Chi è il Fantasma dell'opera: Riassunto della Storia Completa
Chi è il Fantasma dell’Opera? – Tutte le Storie su Erik

Chi è il Fantasma dell’Opera? – Tutte le Storie su Erik

Oggi parleremo de “Il fantasma dell’Opera” (“The Phantom of the Opera”) romanzo di Gaston Leroux, e del suo antagonista, Il Fantasma dell’opera che gli dà il titolo.

Dopo oltre 100 anni dall’uscita del romanzo, il Fantasma dell’opera è tutt’oggi una delle più iconiche presenze del cinema horror e della scena musicale, essendo stato rivisitato e omaggiato in molteplici modi. Viene parodiato ad esempio in molti prodotti quali I Simpsons, Gremlins, Sonic Boom, Rat-Man.

Il romanzo narra di un misterioso individuo, Erik, che nel XIX secolo “infesta” come fosse un fantasma l’Opéra Garnier di Parigi. Erik, che vive nei sotterranei del teatro lontano da tutti per via del suo aspetto cadaverico, si infatua della sua giovane protetta Christine Daaé e, quando questa si innamora invece del visconte Raoul de Chagny, impazzisce di gelosia e la rapisce per costringerla ad amarlo.

Il romanzo è famoso per la grande cura nella documentazione che Leroux infuse in ogni dettaglio, rivolgendosi anche a Garnier per farsi dare progetti e informazioni per rendere il tutto più credibile.

Il Fantasma dell’Opera è un personaggio particolare a metà tra l’horror e il genere supereroistico, e a seconda delle versioni viene rappresentato come uno spietato criminale o come un tragico antieroe. Possiede infatti molte caratteristiche che lo avvicinano agli antieroi dell’epoca pulp o ai nemici dei più recenti supereroi: l’identità segreta, l’abbigliamento cupo che ne cela gran parte dell’aspetto, una base nascosta dalla quale perpetra le sue macchinazioni, un’aura di mistero attorno al suo operato, una mente di altissimo livello e capacità tecniche straordinarie. Non è difficile appunto trovare in personaggi come Darkman un ispirazione in questo soggetto, specialmente a livello di abbigliamento lugubre che cela un aspetto deturpato.

Il Fantasma dell’opera – La Storia

Erik (questo non è il vero nome, siccome i genitori non gliene hanno dato uno) nasce in un piccolo paese in provincia di Rouen da padre operante nel settore edile (il quale non vuole mai vederlo) e da madre che, orripilata per il suo aspetto, non manca di farlo sentire un mostro, gettandogli dietro una maschera. Dopo avere abbandonato la casa paterna si esibisce per qualche tempo negli spettacoli itineranti come “il morto vivente” girando l’Europa e frequentando i Boemi, acquisendo grandi conoscenze di magia e illusionismo che lo rendono famoso.

Il Daroga (il capo della polizia persiana) lo rintraccia e riconduce in Persia per adempiere alla volontà della piccola sultana di Mazenderan (l’odierno Iran) che, annoiata, vuole assistere ai suoi prodigi.

Entrato nelle grazie della giovane regnante il Fantasma fa il bello e il cattivo tempo commettendo un gran numero di delitti. Partecipa a diversi assassini politici e combatte contro l’Emiro dell’Afghanistan, all’epoca nemico dell’impero ottomano. Costruisce per il sovrano un palazzo delle meraviglie nel quale lo Sha può muoversi senza essere visto: per preservarne il segreto questi ordina che Erik venga accecato, e poi decide di eliminarlo con tutti gli operai. Il Daroga, che lo aveva preso in simpatia, lo fa fuggire: egli perde i suoi benefici e salva la vita soltanto perché un cadavere ritrovato sulla sponda di un fiume viene scambiato per Erik. Il Persiano quindi viene esiliato in Francia e sopravvive con una piccola rendita che comunque ha conservato. Tempo dopo Erik giunge a Parigi come impresario edile e inizia a costruire il Teatro dell’Opera. Rimane ammaliato dai vasti sotterranei e progetta una dimora nella quale può vivere lontano dagli uomini che lo giudicherebbero un mostro a causa del suo aspetto.

Il suo volto infatti è simile a quello di un teschio (al punto che deve celare la sua deformità dietro una maschera nera), il corpo è magro quanto quello di uno scheletro, la pelle è ingiallita come quella di un cadavere, gli occhi infuocati brillano nell’oscurità, il naso è praticamente assente e poche ciocche di capelli bruni fanno capolino dalla testa. La maschera sembra di capire dal romanzo che avvolga l’intera testa, mentre nella cultura popolare viene spesso rappresentato con una domino mask oppure con l’iconica maschera bianca parziale sulla parte destra del cranio. 

La versione sul grande schermo che più fedelmente lo rappresenta è sicuramente quella di Lon Chaney il cui notevole makeup lo raffigurava in effetti come un uomo dal volto deforme per l’assenza del naso e capelli radi.

