La Rivoluzione francese - Enciclopedia della storia del mondo

La Rivoluzione francese

Definizione

Harrison W. Mark
da , tradotto da Roberto Romagnoli
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Disponibile in altre lingue: Inglese, Cinese, Francese, Tedesco, Greco, Portoghese, Spagnolo
An Allegory of the Revolution (by Nicolas Henri Jeaurat de Bertry, Public Domain)
Un'allegoria della Rivoluzione
Nicolas Henri Jeaurat de Bertry (Public Domain)

La Rivoluzione francese (1789-1799) fu un periodo di grandi sconvolgimenti sociali e politici in Francia. Essa fu caratterizzata dal collasso della monarchia, la nascita della prima Repubblica e culminò nell'ascesa di Napoleone Bonaparte e nell'inizio dell'età napoleonica. La Rivoluzione francese è considerata uno degli eventi fondamentali della storia del mondo occidentale.

La Rivoluzione del 1789, come qualche volta chiamata per distinguerla da altre più tardi rivoluzioni francesi, originò da problemi profondamente radicati che il governo di re Luigi XVI di Francia (1774-1792) non fu capace di risolvere; questi problemi erano in primo luogo relazionati ai problemi finanziari della Francia, così come alla ineguaglianza del sistema sociale dell'Antico Regime. Gli Stati generali del 1789 convocati per affrontare questi problemi, diedero vita all'Assemblea nazionale costituente, un corpo di rappresentanti eletti dai tre ordini sociali che giurarono di non sciogliersi fino a che non avessero scritto una nuova costituzione. Nei successivi 10 anni i rivoluzionari tentarono di distruggere la vecchia società oppressiva e costruirne una nuova basata sui principi dell'età dell'Illuminismo riassunti nel motto “Libertà, uguaglianza, fraternità”.

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Nonostante l'iniziale successo nello stabilire una Repubblica, i rivoluzionari si trovarono presto invischiati nelle guerre rivoluzionarie della Francia (1792-1802), nelle quali la Francia combatté contro una coalizione delle più grandi potenze europee. La Rivoluzione rapidamente conobbe una violenta paranoia e tra le 20 mila e 40 mila persone furono uccise durante il Regno del terrore, (1793-94), inclusi molti dei precedenti leader rivoluzionari. Dopo il Terrore, la rivoluzione stagnò fino al 1799, quando Napoleone Bonaparte (1769-1821) prese il controllo del governo nel suo colpo di Stato del 18 di Brumaio, infine, trasformando la Repubblica nel Primo impero (1804-1814, 15). Sebbene la rivoluzione fallì nell'evitare che la Francia ritornasse ad un regime autocratico, essa conseguì altri successi. La rivoluzione ispirò numerose rivoluzioni in tutto il mondo e aiutò a dare forma al moderno concetto dello stato-nazione, alla democrazia occidentale e ai diritti umani.

Cause

La maggior parte delle cause della Rivoluzione francese possono essere ricondotte alle ineguaglianze economiche o sociali.

La maggior parte delle cause della Rivoluzione francese possono essere ricondotte alle ineguaglianze economiche o sociali, che furono esacerbate quando si venne alla rottura dell'Antico Regime, il nome che fu più tardi dato. al sistema politico sociale del regno di Francia negli ultimi secoli della sua esistenza. La società di Antico Regime era divisa in tre Stati o ordini sociali, il clero, la nobiltà e il terzo Stato. I primi due Stati godevano molti privilegi sociali, inclusa l'esenzione delle tasse, che non erano garantiti al terzo Stato, una classe che era composta da circa oltre il 90% della popolazione. Il terzo Stato era obbligato al lavoro manuale, così come a pagare la maggior parte delle tasse.

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Il rapido aumento della popolazione contribuì alla sofferenza generale; nel 1789 la Francia era il più popoloso Stato europeo con oltre 28 milioni di abitanti. Il lavoro disponibile non aveva tenuto il passo dell'aumento della popolazione, lasciando tra gli 8 e i 12 milioni di poveri. Tecniche agricole arretrate e una costante serie di terribili raccolti, produssero una carestia. Nel frattempo una classe sociale in ascesa di persone ricche del terzo Stato, la borghesia, minacciava le posizioni di privilegio dell'aristocrazia, aumentando le tensioni sociali tra le classi. Le idee dell'Illuminismo contribuirono anch'esse all'insoddisfazione nazionale; il popolo cominciò a vedere l'Antico Regime come corrotto, malgovernato e tirannico. L'odio era diretto principalmente contro la Regina Maria Antonietta, che era ritenuta la personificazione di ogni cosa sbagliata vi fosse nel governo.

