Inter e Italia: 6 giocatori dallo scudetto agli Europei, da Dimarco a Barella | Gazzetta.it

il blocco

Dallo scudetto all'Europeo: sei stelle azzurre e nerazzurre che sognano una doppia gioia

HARRISON, NEW JERSEY - MARCH 24: Alessandro Bastoni and Nicolo Barella of Italy look on during the International Friendly match between Ecuador and Italy at Red Bull Arena on March 24, 2024 in Harrison, New Jersey.   Claudio Villa/Getty Images/AFP (Photo by CLAUDIO VILLA / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Barella, Bastoni, Acerbi, Dimarco, Frattesi e Darmian sono importantissimi sia per Inzaghi che per Spalletti

Adriano Seu

Una seconda stella a spiccate tinte azzurre e un nutrito blocco deciso a proseguire la scia di successi anche in Nazionale. Nell'Inter che si gode il ventesimo scudetto c'è un'anima italiana formata da sei elementi che, dopo essersi rivelati fondamentali nella trionfale cavalcata nerazzurra, adesso puntano decisi all'Europeo in maglia azzurra. Francesco Acerbi, Alessandro Bastoni, Nicolò Barella e Federico Dimarco sono perni indiscussi della creatura vincente plasmata da Simone Inzaghi oltre che presenze fisse in Nazionale sin dalla gestione Mancini. Matteo Darmian e Davide Frattesi, invece, hanno vestito i panni dei titolari aggiunti così bene in nerazzurro da meritarsi "un posto al sole" anche in Nazionale, sia con Mancini prima che con Spalletti adesso. Automatismi, affiatamento ed entusiasmo fanno parte del bagaglio che il blocco interista può trasferire alla comitiva azzurra chiamata in estate a difendere il titolo conquistato nel 2021. Un blocco capace di consolidarsi e migliorarsi a Milano attraverso un percorso iniziato da Conte e sublimato da Inzaghi. Un blocco costituito da tre elementi che conoscono già il sapore del trionfo continentale dopo il successo ai rigori contro l'Inghilterra di tre anni fa: da Acerbi, ai tempi ancora giocatore della Lazio, fino a Bastoni e Barella, rispettivamente riserva e titolare nell'undici laureatosi campione a Wembley tre anni fa. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e, oggi, sono sei i nerazzurri in odore di convocazione, di cui almeno quattro con ragionevoli speranze di avere una maglia da titolare al prossimo Europeo.

Video Inter

Nicolò Barella

—  

Il centrocampista sardo è ormai uno dei leader del gruppo, lo dimostrano anche le prime uscite con la fascia di capitano festeggiate quest'anno (cinque). Elemento chiave nel centrocampo nerazzurro, ha impresso a fuoco il proprio nome sul 20° scudetto così come accaduto con il 19° conquistato con Conte. Ma oggi Barella è ulteriormente salito di livello, trasformandosi in una perfetta mezzala moderna dal moto perpetuo. Il derby scudetto è coinciso con il traguardo delle 230 presenze in maglia nerazzurra, ormai un veterano a tutti gli effetti, capace di accrescere di anno in anno il proprio peso specifico nell'economia del gioco. Mai sceso sotto le 41 presenze stagionali in cinque stagioni, è sempre stato sul virtuale podio dei più utilizzati sia con Conte che con Inzaghi. Negli ultimi anni ha anche imparato a dominare la pressione e l'emotività che qualche volta gli ha giocato brutti scherzi, come il rosso contro il Real Madrid costatogli gli ottavi di Champions contro il Liverpool nel primo anno di Inzaghi. Cuore e polmoni del centrocampo nerazzurro, quest'anno Barella ha retto la baracca nelle (poche) occasioni in cui Calhanoglu e Mkhitaryan non sono stati all'altezza, come contro l'Atletico Madrid e se anche il vice Farris si è sbilanciato sottolineando "la stagione di altissimo livello" di Barella - come accaduto giusto due settimane fa - resta poco da aggiungere. Il rinnovo del contratto in scadenza nel 2026, come quello di Lautaro Martinez, rappresenta quasi una formalità. In nazionale gioie e dolori, dal trionfo di Wembley allo spareggio mondiale perso contro la Macedonia e la "Finalissima" persa contro l'Argentina. Ma resta un elemento chiave dell'undici di Spalletti e il sigillo di fine marzo nell'amichevole contro l'Ecuador, il nono personale in Nazionale con tanto di fascia al braccio, è senz'altro di buon auspicio.

