What/If, la recensione della serie Netflix - Movieplayer.it

What/If, la recensione: la Proposta Indecente 4.0 è su Netflix

La recensione di What/If: la serie thriller neo-noir di Netflix deve molto a Proposta indecente, per la trama, e a un certo cinema anni '90 per lo stile.

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What/If: Renée Zellweger durante una scena

"Se potessi farti senza conseguenze il tuo preferito tra i Backstreet Boys tu lo faresti?" È una frase detta così, per gioco, a una serata tra amici in cui ci si sfida a What If. Ma, come vi raccontiamo nella recensione di What/If, la nuova serie tv Netflix con Renée Zellweger in streaming dal 24 maggio, un gioco può diventare realtà, e anche piuttosto pericolosa, se i giocatori fanno sul serio. Così Sean e Lisa, marito e moglie innamorati e affiatati, entrano in un gioco dove rischiano di perdere tutto mentre incontra la spietata Anne Montgomery (Renée Zellweger), una donna senza scrupoli a cui piace giocare con le vite degli altri. What/If è intrigante e insinuante, cattura l'attenzione, anche a scapito di qualche ingenuità.

La trama: metti una notte con Anne Montgomery

Sean e Lisa sono sposati da qualche anno. Lei ha fondato una startup nel campo del biotech, ma non trova investitori e, se non lo farà entro due mesi, sarà costretta a chiudere. Il marito Sean si divide tra il lavoro di paramedico e quello di barista in un hotel. È proprio qui che una notte incontra Anne Montgomery, che sembra flirtare con lui. In realtà è un'investitrice a cui sembra interessare la startup di Anne. La finanzierà, con una somma cospicua, a patto che Sean passi una notte con lei. Accanto alla loro storia ruota quella di due coppie, il miglior amico di Sean e la moglie, che ha una relazione con il primario dell'ospedale in cui lavora, e del fratello di Lisa e il suo fidanzato, che sono attratti da nuove esperienze.

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What/If: una foto della serie Netflix

Proposta Indecente 4.0

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What/If: una scena della serie con Renée Zellweger

Detta così, la storia ha un riferimento molto chiaro: è Proposta indecente, quel "pessimo film degli anni '90" (così viene definito in What/If) in cui Robert Redford mandava in crisi Demi Moore e Woody Harrelson, offrendo una cospicua somma di denaro per passare la notte con lei.
Tornato a casa, Sean ha la mano ferita, e non ha la stessa aria che aveva Demi Moore dopo la serata con Redford. Ma, a differenza del film di Adrian Lyne, la serata non chiude i giochi, ma è appena l'inizio. What/If è un Proposta indecente 4.0, aggiornato all'era dei social e della new economy ma, non riusciamo a smettere di pensarlo, anche alla crudeltà del mondo di oggi, in confronto ai quali i primi anni '90 erano una sorta di infanzia spensierata. In confronto alla Anne Montgomery di Renée Zellweger, il Robert Redford di Proposta indecente è il Candido di Voltaire. A parte i riferimenti della trama, What/If è proprio un prodotto che ha un certo che di anni '90: un che di pruriginoso, un look patinato, una certa amoralità, un fascino che arriva da volti e colpi avvenenti e caratteri ambigui. E anche una certa dose di semplificazione che apparteneva a quel cinema. Cose alla Adrian Lyne, come il film di cui sopra ma anche Rivelazioni. E non è un caso che alla regia dei primi episodi ci sia Phillip Noyce, che in quegli anni aveva diretto Sliver, thriller erotico che puntava a ripetere il successo di Sharon Stone in Basic Instinct. Ma Noyce è stato anche il produttore di Revenge, altra serie "nera" virata al femminile, che What/If ci ricorda in molti aspetti.