French Revolution and Wars 1789-99
Le guerre rivoliuzionarie francesi 1789-1799
Simeon Netchev (CC BY-NC-SA)

Una causa significativa fu anche il monumentale debito pubblico della Francia, che si era accumulato per i suoi tentativi di mantenere il suo status di potenza globale. Costose guerre e altri progetti avevano provocato un debito pubblico del Tesoro francese di miliardi di lire, forzando il regno a chiedere prestiti a tassi di interesse enormemente alti. Il sistema di tassazione del Paese era irregolare e inefficace e quando creditori cominciarono a chiedere di essere rimborsati durante gli anni 1780 il governo finalmente realizzò che qualcosa bisognava fare.

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L’avvicinarsi della tempesta: 1774-1788

Il 10 maggio del 1774 il re Luigi XV, morì dopo un regno di quasi sessant'anni, lasciando il suo nipote come erede di un Regno travagliato e non funzionante. Di appena 19 anni, Luigi XVI era un governante impressionabile che ascoltava il Consiglio dei suoi ministri e coinvolse la Francia nella guerra di indipendenza americana. Nonostante il coinvolgimento francese nella rivoluzione americana, ebbe successo nell'indebolire la Gran Bretagna, esso divenne però anche fonte di un ulteriore debito, mentre il successo degli americani incoraggiava sentimenti anti dispotici in Francia.

Nel 1786 Luigi XVI fu convinto dal suo ministro delle Finanze Charles-Alexandre Calonne che il problema del debito non poteva essere più ignorato. Calonne presentò una lista di riforme finanziarie e convocò l'Assemblea dei notabili nel 1787 per averne conferma. I notabili, nella maggior parte di provenienza aristocratica, rifiutarono e dissero a Calonne che solo gli Stati generali potevano approvare tali riforme radicali. Facevano così riferimento a un'Assemblea dei tre Stati della Francia prerivoluzionaria, un corpo che non era stato più convocato da 175 anni. Luigi, XVI rifiutò capendo che gli Stati generali avrebbero potuto minare la sua autorità. Licenziò invece Calonne e portò le riforme ai parlamenti.

Assembly of Notables of 1787
L'Assemblea dei notabili 1787
Claude Niquet (Public Domain)

I parlamenti erano 13 corti giudiziali responsabili della registrazione dei decreti reali prima che essi entrassero in vigore. Formati da aristocratici, i parlamenti avevano a lungo lottato contro l'autorità reale, ancora arrabbiati che la loro classe fosse stata soggiogata dal Re Sole Luigi XIV un secolo prima. Intuendo la possibilità di recuperare qualche potere, essi rifiutarono di registrare le riforme reali e si unirono ai notabili nella richiesta della convocazione degli Stati generali. Quando la corona rispose sciogliendo le corti scoppiarono tafferugli in tutto il paese; i parlamenti si erano presentati come i campioni del popolo conquistando così il supporto del terzo Stato. Una di queste rivolte avvenne a Grenoble il 7 giugno e portò i tre Stati del Delfinato a riunirsi senza il consenso reale. Conosciuto come “il giorno delle tegole”, questo è ritenuto da alcuni storici come l'inizio della Rivoluzione. Capendo di essere stato battuto, Luigi XVI nominò il popolare Jacques Necker come suo nuovo ministro della Finanze e convocò gli Stati generali per il maggio 1789.

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L’emergere del Terzo Stato: febbraio-settembre 1789

In tutta la Francia sei milioni di persone parteciparono al processo elettorale per gli Stati generali e un totale di 25.000 cahiers de doléances o liste di lamentele furono redatte per la discussione. Quando gli Stati generali del 1789, infine, si radunarono il 5 maggio a Versailles, erano presenti 578 deputati, rappresentanti del terzo Stato, 282 per la nobiltà e 303 per il clero. Tuttavia. Il raddoppio dei rappresentanti del terzo Stato non ebbe nessun significato, in quanto i voti erano ancora contati per Stati piuttosto che per teste. In quanto le classi superiori erano sicure che avrebbero votato insieme. Il terzo Stato si trovava in svantaggio.

