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Francia-Italia, ancora alta tensione. L’auspicio del premier Borne: dialogo pacifico con Roma

Nuovo attacco di un ministro francese: «L’estrema destra in Italia fa molte promesse ma risolve poco i problemi». Tajani: Fi non ha nulla a che fare con la signora Le Pen. E scoppia la polemica interna con la Lega: orgogliosamente e alleati di Marine

Decreto migranti, oggi ok definitivo Camera

4' di lettura

Nuovi capitoli si aggiungono alla crisi diplomatica tra Italia e Francia che si è aperta con le accuse di incapacità alla premier Giorgia Meloni da parte il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin . Il governo francese ha tentato di spegnere il fuoco ma l’incidente non è ancora chiuso perché arriva un nuovo affondo con il ministro francese dei Trasporti, Clément Beaune (che rappresenta l’ala più a sinistra della maggioranza centrista di Emmanuel Macron) che dà «ragione sul piano politico» al collega dell’Interno: «L’estrema destra in Italia, come altrove, fa molte promesse ma risolve poco i problemi», ha detto.

Prova a spegnere l’incendi diplomatico la premier francese Elisabeth Borne che auspica «un dialogo pacifico» con l’Italia.

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Il ministro degli Esteri Antonio Tajani (che aveva annullato la visita programmata a Parigi) ha detto: «Noto imbarazzo a Parigi, ma serve una condanna, Darmanin ci ha accostato all’estrema destra, incredibile». In un’intervista a Rmc Darmanin aveva accusato l’Italia di essere la causa delle difficoltà migratorie nel Sud della Francia. «Meloni è come Le Pen, dice “vedrete questo, vedrete quello” e quello che vediamo è che l’Italia sta vivendo una grave crisi migratoria», aveva attaccato Darmanin, «c’è un vizio nell’estrema destra, che è quello di mentire alla popolazione».

Il portavoce del governo francese Véran ha assicurato che nelle parole del ministro «non c’era volontà di ostracizzare l’Italia» e aggiunto di non volerne fare «una polemica politica». Parigi ha anche sottolineato che con con l’Italia c’è un legame profondo: «Collaborazione sistematica con gli italiani per delle regole di ripartizione». Subito dopo, però, era però arrivato il nuovo affondo del ministro francese dei Trasporti.

Tajani: Fi non ha nulla a che fare con la signora Le Pen

La vicenda ha innescato anche una polemica tra alleati nel centrodestra. «Forza Italia è il centro del governo e della politica italiana. Nessun estremismo, non abbiamo niente a che fare con la signora Marine Le Pen» ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, a margine della convention di Forza Italia a Milano. «Io non sono stato eletto con i suoi voti, noi siamo stati eletti con i voti dei moderati e dei conservatori e non con i suoi - ha aggiunto -. Giorgia Meloni è la presidente dei conservatori europei e la Le Pen non sta con i conservatori, è fuori contesto. Noi non abbiamo nulla a che fare con lei, siamo popolari».

Lega a Tajani: Le Pen primo partito e non insulta l’Italia

Parole alle quali reagisce la Lega: «Noi siamo orgogliosamente amici e alleati di Marine Le Pen e Jordan Bardella, che oggi rappresentano il primo partito di Francia e, soprattutto, non insultano l’Italia, il suo governo ed i suoi cittadini» dicono Marco Zanni e Marco Campomenosi, rispettivamente presidente del gruppo Id e capo delegazione Lega al Parlamento europeo.

Fdi, dividersi su Le Pen fa il gioco dei ministri di Macron

Una tensione tra alleati che Fratelli d’Italia prova ad appianare: il problema oggi, commentano fonti del gruppo di FdI al Parlamento europeo, non è la Le Pen ma il governo francese che deve scegliere tra la linea della cooperazione con l’Italia, a partire dall’Africa, e la linea dell’insulto gratuito di Darmanin. Dividersi sulla Le Pen fa il gioco dei ministri di Macron che attaccano l’Italia.

Tajani: non andrò a Parigi, offese inaccettabili

La reazione da parte del governo italiano dopo le parole di Parigi non si era fatta attendere. «Non andrò a Parigi per il previsto incontro con la ministra Catherine Colonna. Le offese al governo ed all’Italia pronunciate del ministro Gerald Darmanin sono inaccettabili. Non è questo lo spirito con il quale si dovrebbero affrontare sfide europee comuni, afferma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani , annunciando l’intenzione di non recarsi in Francia dopo le accuse mosse sulla gestione dei migranti. «Sono orgoglioso di essere amico di Marine Le Pen e di essere al governo con Giorgia Meloni, e non accetto lezioni sull'immigrazione da chi respinge in Italia donne, bambini e uomini, continuando invece ad ospitare assassini e terroristi che in Italia dovrebbero tornare» aggiunge secco il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini .

FdI: governo francese sia meno ondivago con l’Italia

«Spiace constatare come il governo francese, pur di speculare qualche voto in patria, continui ad attaccare il governo italiano in modo compulsivo e persino incoerente». Così in una nota il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo Nicola Procaccini . «Il ministro Darmanin fino a qualche giorno fa considerava l’Italia addirittura disumana per il modo in cui trattava i migranti irregolari, oggi invece ci accusa di essere troppo permissivi. Magari perché gliene è scappato qualcuno alla frontiera di Mentone. Sarebbe auspicabile da parte del governo francese un atteggiamento meno ondivago, possibilmente anche più cooperativo nel contrasto all’immigrazione illegale. La sensazione che ne deriva è quella di un governo terribilmente spaventato dalla possibilità che anche in Francia possa affermarsi una politica seria e concreta come quella di Giorgia Meloni in Italia».

Parigi prova a ricucire, «lavoriamo insieme»

A stretto giro il livello di allarme supera una soglia accettabile, tanto da produrre una decisa correzione di rotta dalla Francia. «Il governo francese auspica di lavorare con l’Italia per far fronte alla sfida comune rappresentata dalla rapida crescita dei flussi migratori», fa sapere il Quai d’Orsay intervenendo sulle affermazioni contro la premier Giorgia Meloni . Allo stesso tempo Parigi «spera» che la visita del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, venga «riprogrammata rapidamente».

Colonna: parlato con Tajani, spero venga presto qui

«Ho parlato con il mio collega Antonio Tajani al telefono. Gli ho detto che la relazione tra Italia e Francia è basata sul reciproco rispetto, tra i nostri due Paesi e tra i loro dirigenti. Spero di poter accoglierlo presto a Parigi». Questo il tweet di Catherine Colonna, ministra degli Esteri francese, che avrebbe dovuto ricevere stasera alle 19.30 al Quai d’Orsay il suo omologo italiano prima dell’annullamento della visita per le parole di Darmanin.

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