vi sembra di averla già vista da qualche parte? Sì, è proprio quella che sfoggia Imelda Staunton nel ruolo di Elisabetta II nel manifesto della quinta stagione di The Crown.
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Bene il blue royal, ottima la questione della fascia dell’Ordine della Giarrettiera, super l’omaggio alla regina. Ma se invece volesse dirci semplicemente che anche lei, come noi, guarda The Crown?