Successivamente il terzo Stato si rifiutò di verificare la propria elezione, un processo che era necessario per cominciare i lavori. Esso chiese di che i voti fossero contati per testa, una condizione che la nobiltà rifiutò fermamente. Nel frattempo, l'attenzione di Luigi XVI fu deviata dalla morte di suo figlio, paralizzando l'autorità reale. Il 13 di giugno, nel mezzo di un'impasse, il terzo Stato cominciò una chiamata rompendo il protocollo. Cominciando i lavori senza il consenso del re o degli altri ordini, il 17 di giugno, a seguito di una mozione proposta dall'abate Emmanuele Emanuele Joseph Sieyès, il terzo Stato si proclamò ufficialmente Assemblea Nazionale Costituente. Due giorni dopo il clero formalmente votò la sua adesione e la nobiltà, mugugnando, fece lo stesso. Il 20 di giugno dopo aver trovato aver trovato sbarrata la sala dell'Assemblea nazionale, i deputati dell'Assemblea nazionale si trovarono nella sala reale della pallacorda. Qui fecero il giuramento della pallacorda, promettendo di non dispendersi fino a che essi non avessero dato alla Francia una nuova costituzione. La Rivoluzione francese era cominciata.

The Tennis Court Oath
Il giuramento della pallacorda
Jacques-Louis David (Public Domain)

Luigi XVI, capì che aveva bisogno di riprendere il controllo. All'inizio di luglio egli chiamò oltre 30.000 soldati nel bacino di Parigi e l'undici di luglio dimissionò Necker e gli altri ministri considerati troppo amici degli insolenti rivoluzionari. Temendo che il re volesse abbattere la rivoluzione, il popolo di Parigi si sollevò il 12 di luglio. La loro rivolta ebbe il suo culmine il 14 di luglio con l'assalto alla Bastiglia, quando centinaia di cittadini attaccarono con successo la Fortezza della Bastiglia per rifornirsi di munizioni. Il re si piegò, allontanò i soldati e reinsediò Necker. Snervato da questi eventi il fratello più giovane del re, il Conte d'Artois, fuggi dalla Francia con un con un gruppo di realisti nella notte del 16 luglio; essi furono i primi di migliaia di emigrati a fuggire.

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Nelle settimane seguenti le campagne francesi conobbero rivolte sparse, in quanto si diffuse il rumore di complotti aristocratici per privare i cittadini delle loro libertà. Queste rivolte furono sentite come piccoli assalti alla Bastiglia, in quanto i contadini rasero al suolo le residenze feudali dei signori locali, forzando i nobili a rinunciare ai loro diritti feudali. Più tardi, conosciuto come “grande paura”, questa ondata di panico forzò l'Assemblea nazionale a confrontarsi con il problema del feudalesimo. Nella notte del 4 agosto, in un impeto di fervore patriottico, l'Assemblea annunciò che il regime feudale era interamente distrutto e pose fine ai privilegi delle classi superiori. Più tardi in quel mese, l'Assemblea accettò la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, un documento fondamentale per il riconoscimento di diritti umani, della volontà generale del popolo, la separazione di dei poteri e l'idea che i diritti umani erano universali. Questi due eventi sono considerati come i più importanti e a più lungo effetto della rivoluzione.

Declaration of the Rights of Man and of the Citizen, 1789
Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, 1789
Jean-Jacques-François Le Barbier (Public Domain)

Una monarchia del popolo: 1789-1791

Mentre l'Assemblea nazionale lentamente estendeva la Costituzione, Luigi XVI si ritrovava a Versailles, egli rifiutò di consentire ai decreti di agosto e alla Dichiarazione di diritti dell'uomo, domandando invece che i deputati includessero il suo diritto ad un veto assoluto nella nuova Costituzione. Questo fece arrabbiare il popolo di Parigi e il 5 ottobre 1789 una folla di 7000 persone per lo più donne, marcio da Parigi a Versailles, sotto una pioggia battente, domandando pane e che il re accettasse le riforme dell'Assemblea. Luigi di non ebbe altra scelta che accettare e lasciare il suo isolamento a Versailles e fu accompagnato dalle donne a Parigi, dove prese dimora al Palazzo delle Tuileries. Conosciuta come la marcia delle donne su Versailles o i giorni di ottobre, questa insurrezione condusse alla fine dell'Antico Regime e all'inizio di un breve vita della Francia come monarchia costituzionale.

