Giorgia, a 30 anni di distanza torna l’album di debutto. E per la prima volta è in vinile - la Repubblica

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Giorgia, a 30 anni di distanza torna l’album di debutto. E per la prima volta è in vinile

La cantante: "Era un supporto considerato ormai superato, e questo fa pensare a come poi sia tutto relativo"

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L’8 giugno 1994 arrivava nei negozi l'album di debutto di una 22enne romana che, dopo aver calcato i palchi dei club capitolini, aveva fatto sentire la sua voce rhythm and blues sul palco di Sanremo. Giorgia è il titolo del disco, ma anche il nome della cantante, che in quelle sette lettere aveva scritto il suo destino.

Il destino nel nome

Il padre, Giulio Todrani (un pezzo di storia di r&b italiano) l’aveva chiamata così, in onore della Georgia on my mind cantata dal leggendario Ray Charles. Ma il cognome non durò molto: tre mesi prima di ritrovarsi in gara tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo 1994 con quella E poi, che grazie a un'intuizione di Pippo Baudo, le avrebbe cambiato la vita, aveva pensato bene di tagliare il cognome e lasciare solo il nome: Giorgia.

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In vinile

E ora, per festeggiare i 30 anni dall’uscita, rieccolo l'album Giorgia. E, per la prima volta è in vinile: doppio vinile trasparente, doppio vinile riciclato e autografato e in CD + 45 giri colorato e autografato.

Le tracce

Il disco contiene 13 brani, comprese le due canzoni portate a Sanremo: Nasceremo, con cui ha vinto il concorso Sanremo Giovani 1993, ed E poi, con cui ha gareggiato a Sanremo 1994 nella sezione Nuove proposte.

Un battito di ciglia

In un lungo post su Instagram, la cantante ha spiegato che questa ristampa non celebra il suo passato, ma chi ha cantato con lei in questi 30 anni (“che sono volati con la velocità di un battito di ciglia”).

Consigli ai 20enni

Nel post, Giorgia ha anche voluto ironicamente dare dei consigli ai 20enni (lei si è affacciata nel mondo discografico a questa età, più o meno): 1. È vero che le sopracciglia tolte, a un certo punto, non ricrescono più; 2. È vero che, con l’età, il naso aumenta di volume, scrive la cantautrice che firma tutte la canzoni presenti nell'album a parte, ovviamente, la cover di Nessun dolore, firmata da Lucio Battisti e Mogol.

Il tempo che passa

"A parte il fatto che non abbiamo neanche trovato le pellicole originali di questa copertina tanti sono gli anni che sono passati - scrive la cantante nel post - e che non c’era photoshop altrimenti non avremmo lasciato lo scotch sotto le scarpe, il capello ribelle, o la piega sul viso che poi a saperlo quante ne sarebbero arrivate di pieghe! ma @sonymusicitaly ha pensato di ristampare il mio primo disco e per questo ringrazio il presidente @andrearosi00 e di farlo soprattutto in vinile che trent’anni fa era un supporto considerato ormai superato, e questo fa pensare a come poi sia tutto relativo".

Ringraziamenti e spiegazioni

"Non amo troppo celebrare il mio passato - spiega poi Giorgia - ma ci tengo a celebrare chi in trent’anni ha cantato con me da e poi.. in poi, grazie, ci vogliamo bene e questa è l’unica cosa che resta. Non sto a dire quanto, con dolore o gioia a seconda dei casi, si cambi nel tempo, o quanto il tempo ci cambi perché lo sappiamo e chi non lo sa lo saprà da sé al momento giusto, del resto ce lo leggiamo in viso, e ci portiamo tutto dentro sempre alla ricerca di una luce che illumini il tragitto ma dirò che: la prima è la copertina originale (trucco parrucco e styling feci da sola e si vede! la foto è di Paolo Scarfò)

la seconda io che firmo felice di non aver usato il cognome in arte poiché ci avrei messo il doppio del tempo che è sempre poco,

la terza una rielaborazione di Samuel che trent’anni fa era appena un sogno nell’eternità,

un grazie a @marcorinalduzzi e @massimo.calabrese.18 i produttori e compagni di musica e vita di quegli anni indimenticabili, e insieme a loro quelle persone preziose che ci hanno creduto, un grazie di oggi a Massimo Recine, grazie a chi c’era e ancora c’è e pure a chi no.. e alla musica, che cura l’anima e tutte le sue pieghe".

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