COMO, ITALY - AUGUST 06: (L-R) Nicolò Barella of FC Internazionale and Alessandro Bastoni of FC Internazionale arrive during a team training session at the club's training ground Suning Training Center at Appiano Gentile on August 06, 2023 in Como, Italy. (Photo by Mattia Pistoia - Inter/Inter via Getty Images)

Alessandro Bastoni

—  

Presente e futuro della difesa nerazzurra, per questo tra i cosiddetti incedibili con tanto di contratto già rinnovato fino al 2028. Sempre preciso e puntuale in fase difensiva nel ruolo di braccetto sinistro, Bastoni aggiunge anche una costante propensione alla spinta che spesso e volentieri si rivela l'arma in più negli schemi e nei meccanismi di Inzaghi. Con lui a sinistra e Pavard a destra, l'Inter si ritrova di fatto con due esterni di spinta in più, e quindi spesso in grado di creare superiorità numerica o trovare spazi buoni per gli inserimenti dei compagni. Altra preziosa arma, spesso utilizzata anche in questa stagione, sono i precisi cross a tagliare di Bastoni che diventano ghiotti assist per i compagni. Il difensore di Casalmaggiore ha soffiato il posto a Godin nella sua prima stagione in nerazzurro, per poi imporsi come un punto fermo della difesa a tre, prima al centro (con Conte), quindi da braccetto sinistro con Inzaghi. Quest'anno a Salisburgo si è tolto la soddisfazione d'indossare la fascia, ha firmato prestazioni da stropicciarsi gli occhi contro Benfica, Atletico Madrid, Milan, Napoli, Roma, Lazio. Questa stagione chiuderà per la prima volta negli ultimi quattro anni sotto le 41 presenze, colpa di qualche acciacco muscolare e dell'infortunio al polpaccio subito tra fine novembre e inizio dicembre. Gli stessi infortuni, tra l'altro, lo hanno tenuto fuori da sei degli ultimi dodici impegni della Nazionale, comprese le ultime due sfide di Nations League e di qualificazione all'Europe0. Nell'ultima uscita in azzurro, a marzo contro l'Ecuador, Spalletti lo ha provato al centro.

Inter Milan's Francesco Acerbi  jubilates after scoring goal of 0 to 1  during the Italian serie A soccer match between AC Milan and Inter at Giuseppe Meazza stadium in Milan, 22 April  2024. ANSA / MATTEO BAZZI

Francesco Acerbi

—  

Il veterano che doveva fare il gregario ed è diventato punto fermo nel giro di di una manciata di partite. Il 36enne lombardo ha subito soffiato il posto a De Vrij, non ha più mollato il posto da titolare, e nel giro di un anno e mezzo ha fermato qualsiasi attaccante si sia trovato di fronte, a partire da Haaland nella finale di Champions League sfumata per un soffio. La vicenda degli insulti a Juan Jesus, così come ammesso dall'a.d. nerazzurro Beppe Marotta nonostante l'assoluzione del difensore, resta una macchia al termine di una stagione che l'ha visto protagonista assoluto dello scudetto, così come lo era stato anche in occasione dei precedenti tre trofei sollevati (una coppa Italia e due Supercoppe). Lo strepitoso rendimento in maglia nerazzurra, unito al "pensionamento" della storica accoppiata Bonucci-Chiellini, ha consentito ad Acerbi di ritagliarsi uno spazio sempre più importante anche in Nazionale, ma quanto accaduto a San Siro lo scorso 17 aprile gli è di fatto costato il forfait nelle ultime due amichevoli azzurre contro Venezuela ed Ecuador. A livello fisico, al netto dei 36 anni che recita la carta d'identità, Acerbi offre ancora ampie garanzie, ma quest'anno è stato fermo ai box per quasi due mesi a causa di noie muscolari.

Inter Milan's Francesco Acerbi (R) jubilates with his teammate Federico Dimarco after scoring goal of 1 to 0 during the Italian serie A soccer match between Fc Inter  and Bologna Giuseppe Meazza stadium in Milan, 7 October 2023. ANSA / MATTEO BAZZI