Il successivo anno e mezzo fu una fase relativamente calma della rivoluzione. In realtà molte persone pensavano che la rivoluzione fosse finita. Luigi XVI fu d'accordo nell'adottare le riforme dell'Assemblea e anche apparire riconciliato con la Rivoluzione, accettando la coccarda tricolore. L'Assemblea, nel frattempo, cominciò a governare la Francia adottando una sua moneta destinata a un triste destino, l'assegnato, per contrastare il debito Crescente. Avendo decapitato la nobiltà, essa adesso si volse le sue attenzioni nei confronti della Chiesa cattolica. La Costituzione civile del clero, emanata il 12 luglio 1790, forzò tutti i chierici a giurare fedeltà alla nuova Costituzione e mise la loro lealtà allo Stato prima di quella al Papa di Roma. Allo stesso tempo, le terre della Chiesa furono confiscate dall'Assemblea e la città papale di Avignone fu reintegrata nella Francia. Questi attacchi alla Chiesa alienarono molti dalla Rivoluzione, incluso lo stesso pio Luigi XVI.

Il 14 luglio 1790, nel primo anniversario della presa della Bastiglia ci fu una grande celebrazione al Campo di Marte guidata dal Marchese de Lafayette, la Festa della liberazione voleva significare e far vedere l'unità del nuovo popolo francese liberato sotto il magnanimo governo del suo re cittadino. Ma il re aveva altri piani. Un anno dopo, nella notte tra il 20 e il 21 di giugno 1791, egli e la sua famiglia lasciarono le Tuileries di nascosto e tentarono di scappare dalla Francia in quella che è conosciuta come la fuga a Varenne. Essi furono rapidamente catturati e riportati a Parigi, ma il loro tentativo aveva irrevocabilmente distrutto ogni fiducia del popolo nella monarchia. Si cominciarono a levare voci che pretendevano la deposizione di Luigi XVI, mentre altri addirittura, cominciarono seriamente a domandare che la Francia diventasse Repubblica. Il problema divise il club di Giacobini, una società politica dove i rivoluzionari si riunivano per discutere i loro obiettivi e la loro agenda politica. I membri più moderati, leali all'idea della monarchia costituzionale, si divisero nel nuovo club dei Foglianti, mentre i rimanenti giacobini si radicalizzano ulteriormente.

Return of Louis XVI to Paris After Varennes
Il ritorno di Luigi XVI a Parigi dopo Varennes
Jean Duplessis-Bertaux (Public Domain)

Il 17 luglio 1791 una folla di manifestanti si riunì nel Campo di Marte per domandare la deposizione del re. La Guardia nazionale comandata da Lafayette aprì il fuoco provocando 50 morti. Il massacro del Campo di Marte mise in crisi i repubblicani dando ai foglianti un tempo sufficiente per spingere la loro Costituzione centrata attorno a una monarchia liberale indebolita. Il 30 settembre del 1791 la nuova Assemblea legislativa si riunì, ma nonostante fosse varata la tanto attesa nuova Costituzione, la rivoluzione era più divisa che mai.

La nascita della Repubblica: 1792-1793

Molti deputati dell'Assemblea legislativa si divisero in due fazioni, i più conservatori foglianti sedevano alla destra del Presidente dell'Assemblea, mentre i radicali giacobini sedevano alla sua sinistra dando vita allo spettro politico destra/sinistra che si usa ancora oggi. Dopo che i re di Austria e Prussia minacciarono di distruggere la Rivoluzione con la loro dichiarazione di Pillnitz, una terza fazione si staccò dai giacobini chiedendo la guerra come unico modo per preservare la Rivoluzione. Questo partito della guerra, più tardi conosciuto come i girondini, rapidamente prese il controllo dell'Assemblea legislativa che votò la dichiarazione di guerra all'Austria il 20 aprile 1792. Ciò diede inizio alle guerre della Rivoluzione francese (1792-1802.) in quanto gli antichi regimi d'Europa, sentendosi minacciati dai rivoluzionari radicali, si unirono in una coalizione contro la Francia.