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What/If: Renée Zellweger in una foto della serie

Stile Netflix

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What/If: un'immagine della serie

What/If non è un thriller erotico, nel senso proprio del termine, ma è comunque un prodotto leggermente più adulto di altri passati su Netflix (è vietato ai minori di 14 anni), da un lato. Dall'altro si avvicina ad altri prodotti "medi" della piattaforma, come il recente You, una delle tante serie da vedere su Netflix, che parlava di stalking, è intrigante, seducente, misterioso, fatto di immagini nitide e luminose e volti e corpi affascinanti e inediti. Per quanto acerbi e con una personalità non grandissima. Blake Jenner e Jane Levy, nei panni di Sean e Lisa, fanno il loro dovere, sono attraenti e puliti, funzionali alla storia, ma non spiccano particolarmente.

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What/If: una foto tratta dalla serie Netflix

Un discorso a parte lo merita la protagonista assoluta della scena, quella Renée Zellweger che interpreta la ricca e spietata Anne Montgomery, autrice di un libro il cui titolo è una dichiarazione programmatica: At Any Cost, ad ogni costo. Nella prima scena del film la vediamo con la pelle avvizzita, i lineamenti induriti, il volto stanco. Quelle guance carnose e quegli occhi piccoli e brillanti come diamanti che avevamo conosciuto in Jerry Maguire non brillano più. E, se lo fanno, sprizzano cattiveria. Più tardi la vedremo tirata a lucido, il fisico tonico e muscoloso, le gambe affusolate, le spalle larghe. Ancora sexy, ma senza nascondere i segni del tempo, Renée Zellweger ha definitivamente chiuso la prima fase della sua carriera, ha lasciato indietro Bridget Jones e le commedie romantiche, per inaugurare una nuova fase. Che si prospetta molto interessante.

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Gli assi che cambiano le carte in tavola

È interessante, anche se discontinuo, questo What/If. È interessante per come ripropone l'eterno scontro tra il denaro e i sentimenti, mettendo bene in chiaro che oggi comanda chi ha i soldi: si può anche rinunciarvi in nome dell'amore, ma si accetta di giocare in un altro campionato. Da un lato, è però evidente come le due storie parallele non siano interessanti come quella principale, e i momenti in cui Renée Zellweger o Sean e Lisa non sono in scena la tensione cala. Dall'altro lato, se queste storie sono meno interessanti, è fuori di dubbio che i personaggi della coppia gay sono finalmente ben delineati, curati, disegnati a tutto tondo. Perché finora, a meno che non ci si trovasse in prodotti specificamente centrati su personaggi omosessuali, erano sempre stati raccontati per cliché e stereotipi. In un tono così dark lasciano un po' perplesse alcune cadute di tono, come il tuttofare in canotta bianca che sembra uscito da uno spot, o l'addestratrice dei pompieri che sembra il Sergente Hartman di Full Metal Jacket. È un effetto voluto o no? Poco importa. Perché quello che vi abbiamo raccontato è solo una parte della storia, e a ogni puntata salta fuori un asso che cambia le carte sul tavolo da gioco. Una volta terminato l'episodio pilota, non riuscirete a staccarvi. Netflix vi ha fatto una proposta indecente, e ora sta a voi accettarla.

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What/If: una sequenza della serie

Conclusioni

Dalla recensione di What/If è chiaro come sia un Proposta indecente 4.0, aggiornato all’era dei social e anche alla crudeltà del mondo di oggi. Ha il sapore di un certo cinema anni Novanta. È intrigante e insinuante, cattura l’attenzione, anche a scapito di qualche ingenuità.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.8/5

Perché ci piace

  • La protagonista assoluta è Renée Zellweger: sexy senza nascondere i segni del tempo, inaugura una nuova fase della carriera.
  • È una serie intrigante, seducente, misteriosa, fatto di immagini nitide e luminose e volti e corpi affascinanti.
  • È interessante per come ripropone l’eterno scontro tra il denaro e i sentimenti

Cosa non va

  • Le due storie parallele non sono interessanti come quella principale.
  • Lasciano un po’ perplesse alcune cadute di tono, come il tuttofare che sembra uscito da uno spot, o l’addestratrice dei pompieri che sembra il Sergente di Full Metal Jacket.