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Enciclopedia di Diderot e D’Alembert

L’Enciclopedia di Diderot e D’Alembert storia e contenuto dell’opera.

Illuminismo e l’Enciclopedia di Diderot e D’Alembert

L’Illuminismo trova la sua massima diffusione in Francia, soprattutto per opera di un gruppo di autori, che dà vita all’Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri (Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers, nel titolo originale). All’opera parteciparono tutti i maggiori intellettuali francesi del tempo, ma moltissime voci furono redatte dallo scrittore e filosofo Denis Diderot (1713-1784).

L’Enciclopedia nacque dall’idea del libraio parigino Le Breton di tradurre in francese il Dizionario universale delle arti e delle scienze dell’inglese Ephraim Chambers pubblicato tra il 1728 e il 1742.

Diderot mutò il piano originario rendendolo assai più ambizioso: raccogliere e divulgare le conoscenze acquisite dall’uomo attraverso i secoli in tutti i campi del sapere, per diffondere nel popolo i «lumi» della ragione e della scienza e liberarlo così dall’ignoranza e dal pregiudizio, e abilitarlo ad acquisire coscienza dei suoi diritti e del suo destino di libertà.

Denis Diderot fu il principale organizzatore di questa impresa editoriale. Inizialmente in questo lavoro di ideazione e coordinamento, Diderot fu afffiancato dal matematico Jean-Baptiste d’Alembert (1717-1783), che scrisse il Discorso preliminare (1751) dell’Enciclopedia, più tardi invece da Paul Henry Dietrich, barone d’Holbach (1723-1789).

Il primo volume comparve il 1° luglio 1751. Dopo il secondo volume (1752) l’opera subì un arresto per le opposizioni che aveva suscitato negli ambienti religiosi: dei Gesuiti, dei Giansenisti e poi del papa in persona (l’opera venne messa all’Indice e condannata da Clemente XIII).

In seguito, grazie all’appoggio di Madame de Pompadour, il progetto poté essere ripreso e nel 1753 uscì il terzo volume.

Altri volumi fino al settimo si susseguirono regolarmente, finché nel 1757 l’Enciclopedia attraversò una nuova crisi, non soltanto per le opposizioni esterne, ma anche per le discordie interne dei suoi compilatori, tra i quali alcuni dei più importanti, come d’Alembert, si ritirarono dall’impresa.

Dal 1758 Diderot restò solo a dirigerla e nel 1772 la condusse a termine, per un totale di 17 volumi e 11 di tavole illustrate.

Fu una grande operazione, che rivela la sensibilità non solo culturale ma editoriale di Diderot. Egli riuscì comunque a trasformare un’operazione commerciale in una formidabile operazione culturale presto tradotta in ogni paese d’Europa e anche in Italia. L’Enciclopedia fu infatti pubblicata a Lucca a partire dal 1758 e poi, in un’altra edizione, voluta dal granduca di Toscana, a Livorno a partire dal 1770.

È da notare che alcuni tra i più significativi rappresentanti della filosofia illuministica non collaborarono all’Enciclopedia, oppure vi figurano con scarsi e insignificanti contributi. Così Montesquieu firma un solo articolo, sul gusto, un argomento completamente diverso dalle sue opere fondamentali. Voltaire contribuisce ai primi volumi e poi  tronca la sua collaborazione. Rousseau collaborò all’Enciclopedia con articoli di argomento musicale e redigendo la voce «economia politica». Ma lo spirito di questi uomini, nonché quello di Locke, di Newton e dei filosofi inglesi del tempo, domina ugualmente l’Enciclopedia, e le dottrine che essi non presentano in prima persona ispirano ugualmente i contributi di una folla anonima di collaboratori.

L’Enciclopedia non è priva di incongruenze e di errori, anche relativamente alla cultura del tempo. Tuttavia la sua efficacia e il suo merito furono immensi: l’Enciclopedia sottopose all’osservazione razionale tutti i campi dello scibile e mise a disposizione del vasto pubblico i risultati di tale operazione.

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