A seconda delle rappresentazioni quindi viene portato in scena come un personaggio più o meno decisamente horror, per esempio con pelle gialla come nel romanzo o verdastra alla Mostro di Frankenstein. Nel film del 1989 la versione di Robert Englund è effettivamente un umano dall’aspetto mostruoso che dopo avere stretto un patto faustiano deve continuare a uccidere per sostituire il proprio volto disgustoso.  Dal musical del 1986 in poi si tende a rappresentarlo come un uomo normale, a eccezione del fatto che metà del volto è sfigurata e viene coperta da una maschera.

In genere si da per assodato che la sua condizione sia riconducibile a una malformazione fisica presente dalla nascita anche se in alcune versioni del cinema diviene sfigurato da adulto con un incidente con il fuoco o l’acido. Il romanzo è molto chiaro nel descriverlo come praticamente un cadavere ambulante, anche se in genere le rappresentazioni teatrali e cinematografiche si limitano a introdurre una malformazione che interessa circa metà volto, coperta da una maschera parziale.

Il Fantasma possiede straordinarie doti di carpenteria, architettura, ingegneria meccanica, ingegneria idraulica, prestidigitazione, ventriloquio, oltre a un considerevole talento nel canto e nella composizione musicale. Grazie ai suoi viaggi in terre esotiche ha imparato a respirare sott’acqua e a strangolare in modi micidiali.

La sua base pullula di tranelli e trappole mortali concepite per uccidere nei modi più variegati le vittime o per spingerle al massimo terrore. La camera dei supplizi, addirittura,è concepita affinché il condannato, non potendo più sopportare i vari tormenti, si dia da solo la morte impiccandosi.

Psicologicamente, Erik è un soggetto che non ha maturato una precisa cognizione del bene e del male e semplicemente accondiscende a ogni suo capriccio senza curarsi di cosa ciò provoca agli altri. Dal suo punto di vista, il suo diritto ad essere amato come ogni altro uomo lo mette nelle condizioni di prendere con la forza ciò che desidera, anche spezzando vite umane. Viene dipinto come un individuo violento, possessivo, maniacale e infantile ma anche sinceramente innamorato di Christine, il che mitiga in parte la crudeltà delle sue azioni.

Nel corso dell’opera si rende colpevole a  Parigi di diversi crimini quali: omicidio, tentato omicidio, tentata strage, rapimento, estorsione, minacce, violazione di domicilio, senza contare tutti quelli compiuti in Persia che, stando alle parole del Daroga, sono cruenti e innumerevoli.

Erik ha un ego all’altezza del proprio genio, al punto che non vede l’ora di spiegare il funzionamento dei suoi tranelli alle vittime che intende risparmiare. Come spiega il narratore, se alla nascita avesse ricevuto un aspetto come quello di tutti gli altri, grazie al suo talento sarebbe potuto diventare un genio osannato da tutti. Il suo aspetto rivoltante quindi ha portato la società a rifiutarlo, e lui ha finito per assumere una condotta cinica e spietata consona alle sue fattezze.

Grazie alla sua perfetta conoscenza dei passaggi segreti del teatro, il Fantasma fa onore al proprio nome apparendo e scomparendo e turbando con la sua presenza. Egli infatti ha progettato il Teatro stesso sotto la guida di Philippe Garnier – lavorandovi anche durante la Guerra quando ufficialmente era chiuso – al punto che può sfruttare innumerevoli passaggi segreti celati nella muratura e dietro il mobilio per spostarsi in maniera indisturbata attraverso tutta la struttura. Per esempio, il Fantasma può comunicare direttamente con Christine senza essere visto e farla passare per un passaggio segreto collegato direttamente a uno specchio del suo camerino.

Il suo unico scopo nella vita da 20 anni a questa parte è di completare la sua opera, il “Don Giovanni Trionfante”, una volta ultimata la quale potrà morire felice. Infatti dorme regolarmente in un sarcofago per abituarsi già da vivo al riposo dell’eternità.

Il Fantasma dell’opera – servendosi anche di Madame Giry come intermediaria, la cui figlia Meg è amica di Christine – inizia a taglieggiare i proprietari del teatro esigendo il pagamento di 20.000 franchi mensili, e di riservargli il palco n.5 durante le rappresentazioni. Un lavoratore di nome Giuseppe Bouquet, viene trovato impiccato: si scoprirà in seguito che si è dato la morte da solo essendo caduto nei tranelli del Fantasma, e che questi ha lasciato il suo corpo in vista come ammonimento.

Erik prende la giovane Christine Daaé come sua protetta e le impartisce lezioni di canto che la fanno migliorare enormemente e in breve tempo: questa crede che lui sia un angelo della musica inviatole dal padre in paradiso. Erik obbliga la direzione a fare esibire Christine e le impone di amare lui e lui soltanto.

Il visconte Raoul de Chagny riprende i legami con la sua vecchia amica di infanzia Christine e i due si ben presto innamorano, scatenando le ire del fantasma. Quando la direzione del teatro disattende le sue richieste, Erik danneggia la voce della soprano Carlotta e fa cadere il lampadario, per terrorizzare la dirigenza e fare esibire la sua protetta. Erik, pazzo di gelosia, rapisce Christine e Raoul si getta alla sua ricerca, coadiuvato dal Persiano, che si dimostra un formidabile alleato per via della conoscenza dei trabocchetti del rifugio del Fantasma, circondato da un lago sotterraneo.

