War Horse, Steven Spielberg: "Ho imparato come s'inquadrano i cavalli"
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War Horse, Steven Spielberg: "Ho imparato come s'inquadrano i cavalli"

Steven Spielberg parla dei temi e della tecnica dietro a uno dei suoi film recenti più toccanti, War Horse, ambientato durante la I Guerra Mondiale.

War Horse, Steven Spielberg: "Ho imparato come s'inquadrano i cavalli"

War Horse (2011) di Steven Spielberg è un film bellico atipico: suo protagonista è infatti il cavallo Joey, strappato al suo giovane padrone Albert, per essere venduto all'esercito: da lì attraversa le vite dell'umanità sconquassata dalla Grande Guerra. Leggendo due interviste a Spielberg, rilasciate a Indielondon e Collider, possiamo ricostruire bene l'approccio del regista alle tematiche e alla tecnica usata nelle riprese. Prima d'ogni cosa è però il caso di concentrarsi su una frase molto interessante, riguardante la sua evidente passione per i racconti storici.

Penso che il mio rispetto per la storia sia più europeo, perché gli Europei sono più vicini alla storia di noi Americani. I social media si sono impadroniti dell'America a tal punto che persino spingere i miei figli a guardarsi indietro di una settimana è un miracolo! Figuriamoci cent'anni!

War Horse, una storia di amicizia e di cavalli al fronte

Di cosa parla War Horse nello specifico, in quale preciso momento storico ha luogo e trova la sua ragion d'essere? Qual è la principale differenza tra il film e il romanzo di Michael Morpurgo?

E' una storia di legami, nella quale Joey attraversa le emozioni della Grande Guerra e non solo trova un rapporto con gente che si prende cura di lui, ma cosa più importante è Joey che in un certo senso lega le persone, che vengono da entrambi gli schieramenti. [...] Io non la vedo come una storia di guerra, non è Salvate il soldato Ryan. Se guardate il film, ci saranno combattimenti per circa 12-15 minuti. Volevo che le famiglie potessero vedere il film riunite. [...] Questo periodo era il tramonto delle cariche a cavallo, che sarebbe rimasto attivo al fronte solo come bestia da soma. A mano a mano che il 20° secolo avanzava, il cavallo è diventato sempre meno utile nelle operazioni militari, esisteva più come simbolo che altro. [...] Joey rappresenta il buon senso, se la gente avesse più buon senso... il buon senso da cavallo che ha Joey, non ci sarebbero guerre. Su questo si basa sul serio il senso di tutto quanto. [...] La prima decisione che abbiamo preso nell'adattamento è stata quella di non far pensare o parlare Joey [come nel libro e nella piece teatrale, ndr], ma abbiamo lasciato che Joey provasse emozioni ed esistesse all'interno delle sequenze, con questi personaggi umani.

War Horse, un film dal vero con un cavallo, anzi due

Fino a che punto Spielberg si è trattenuto nel ritocco digitale delle immagini? Quale stile di ripresa è stato adottato? E' stato difficile far recitare un cavallo?

La gente mi dice spesso di aver amato quei cieli digitali che avremmo ovviamente ricreato da zero. Ma non nessun cielo è stato aggiunto con gli effetti visivi! Ogni cielo che vedete nel film è quello che abbiamo guardato noi, i tramonti nel film sono i tramonti che abbiamo vissuto noi. [...] Ho reso le ambientazioni veri personaggi della storia, tendendo a inquadrature larghe piuttosto che a primi piani, per lasciare che il pubblico decidesse effettivamente quando e dove guardare, è una dinamica dei film degli anni 30 e 40, non solo quelli di John Ford, ma anche di Akira Kurosawa negli anni 50, e di Howard Hawks...[...]
Quando ho capito che avrei diretto War Horse, il libro e la piece mi avevano così toccato che sono andato alle nostre stalle, mi son piazzato lì con il mio iPhone e ho cominciato a fotografare cavalli da tutte le angolazioni. Volevo vedere quante espressioni riuscivo a ricavare da quei cavalli lì! Quando ho capito che non potevo ottenere espressioni solo dagli occhi e dal volto, mi sono reso conto che dovevo lasciare che il cavallo si esprimesse con tutto il corpo, con le quattro gambe, la coda, specialmente con il modo in cui si muovono le orecchie per reagire a uno stimolo.[...]
Abbiamo usato otto cavalli in tutto per Joey, ma ho lavorato principalmente con due, Abraham e Finder. Gli altri erano specializzati, per esempio a correre senza un cavaliere, altri cavalli sapevano come andare all'indietro. C'erano dei cavalli addestrati per compiere una sola specifica azione. Ma naturalmente spero che vediate un solo Joey!
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