Federico Dimarco

—  

Idolo della curva e simbolo dell'interismo al suo stato puro. Dopo un primo anno di lancio e una seconda stagione di conferme, il terzo anno di Dima in nerazzurro è stato quello dell'esplosione e della consacrazione. Lui che fino a pochi anni fa cantava in curva e che sognava di vincere con la maglia nerazzurra sin dai primi giorni nel vivaio, a 14 anni, è il nuovo padrone indiscusso della corsia sinistra. E considerata l'età, appena 26 anni, è ragionevole ipotizzare che lo resti ancora a lungo. Fosse per lui, probabilmente a vita. Micidiale e instancabile nel fare su è giù lungo la fascia, Dimarco si è rivelato anche un'arma preziosa sui calci piazzati. Dal suo sinistro e dalle sue percussioni, solo quest'anno, sono arrivati sei gol e otto assist, praticamente un attaccante aggiunto. L'inarrestabile ascesa in nerazzurro, da riserva di Perisic a titolare indiscusso (a spese di Gosens), lo ha inevitabilmente e meritatamente proiettato anche in Nazionale, dove si è già tolto lo sfizio di firmare le prime due reti, quella contro Ungheria e Olanda. Di reti spettacolari e pesanti, i tifosi nerazzurri ne ricordano già a bizzeffe: contro Roma, Milan (in Supercoppa), Juventus (nella semifinale di Coppa Italia vinta per 1-0), giusto per citarne alcune. Poi i derby vinti, i canti sotto la curva, e l'incoronazione di Marotta, che giorni fa l'ha definito "l'ultras dello spogliatoio, il futuro capitano quando Lautaro andrà... in pensione". Lo scudetto appena vinto vale per l'esterno milanese il sesto trofeo a tinte nerazzurre dopo tre Supercoppe e due Coppe Italia, al ritmo di due titoli all'anno. In Nazionale era già un punto fermo con Mancini e lo è anche per Spalletti, che l'ha utilizzato sempre salvo nel test amichevole contro il Venezuela sfruttato per fare esperimenti tattici. Titolare sei volte nelle ultime otto uscite azzurre. 

Matteo Darmian

—  

Il titolare aggiunto per eccellenza, così prezioso da portare a casa (a dicembre) un rinnovo fino al 2025 con opzione per un altro anno. Ciò significa, quasi certamente, la garanzia di restare in nerazzurro fino a fine carriera, esattamente ciò che ha sognato Darmian sin dal giorno del suo arrivo ad Appiano Gentile tre anni e mezzo fa. Prezioso "jolly" nell'anno dello scudo vinto con Conte, su cui mise la firma con due decisivi gol contro Cagliari e Verona, il 34enne nato a Legnano è diventato ancor più importante nei meccanismi di Inzaghi grazie alla capacità di sapere interpretare più ruoli con egual efficacia. Difesa o centrocampo, poco importa. Che Darmian giochi da esterno destro o da braccetto di difesa, il rendimento è sempre di alto livello. Mai al di sotto delle 36 presenze stagionali nonostante l'etichetta di "riserva", la scorsa stagione è stato titolare in Champions per nove volte su 12, finale compresa, mentre quest'anno ha collezionato addirittura 31 partite dal primo minuto. Per minutaggio complessivo, è a oggi il settimo giocatore più impiegato in rosa, il secondo tra i difensori dietro ad Acerbi. La seconda giovinezza in maglia nerazzurra gli è persino valsa il ritorno in Nazionale dopo sei anni di assenza e con Spalletti ha collezionato quattro presenze, compresa quella nell'ultimo test di marzo. 

COMO, ITALY - NOVEMBER 24: Davide Frattesi of FC Internazionale in action challenges for the ball with Darmian Matteo of FC Internazionale in action during the FC Internazionale training session at the club's training ground Suning Training Center at Appiano Gentile on November 24, 2023 in Como, Italy. (Photo by Mattia Ozbot - Inter/Inter via Getty Images)

Davide Frattesi

—  

Altro titolare aggiunto come Darmian, quantomeno per numero di presenze (36). I minuti in campo del centrocampista romano sono stati tuttavia solo poco più di 1300', colpa di una concorrenza oggettivamente difficilmente da superare come quella del trio Barella-Calha-Mkhi. Eppure, l'ex Sassuolo è riuscito a ritagliarsi comunque uno spazio di rilievo nel corso della stagione, mettendo in mostra un discreto fiuto per il gol e una spiccata propensione agli inserimenti. Sette reti e cinque assist sono un bottino degno dei primi cinque centrocampisti del torneo, ma Frattesi lo ha costruito sfruttando per lo più spezzoni di gara. Lo scudetto è ovviamente la ciliegina sulla torta di una stagione, la prima a Milano, da incorniciare: una stagione in cui sono arrivati il primo gol europeo (contro il Benfica a novembre), la rete della "manita" nel derby di andata e la firma sulla Supercoppa (con un gol nel 3-0 alla Lazio). Futuro titolare nella mediana nerazzurra, Frattesi ha manifestato anche un gran feeling con la maglia azzurra, indossata per la prima volta a giugno 2022 sotto il comando di Mancini e mantenuta con l'arrivo di Spalletti. Il tecnico toscano punta a esaltarne le attitudini offensive e gli esperimenti, finora, hanno prodotto un discreto risultato. Oltre alla doppietta decisiva contro l'Ucraina nella prima sfida di qualificazioni europee, Frattesi si è ripetuto contro Malta, per poi marcare regolarmente presenza in tutti i successivi impegni. L'utilizzo contenuto nel corso della stagione gli consente di portare in Nazionale un buon serbatoio di energia e voglia di spaccare.

POTRESTI ESSERTI PERSO

ANNUNCI PPN