FEM NEWS – LA FINESTRA FEMMINISTA / Non tutti i bambini e le bambine hanno gli stessi diritti. La destra accetta solo figli di donna italica fecondata da uomo nazionale! - RavennaNotizie.it

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FEM NEWS – LA FINESTRA FEMMINISTA / Non tutti i bambini e le bambine hanno gli stessi diritti. La destra accetta solo figli di donna italica fecondata da uomo nazionale!

Non tutti i bambini e le bambine hanno gli stessi diritti.  Se vi sembra un’affermazione criminale, che lede qualunque principio di universalità dei diritti umani, Nolite vi annuncia che è quanto espresso dal Governo italiano. In un paese in cui la destra si lagna ad ogni passo del calo demografico, non tuttie i bambinie sono ben accetti per riempire le nostre culle vuote: non vanno bene quellie dei migranti, che infatti si lasciano affogare sulle nostre coste; non vanno bene quellie delle coppie omosessuali, che infatti si condannano ad essere orfani legalmente di un genitore e di tutta la relativa parentela che è legata a quel genitore.

Signori e signore noi si vuole soltanto figli di donna italica fecondata da uomo nazionale! A Nolite sembra quasi di sentirlo questo slogan, proclamato con quelle voci gracchianti delle radio anni ’30. 

Questa volta ad essere colpiti (dopo il diritto a migrare, dopo il diritto ad una scuola antifascista, dopo il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza) sono i figli e le figlie di coppie omosessuali. Questie bambinie non hanno gli stessi diritti dei figli di coppie etero. Sono cittadini di serie B.

Facciamo ordine in una materia legalmente tanto complessa, quanto umanamente molto “semplice”: due persone che si amano decidono di fare famiglia e avere figlie e di crescerlie con amore  e responsabilità. Se le due persone sono dello stesso sesso, in Italia non ci sono metodi legali per diventare genitori.

Secondo la Corte Costituzionale l’omogenitorialità di per sé non è illegittima; ma tutti i modi per diventare genitori sono illegali. È quello che si dice un vulnus cioè un diritto violato.

Infatti:

  • le tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) in Italia sono permesse solo alle coppie eterosessuali,
  • la gestazione per altri (GPA) in Italia è vietata per tuttie.

Dunque una coppia omosessuale italiana che voglia avere un figlio deve rivolgersi all’estero in centri privati. Già questa aspetto crea una grave diseguaglianza legata alla disponibilità economica.

Poi il bambino o la bambina nasce. A questo punto ci sono tre modi perché entrambi i genitori possano riconoscerlo:

a) richiedere la trascrizione di un atto di nascita per bambinoa natoa all’estero, che indichi come genitori una coppia di padri o di madri;

b)  la stepchild adoption, l’adozione della figlia o del figlio del compagno o della compagna;

c) il riconoscimento della figlia o del figlio da parte del Comune di residenza.

Famiglie arcobaleno

In assenza di una legge nazionale che regoli la materia, come sono state messe in pratica, fino ad ora, queste richieste?

a) L’esito non è  univoco, varia da Comune a Comune, dipende dai sindaci, dalle sentenze dei tribunali o della Cassazione. Bambinie residenti in comuni diversi hanno spesso diritti diversi.

b) Questa opzione è regolata da una legge del 1983. In questo caso, il genitore non biologico adotta il bambino o la bambina e ne diventa tutore a tutti gli effetti, estendendo il legame anche a nonni, zii, cugini e altri parenti acquisiti. Si tratta dell’alternativa più sicura, ma è anche molto laboriosa. È una adozione non ordinaria che segue normative diverse dalle comuni adozioni. I tribunali sono molto lenti, la procedura dura almeno due anni. Il procedimento di adozione implica contatti continui con avvocati, tribunali, giudici e assistenti sociali, che entrano nella vita delle famiglie per studiarne e certificarne le dinamiche relazionali. «È una cosa folle, ed è estremamente stressante. La politica ha appaltato ai tribunali le decisioni sulla genitorialità.»

c) Le coppie più fortunate hanno potuto affidarsi al buon senso di molti sindaci che hanno consentito il riconoscimento di entrambi i genitori. «Si tratta però di un atto amministrativo, che in qualsiasi momento può essere impugnato dalla Procura e poi annullato.  Viviamo sempre con questa spada di Damocle sulla testa, con la paura che un giorno la Procura possa impugnare il riconoscimento e annullarlo», racconta una madre.

Negli anni ci sono state azioni per ampliare i diritti di questie bambinie. «La Corte Costituzionale ha più volte spronato il legislatore a intervenire per colmare l’evidente vuoto normativo che si è creato intorno al tema dell’omogenitorialità.»

