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Il Faro di Alessandria, una delle 7 meraviglie del mondo antico

Faro di Alessandria

Il faro di Alessandria fu costruito sull’isola di Pharos, in Egitto, di fronte ai porti di Alessandria, tra il 300 e il 280 a.C… Questa fantastica costruzione fu realizzata durante il governo dei governatori greci Tolomeo I Soter e Tolomeo II Filadelfo, agli ordini di Alessandro Magno. Il primo era un generale greco-macedone, mentre il secondo, suo figlio, era noto per le sue capacità diplomatiche. Il faro di Alessandria era alto oltre 100 metri ed era la seconda struttura più alta dopo la Piramide di Giza. Era facile da individuare da lontano e talmente imponente da vicino da essere considerata una delle 7 meraviglie del mondo antico. Dopo 1600 anni di vita, l’opera è ancora ricordata come il nome degli attuali edifici di sorveglianza marittima noti come fari.

Fatti sul Faro di Alessandria

  • Tipo di monumento: Faro
  • Interesse: Navale
  • Inaugurazione: 280 A.C.
  • Autore: Sostrato di Cnido
  • Posizione: Isola del Faro, Alessandria (attuale Egitto)
  • Misura: 134 metri

Dove si trovava il Faro di Alessandria?

Alessandria era una città greca in Egitto fondata da Alessandro Magno nel 331 a.C… La città esiste ancora oggi e si trova nel Delta del Nilo, nell’Egitto settentrionale, a circa 200 km a nord-est del Cairo. Questo delta ha dato alla città due porti naturali che hanno reso l’area un punto strategico e commerciale di grande importanza. È nota per essere stata una città cosmopolita in cui vivevano persone provenienti da ogni angolo dell’impero greco. Il Faro di Alessandria era situato sul promontorio dell’isola calcarea di Faro, di fronte ai porti di Alessandria. L’isola era collegata alla terraferma da una strada di 1,2 km chiamata Heptastadion. Oltre ad essere famosa per il faro, era anche famosa per la biblioteca di Alessandria, la città era considerata un centro di studi di grande importanza.

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Com’era il Faro?

Purtroppo non abbiamo ereditato alcun testo greco antico che contenga dettagli sulla progettazione e sui piani del faro. Esistono alcune testimonianze del monumento, ma sono confuse e soggette a dibattito. In generale, si dice che il faro fosse di colore bianco e che fosse composto da tre livelli. Il livello inferiore era rettangolare, quello intermedio era a forma di ottagono e quello superiore era rotondo. Si dice che in cima alla grande torre ci fosse una statua di Zeus. In alcuni testi arabi si legge che il faro aveva una rampa che lo circondava nella zona inferiore e una scala interna che portava ai livelli superiori.

Il dibattito sulla sua altezza varia da 100 a 140 metri. In ogni caso si tratta della seconda struttura più alta della storia classica, seconda solo alla piramide di Cheope che, ironia della sorte, non è lontana da lì. È controverso se il faro fosse illuminato di notte fin dall’inizio. Mentre alcuni storici ritengono che l’olio o il petrolio venissero bruciati sulla sommità per guidare i marinai di notte, altri sostengono che non vi sia alcun chiaro riferimento a ciò nei testi antichi. In alcuni testi successivi si dice che la torre era utile solo di giorno e che non forniva luce, per cui si sostiene che sia stata installata in un secondo momento.

Secondo fonti arabe più tarde, c’era anche uno specchio (presumibilmente di bronzo lucidato) per riflettere la fiamma più in profondità nel mare. Inoltre rifletteva il sole durante il giorno, dando segnali alle navi più lontane. La torre, priva di luce visibile, compare sulla moneta imperiale romana. Mostra una finestra, ma nessuna caratteristica che possa far pensare a una luce. Sopra la torre si trova una statua che si suppone sia quella di Zeus.

Chi ha costruito il faro di Alessandria?

Nel 300 a.C. circa, Tolomeo I Soter (323-282 a.C.), imperatore di Alessandria per ordine di Alessandro Mango, ordinò la costruzione di un grande faro per guidare le navi e proteggere i marinai. C’era anche un messaggio subliminale in un’opera così gigantesca, per mostrare al mondo quanto fosse potente e prospera la sua città. Dopo 20 anni di lavoro, il figlio Tolomeo II (285-246 a.C.) inaugurò il grande faro di Alessandria. Secondo diverse fonti antiche, il faro fu opera dell’architetto Sostrato di Cnido, ma è possibile che egli fosse solo lo sponsor finanziario del progetto. Con questo monumento, la città ha messo la ciliegina sulla torta, culminando un’area di interesse per tutti, insieme ad altri monumenti come la tomba di Alessandro, il tempio di Serapeo e la biblioteca. Nella foto seguente vediamo una replica dell’aspetto che si ritiene avesse il faro:

Faro di Alessandria

Gli dei del faro

Secondo gli scritti di Posidippo, membro della corte dei Tolomei, il faro era dedicato a due divinità. Il primo, come era consuetudine nell’impero greco in quanto massima divinità, era Zeus. Aveva una grande iscrizione sulla torre del faro. Il secondo era il dio greco del mare Proteo, che doveva guidare e proteggere le navi che salpavano.

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I fari come strumento di orientamento navale

Questo concetto di guida, che oggi sembra così comune, era un concetto innovativo nell’antichità. Sebbene sia stato il primo faro di tale portata, il Faro di Alessandria non è stato il primo faro ad esistere, anche se probabilmente è stato il primo ad andare oltre la funzionalità e ad essere progettato come monumento. All’epoca, i fari non erano destinati ad avvertire le navi di pericoli come scogli o acque basse, ma nel caso di Alexandria, il faro era stato progettato anche per questa funzione. Thasos, l’isola settentrionale dell’Egeo, ad esempio, era nota per avere avuto una torre in passato; vari tipi di punti di riferimento erano utilizzati dalle città per aiutare i marinai a navigare nel Mediterraneo.

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