Alfredo Guzzoni

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Alfredo Guzzoni

Governatore dell'Eritrea
Durata mandato22 maggio 1936 –
1º aprile 1937
PredecessorePietro Badoglio
SuccessoreVincenzo De Feo

Sottosegretario di Stato al Ministero della Guerra
Durata mandato30 novembre 1940 –
24 maggio 1941
PresidenteBenito Mussolini
PredecessoreUbaldo Soddu
SuccessoreAntonio Scuero

Dati generali
Partito politicoPartito Nazionale Fascista
UniversitàAccademia militare di Modena
ProfessioneMilitare di carriera
Alfredo Guzzoni
NascitaMantova, 12 aprile 1877
MorteRoma, 15 aprile 1965
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
Anni di servizio19111943
GradoGenerale
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
Invasione italiana dell'Albania
Seconda guerra mondiale
CampagneBattaglia delle Alpi Occidentali
Operazione Husky
Comandante di7ª Armata
4ª Armata
Accademia militare di Modena
Comando FF.AA. della Sicilia
DecorazioniMedaglia d'argento al valor militare
Croce di guerra al valore militare
Ordine militare di Savoia
"fonti nel corpo del testo"
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Alfredo Guzzoni (Mantova, 12 aprile 1877Roma, 15 aprile 1965) è stato un generale italiano.

È stato governatore dell'Eritrea e sottosegretario alla Guerra.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Compiuti gli studi alla Scuola di Guerra, prende parte alla guerra italo-turca del 1911. Il 18 marzo di questo stesso anno è iniziato in Massoneria nella Loggia Dante Alighieri di Torino[1]. Allo scoppio della prima guerra mondiale è Capo di Stato Maggiore nella VII e XI divisione sino al 1918, quando verrà nominato Capo di Stato Maggiore del III Corpo d'armata.

Passato poi nel 1929 al 58º reggimento di fanteria, nel 1930 viene promosso generale e inviato al comando della III brigata alpina. Nel 1933 comanda l'Accademia Militare di Modena sino al 1934, quando gli verrà affidata anche la XXI divisione dei Granatieri di Sardegna. Con questa divisione prende parte alla guerra d'Etiopia.

Nominato nel 1936 governatore dell'Eritrea, l'anno successivo gli viene affidato un nuovo gruppo: l'XI corpo. Nel 1939 è il comandante del Corpo di spedizione in Albania (operazione OMT), per poi divenire, sempre nello stesso anno, comandante in capo delle truppe d'occupazione e successivamente comandante in capo di tutte le truppe sul suolo albanese. Viene inviato all'inizio di maggio del 1940 a comandare la 4ª Armata sul fronte alpino francese.

Ebbe pessimi rapporti con Galeazzo Ciano (che nel suo diario lo accusa di essere "torbido, infimo, piccolo, grasso e coi capelli tinti"[2]).

Lasciò i campi di battaglia per ricoprire la carica di sottosegretario di Stato alla guerra dal 30 novembre 1940 al 25 maggio 1941 [3] e sottocapo di Stato maggiore generale sotto il generale Ugo Cavallero. Inviato nel giugno 1943 in Sicilia, comandò la 6ª Armata. La sua carriera finì con l'invasione anglo-americana sulle coste della Sicilia e con la ritirata delle truppe italiane dal suolo siculo.

Venne rimosso ai primi d'agosto dalle sue funzioni. Si ritirò, ma venne catturato dopo l'8 settembre dalle truppe della Repubblica Sociale Italiana e processato come traditore a seguito di due attacchi che Roberto Farinacci gli lanciò dalle colonne del Regime Fascista. Riuscì però, grazie all'aiuto dei tedeschi, a scampare al plotone d'esecuzione. Nel dopoguerra tentò, inutilmente, di veder riconosciuta la propria azione di comando nella difesa della Sicilia.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 27 dicembre 1934[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, p. 157.
  2. ^ G. Ciano, Diario 1937-1943, Rizzoli, 1980, pag. 500.
  3. ^ http://storia.camera.it/deputato/alfredo-guzzoni-18770412/governi#nav
  4. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  5. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.144, 21 giugno 1935, pag.3074.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonello Biagini, Fernando Frattolillo, Silvio Saccarelli, Verbali delle riunioni tenute dal capo di SM generale: raccolta di documenti della seconda guerra mondiale, Volume 1, Roma, Ufficio storico dello Stato maggiore dell'Esercito, 1985.
  • (EN) McGregor Knox, Mussolini Unleashed, 1939–1941: Politics and Strategy in Fascist Italy's Last War, Cambridge, Cambridge University Press, 1982, ISBN 0-521-33835-2.
  • Giovanni Cecini, I generali di Mussolini, Roma, Newton & Compton Editori, 2016, ISBN 88-541-9868-4.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Governatore dell'Eritrea
(come parte dell'AOI)
Successore
Pietro Badoglio 22 maggio 1936 - 1º aprile 1937 Vincenzo De Feo
Predecessore Comandante delle truppe in Albania Successore
Titolo inesistente 7 aprile - 23 aprile 1939 Titolo abolito
Controllo di autoritàVIAF (EN316737817 · ISNI (EN0000 0004 5098 1644 · GND (DE1198520574 · BNF (FRcb16606631d (data) · WorldCat Identities (ENviaf-316737817