Inizialmente la guerra fu disastrosa per la Francia. L'estate del 1792 vide un'armata prussiana accompagnata dagli emigrati realisti francesi muovere lentamente verso Parigi. In agosto gli invasori emanarono pubblicarono il Manifesto di Brunswick minacciando di distruggere Parigi se fossi avvenuto qualcosa di spiacevole alla famiglia reale. Questa minaccia scatenò un panico isterico a Parigi che condusse all'assalto del Palazzo delle Tuileries il 10 agosto 1792, l'insurrezione che infine rovesciò la monarchia. Temendo che i nemici controrivoluzionari potessero aiutare i prussiani, la folla parigina invase alle prigioni della città e massacrò oltre 1100 persone nei massacri di settembre.

The September Massacres Outside the Abbaye Prison
I massacri di settembre all'esterno della Prigione dell'Abbazia
Jules-Adolphe Chauvet (Public Domain)

Il 20 di settembre l'esercito francese infine riuscì miracolosamente nella battaglia di Valmy a fermare l'invasione prussiana. Il giorno successivo l'Assemblea legislativa in festa proclamò ufficialmente la nascita della Repubblica. Il più tardo calendario repubblicano iniziò da questo giorno visto come l'ultima realizzazione dell'emancipazione del genere umano. L'Assemblea fu sciolta e fu riunita una Convenzione nazionale per redigere una nuova Costituzione. Una delle prime decisioni della Convenzione fu di stabilire la sorte del deposto Luigi XVI; infine egli fu processato e ghigliottinato il 21 gennaio 1793, mentre la sua famiglia fu tenuta prigioniera nella Torre del tempio fino al processo e all'esecuzione di Maria Antonietta nel mese di ottobre. Il processo e l'esecuzione di Luigi XVI scioccarono l'Europa e spinsero Gran Bretagna, Spagna e la Repubblica olandese a formare una coalizione contro la Francia.

Il Regno del Terrore: 1793-1794

Dopo il declino dei foglianti, i girondini divennero la fazione moderata della rivoluzione. All'inizio del 1793, ad essi si oppose il gruppo radicale dei giacobini chiamati la montagna, guidati in primo luogo da Maximilien Robespierre, George Danton e Jean Paul Marat. I girondini e la montagna ebbero una aspra rivalità fino alla caduta dei girondini il 2 giugno 1793, quando circa 80.000 sanculotti, le classi più basse della rivoluzione, e le guardie nazionali, circondarono il Palazzo delle Tuileries, richiedendo l'arresto dei leader girondini. Questo fu realizzato e i leader i girondini furono infine giustiziati.

La vittoria dei montagnardi divise profondamente la nazione. L'assassinio di Marat da parte di Charlotte Corday avvenne tra episodi di guerra civile che minacciarono di distruggere la neonata Repubblica, così come la guerra nella Vandea e la rivolta federalista. Per reprimere il dissenso e fermare l'avanzata delle armate coalizzate, la Convenzione approvò la creazione del Comitato di salute pubblica che velocemente assunse la quasi totalità del potere esecutivo. Attraverso misure come la coscrizione di massa, il Comitato schiaccio brutalmente le guerre civili e tenne a bada le armate straniere prima di rivolgere la sua attenzione allo smascheramento dei traditori interni e degli agenti controrivoluzionari. Il seguente Regno del terrore, dal settembre 1793 al luglio 1794, provocò centinaia di migliaia di arresti 16.594 esecuzioni per mezzo della ghigliottina e decine di migliaia di altre morti. Aristocratici e membri del clero furono giustiziati insieme ad antichi leader rivoluzionari e a migliaia di comuni cittadini.

Cartoon Showing Robespierre Guillotining the Executioner After Having Guillotined Everyone Else
Vignetta di Robespierre che ghigliottina il boia dopo avere ghigliottinato ogni altra persona
Bibliothèque nationale de France (Public Domain)

Robespierre assunse un potere quasi dittatoriale durante questo periodo. Cercando di smorzare l'aggressiva politica di scristianizzazione della rivoluzione, egli propose il culto teistico dell'Essere Supremo per cercare di indirizzare la Francia alla sua visione di una società moralmente pura. I suoi nemici videro in questo tentativo una pretesa ad un potere totale e temendo per le loro vite, decisero di rovesciarlo. La caduta di Maximilien Robespierre e dei suoi alleati il 28 luglio 1794 pose fine al Terrore ed è considerata da alcuni storici il declino della stessa rivoluzione.