 Il 13 ottobre, il primo giorno di attività parlamentare nella legislatura del Governo Meloni, il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Marco Grimaldi, ha presentato una proposta di legge, studiata dall’Associazione Famiglie Arcobaleno e da Rete Lenford, un’associazione di avvocati che sostiene i diritti delle persone LGBTQ+, per regolamentare l’omogenitorialità, l’accesso all’adozione e alle tecniche di procreazione medicalmente assistita.

Il 7 dicembre la Commissione Europea ha approvato una nuova proposta di regolamento per tutelare le famiglie omogenitoriali e assicurare il rispetto dei loro diritti. In particolare, secondo la proposta, se i figli di una coppia LGBTQI+ sono riconosciuti come tali da uno dei 27 paesi membri dell’Unione Europea, il riconoscimento dovrà essere necessariamente esteso a tutti gli altri Stati.

Cosa fa il Governo Meloni di queste proposte e richiami? Se ne infischia! Anzi, peggio: fa tornare indietro di decenni i diritti duramente conquistati.

Infatti: 14 marzo 2023 il Senato boccia la proposta di regolamento europeo (solo Ungheria e Polonia hanno fatto lo stesso). Poi il Viminale emana una circolare che impone lo stop alla trascrizione di atti di nascita esteri di bambinie con due padri e la formazione di atti di nascita con due madri. Bambinie a cui mancherà il riconoscimento legale, giuridico, e tutto ciò che ne consegue, del secondo genitore. Solo uno, quello genetico, sarà riconosciuto. Dopo secoli di Diritto si torna alla legge del sangue, della discendenza!

La scelta del Viminale approfitta di due sentenze della Cassazione che dicono che trascrivere questi certificati di nascita con l’indicazione dei due papà è azione contraria all’ordine pubblico italiano. Nolite quando pensa all’ordine pubblico di uno Stato pensa alle azioni di bande di tifosi che prendono in ostaggio una città, pensa ad aggressioni organizzate per colpire scuole o istituzioni sindacali, pensa all’istigazione all’odio o a compiere reati.

Nolite proprio non riesce ad associare le famiglie omogenitoriali alla sovversione dell’ordine pubblico. Alla parola famiglia, di qualunque sesso siano i suoi componenti, Nolite pensa al primo compleanno, quello con una sola candelina e qualche dente; imparare ad andare in bici senza rotelle con quella mano che tiene il sellino; il primo giorno di scuola e un amuleto nella tasca del grembiule per resistere fino alla campanella. A Nolite sembra solo amore. Forse è proprio questo amore ad essere sovversivo.

Nel nostro paese, oggi, una coppia di donne o di uomini che decidono di fare famiglia sulla base di un amore che nessuno vuole riconoscere, è un atto sovversivo, una rivoluzione dell’ordine patriarcale italiano. Per impedire tutto ciò questo governo ha attuato una vera persecuzione di stato delle famiglie omogenitoriali. E non si può dire non lo avesse annunciato.

Roccella, ministra della famiglia, natalità e pari opportunità (persino la scelta del nome del dicastero trasuda paternalismo, retorica fascista e spazza via trent’anni di femminismo) a dicembre di quest’anno aveva dichiarato: «Ogni bambino ha una mamma e un papà e questo è un dato che non si può eliminare. Quando si dice che ci sono due mamme o due papà, non è la verità.»

Giusto, non è la verità: questi bambini e bambine hanno diecimila padri e madri, quelli scesi in piazza a Milano il 18 marzo per rivendicarne i diritti; diecimila e molti di più perché quei bambini e quelle bambine sono figlie nostre. Frequentano già le scuole e lo spazio pubblico e sono sempre di più: una marea di amore sovversivo che ci travolgerà.

giù le mani figli figlie 3

FemNews di Nolite

Ogni settimana si apre una finestra femminista su RavennaNotizie, dalla quale ogni settimana si respira aria pungente, si espongono germogli al sole, si stende la biancheria profumata al sapone di Marsiglia, si appendono lunghe trecce di aglio e peperoncino, ci si rilassa con un bicchiere di vino e l’ultima sigaretta, si parla con il vicinato, si accarezzano felini senza nome cantando Moon river, si guarda oltre con occhiali di genere. Nasce così una rubrica autonoma rispetto alla testata che gentilmente la ospita, pluralista, apartitica, decisamente femminista, che cerca di trovare il modo di agire per trasformare il mondo. Fem News ha una firma collettiva NOLITE – imperativo negativo latino omaggio alla condivisa cultura umanistica, alla passione politica, alla compulsione alla lettura, alla madre Atwood (Nolite te bastardes carborundorum, Non consentire che i bastardi ti annientino), alla lotta ancillare per dire no al pensiero dominante patriarcale, coloniale e specista.

Commenti

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  1. Scritto da Rusty

    Sono fuori dal mondo e dai tempi. Se ne accorgeranno presto.

  2. Scritto da Ermes

    @ Rusty
    Chi é il soggetto?

  3. Scritto da Ermes

    Ecco che gli “antichi” nodi vengono al pettine!