Tristezza Inside Out: Perché è Così Amata?

Tristezza inside out: perché è così amata?

di Severino Cirillo, Ottobre 28, 2023

Se hai un bambino abbastanza grande per vederlo, diventa quasi inevitabile parlare del film d’animazione “Inside Out”. Inoltre, è proprio quasi impossibile non accennare al ruolo fondamentale di Tristezza Inside Out, una delle emozioni primarie protagoniste che ci insegna importanti lezioni sulla gestione delle emozioni. In questo articolo, ci addentreremo nel mondo delle emozioni attraverso la lente di “Inside Out”.

A cosa serve Tristezza Inside Out?

In “Inside Out”, Tristezza gioca un ruolo determinante. Spesso considerata un’emozione da evitare, anche nel mondo reale in quanto emozione “negativa”, Tristezza ci dimostra quanto sia importante accogliere ogni tipo di emozione. La tristezza non è infatti un’emozione da nascondere, ma da ascoltare. Se proviamo tristezza, significa che qualcosa tra le nostre aspettative e il mondo reale è andato storto e il nostro corpo risponde con questi segnali.

È in pratica un messaggio che ci sta indicando la direzione, spiegandoci che per qualche ragione ne abbiamo presa una che non coincide con quello che desideriamo. L’ascolto di questa emozione ci permette quindi di comprendere meglio noi stessi e ci aiuta a gestire meglio i momenti di difficoltà.

Che messaggio vuole trasmettere il film Inside Out?

Il film “Inside Out” aspira a trasmettere un messaggio molto semplice ma potente – tutte le emozioni sono importanti. Non dobbiamo cercare di soffocare alcuna delle nostre emozioni, né dobbiamo averne paura. Tutte le emozioni hanno un ruolo e un senso nella nostra mente.

È ampiamente riconosciuto, infatti, che se tentiamo di intervenire su una singola emozione succederà una di queste due cose: o spegneremo tutte le emozioni, diventando esseri umani apatici o sofferenti tout-court, perché di fatto non è possibile spegnere a piacimento una singola emozione (anche se nel film vediamo tanti bottoni, come se fossero interruttori). Oppure, finiremo per amplificare proprio quell’emozione, causando uno squilibrio che non farà altro che esacerbarla.

Il passaggio dall’accettazione e dall’accoglimento di tutte le emozioni è il primo passaggio per un mondo emozionale equilibrato e sano, dove di fatto non esistono emozioni negative.

Tristezza Inside Out

Cosa rappresentano i personaggi di Inside Out?

I personaggi di “Inside Out” sono una rappresentazione antropomorfa delle emozioni primarie: Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura. Ogni personaggio rappresenta un’emozione specifica e attraverso le loro interazioni, il film esplora come le emozioni si mescolano e interagiscono tra loro. Usando una sorta di reprise del concetto di “Siamo fatti così”, il film ci mostra l’interno del nostro corpo, principalmente del nostro cervello, per spiegare che cosa succede al nostro interno quando vengono scatenate le varie emozioni che ci contraddistinguono.

Quali sono le emozioni primarie?

Le emozioni primarie sono un concetto fondamentale in psicologia. Ci sono vari modelli che cercano di descrivere e categorizzare queste emozioni fondamentali. Ecco una panoramica di alcuni dei modelli più influenti.

1. Modello di Plutchik:

Secondo il psicologo Robert Plutchik, ci sono otto emozioni primarie: la gioia, la tristezza, l’approvazione, il disgusto, la rabbia, la sorpresa, la paura e l’attesa. Queste emozioni si combinano in vari modi per creare emozioni secondarie e terziarie. Ad esempio, la combinazione di gioia e accettazione produce amore.

2. Modello di Ekman:

Paul Ekman, un altro psicologo noto per le sue ricerche sulle emozioni, identifica sei emozioni primarie: la gioia, la tristezza, il disgusto, la rabbia, la sorpresa e la paura. Secondo Ekman, queste emozioni sono universali, cioè sono espressi e riconosciuti allo stesso modo in tutte le culture del mondo.

3. Modello di Panksepp:

Jaak Panksepp, un neuroscienziato e psicologo, propone sette emozioni primarie, ognuna delle quali è associata a un particolare sistema neuronale nel cervello. Queste emozioni sono: la gioia, la rabbia, il disgusto, la paura, la ricerca (un’emozione legata all’anticipazione e all’esplorazione), la cura (un’emozione legata all’attaccamento e all’affetto) e il gioco (un’emozione legata al gioco e alla socializzazione).

Ogni modello offre una prospettiva diversa sulle emozioni primarie, ma tutti concordano sul fatto che queste emozioni fondamentali giocano un ruolo cruciale nel nostro comportamento e nel modo in cui interagiamo con il mondo. Le emozioni primarie ci aiutano a rispondere alle sfide e alle opportunità dell’ambiente, ci guidano nelle nostre relazioni con gli altri e danno forma alle nostre esperienze di vita.

Perché il personaggio di Tristezza è così amato?

Il personaggio di Tristezza è amato perché rappresenta un’emozione che tutti proviamo, ma che spesso cerchiamo di nascondere o sopprimere. A dispetto del suo nome, Tristezza è un personaggio con il quale possiamo facilmente relazionarci ed empatizzare: tutti noi siamo in grado di capirla e ci siamo sentiti come lei. Anche i nostri bambini.

Come posso aiutare il mio bambino a capire bene le emozioni?

Educare i nostri bambini sulle emozioni è un compito cruciale per noi genitori. Dobbiamo insegnare loro che tutte le emozioni sono normali e hanno un ruolo importante. Possiamo aiutare i nostri bambini a comprendere le loro emozioni incoraggiandoli ad esprimere ciò che sentono e ad accogliere tutte le loro emozioni, anche quelle che possono sembrare scomode.

Noi abbiamo creato un intero percorso che mira a creare il miglior ambiente emozionale ed educativo possibile: se lo vuoi conoscere, lo trovi a questo link –> Genitore Fuoriclasse.

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Come genitori, noi siamo qui per te. Noi di Genitore Informato ci dedichiamo ad aiutare i genitori ad affrontare le sfide della genitorialità e a fornire guide, corsi e consulenze personalizzate. Il nostro obiettivo è aiutarti a capire e gestire al meglio le emozioni del tuo bambino, per garantire il suo benessere e la sua crescita equilibrata.

Dott.ssa Claudia Denti

Esperta di Educazione, Sonno e Gestione del bambino. Laureata in Scienze dell'Educazione e Formazione, si occupa di aiutare i genitori a crescere bambini sani e felici secondo principi validati dalla comunità scientifica. Fondatrice di Genitore Informato e ideatrice del metodo Sonno Felice - certificata Sonno Sicuro e Primo Soccorso Pediatrico - supporta i genitori nel loro viaggio dal 2014.

Dott. Severino Cirillo

Esperto di Salute, Benessere ed Educazione. Laureato in Community Health, è il CEO di Genitore Informato e si occupa di validare l'informazione scientifica del blog e coordinare il team di esperti della redazione, composto da ginecologi, ostetriche, psicoterapeuti e altre figure del benessere e della salute in gravidanza, perinatale e genitoriale.

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