I Termidoriani e il Direttorio: 1794-1799

L'esecuzione di Robespierre fu seguita dalla reazione termidoriana, un periodo di controrivoluzione conservatrice, durante il quale le tracce del dominio giacobino furono cancellate. Lo stesso club di giacobini fu chiuso permanentemente nel novembre 1794 e un tentativo giacobino di riconquistare il potere nella insurrezione di Pratile del 1795 fu schiacciato. I termidoriani sconfissero anche una insurrezione di realista il 13 vendemmia (5 ottobre 1795) prima di adottare la costituzione dell'anno terzo (1795) e trasformare il Direttorio nel governo che guidò la Repubblica negli anni finali della Rivoluzione.

Nel frattempo le armate francesi riuscirono a respingere le forze della coalizione sconfiggendo la maggior parte delle nazioni coalizzate nel 1797. La star di queste guerre fu senza dubbio il generale Napoleone Bonaparte, la cui brillante campagna d'Italia del 1796-97 lo coperse di fama e gloria. Il 9 novembre 1799 Buonaparte prese il controllo del governo col colpo di Stato del 18 Brumaio, ponendo fine all’impopolare Direttorio. La sua ascesa al potere segnò la fine della Rivoluzione francese e l'inizio dell'età napoleonica.

Domande e risposte

Cos'è la Rivolizione francese?

La Rivoluzione francese fu un periodo di grandi tumulti socio-politici in Francia tra il 1789 e il 1799. I suoi obiettivi furono l'abolizione dell'oppressivo Antico Regime e la creazione di una nuova società basata sui principi della cultura illuminista come la volontà generale e i diritti naturali.

Quali furono le 3 cause principali della Rivoluzione francese?

Le 3 cause principali della Rivoluzione francese includono la crisi finanziaria causata dalla crescita del debito pubblico, una crescente ineguaglianza sociale e l'incapacità di medificare queste situazioni da parte della monarchia francese e dell'Antico Regime.

Quando cominciò la Rivoluzione francese?

Si è generalmente d'accordo nel far cominciare la Rivoluzione il 5 maggio 1789 con la riunione degli Stati generali, benché ci possano essere valide ragione per farla iniziare in altre date, come il giorno delle tegole nel 1788 o la presa della Bastiglia il 14 luglio 1789.

Quando finì la Rivoluzione francese?

Il colpo di stato del 18 Brumaio nel novembre 1799 è generalmente considerato come la fine della Rivoluzione, in quanto fu il momento in cui Napoleone Bonaparte assunse il potere dando inizio all'età napoleonica.

Quali sono alcuni importanti eventi della Rivoluzione francese?

Una lista di eventi importanti della Rivoluzione francese include la presa della Bastiglia, la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, il rovesciamento della monarchia e la proclamazione della repubblica, l'esecuzione di Luigi XVI, il regime del Terrore e le guerre rivoluzionarie che diedero luogo poi alle guerre napoleoniche.

Info traduttore

Roberto Romagnoli
Roberto Romagnoli è insegnante di storia e filosofia nelle scuole superiori italiane. È laureato in Storia medievale all'Università di Bologna. È autore di "Le Storie di Rodolfo il Glabro. Strutture culturali e modelli di santità cluniacense". Bologna 1988.

Info autore

Harrison W. Mark
Harrison Mark è diplomato in storia e scienze politiche presso la State University of New York a Oswego.

Cita questo lavoro

Stile APA

Mark, H. W. (2023, gennaio 12). La Rivoluzione francese [French Revolution]. (R. Romagnoli, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19568/la-rivoluzione-francese/

Stile CHICAGO

Mark, Harrison W.. "La Rivoluzione francese." Tradotto da Roberto Romagnoli. World History Encyclopedia. Modificato il gennaio 12, 2023. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19568/la-rivoluzione-francese/.

Stile MLA

Mark, Harrison W.. "La Rivoluzione francese." Tradotto da Roberto Romagnoli. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 12 gen 2023. Web. 30 apr 2024.