Erik finalmente ha ultimato la sua opera, il Don Giovanni Trionfante, e intende sposare Cristine per vivere con lei in superficie, siccome ha inventato una maschera per celare le sue fattezze. I due uomini purtroppo finiscono nella Camera dei supplizi e devono fare appello a tutta la loro resistenza per non darsi la morte da soli.

Erik possiede nei sotterranei tanta polvere da sparo da fare saltare in aria l’intero Teatro dell’opera, però acconsente di risparmiare i suoi nemici quando Christine accetta di sposarlo.

Il Daroga riceve in seguito la visita del Fantasma che si dichiara morente per l’amore che lega Raoul e Christine: la donna si è incaricata di seppellirlo una volta che sarà morto, e questi ha concesso a lei e Raoul di potere finalmente andarsene insieme liberi in Norvegia. Dopo la sua morte, la stampa inizia a pubblicare informazioni sulla vicenda, che rimane comunque ammantata di mistero, e la direzione ritrova i soldi sottratti dal Fantasma.

Il Fantasma dell’opera in altre opere

Nel romanzo The Canary Trainer Sherlock Holmes, dopo essere creduto morto dal mondo intero, si reinventa come violinista per il Teatro dell’Opera a Parigi, dove Irene Adler ha sostituito la Sorelli come tenore. Qui il Fantasma si fa chiamare “Nessuno” e Holmes produce diverse ipotesi sulla sua reale identità, anche se non può appurare quale teoria sia quella giusta. Questa versione è così crudele da uccidere decine di uomini per colpirne soltanto uno, ed è incapace di parlare normalmente se non indossa la propria maschera.

Nel romanzo “The angel of Opera” di Sam Siciliano Sherlock Holmes indaga sul caso del Fantasma dell’Opera. Quando Christine lo lascia, Holmes simpatizza con lui così tanto da portarlo con sé a Londra: qui incontra una ragazza cieca con la passione per la musica.

Il romanzo “Phantom” di Susan Kay traccia una biografia di Erik mantenendosi tendenzialmente fedele al background delineato da Leroux, focalizzandosi in modo più compassionevole sulla relazione tra Christine e il Fantasma. 

Un’altra versione dello scontro tra Holmes e Watson e il Fantasma è narrata nel fumetto “Adventure of the Opera Ghost”.

Le storie “Angels of Music” e “The Mark of Kane” di Kim Newman sono una parodia delle Charlie’s Angels, dove Erik svolge il ruolo di Charlie Townsend. In “The Angel’s Shadow: a novel of ‘The Phantom of the Opera” la storia viene narrata dal punto di vista di Meg Giry. 

Nel musical “Phantom” Erik è nato e cresciuto nelle catacombe del teatro, è il figlio del manager Gerard Carrière e ha letteralmente bisogno di musica meravigliosa per vivere.

Nel romanzo “Il fantasma di Manhattan” di Frederick Forsyth scritto nel 1999, si narra che il Fantasma è sopravvissuto rifugiandosi a New York: costruendo luna park ha accumulato una enorme fortuna che il suo aiutante e volto pubblico Darius intende ereditare.

Erik viene a sapere da una lettera di Madame Giry che il figlio di Raoul e Christine, ora divenuta una soprano internazionale, non può essere figlio del marito ma che deve essere necessariamente di Erik. Christine promette ad Erik che quando il figlio sarà maggiorenne gli rivelerà la verità su suo padre affinché possa decidere se rimanere con Raoul o con il Fantasma.

Il finale viene narrato quarant’anni dopo dal giornalista Cholly Bloom. Christine si reca a incontrare il fantasma ma viene uccisa per errore da Darius, il quale voleva eliminare il piccolo Pierre. Cristine prima di morire rivela al figlio la verità su suo padre. Raoul lo esorta a scegliere se andarsene con lui o rimanere con Erik. Il ragazzo toglie la maschera al Fantasma e decide di rimanere con lui. Erik e Pierre cambiano nome e decidono di vivere insieme sotto la luce del sole.

Il Fantasma dell’Opera – Altre versioni

“Il Fantasma dell’Opera” ha avuto qualcosa come venti trasposizioni tra opere, balletti e musical.

Il concept del Fantasma dell’Opera è stato ripensato in innumerevoli trasposizioni cinematografiche portando alla nascita di versioni anche abbastanza diverse dal modello di partenza.

Il film del 1916 è la prima trasposizione del romanzo di sei anni prima. Si tratta di un film muto tedesco diretto Ernst Matray: è attualmente considerato un film perduto e non ne è pervenuto nulla.

La versione del film del 1925 interpretata da Lon Chaney è considerata una delle più fedeli al romanzo originale. Chaney aveva realizzato un eccezionale make up, così spaventoso alla vista al punto che alle spettatrici veniva detto di tenere a portata di mano sali in caso di svenimento.

La versione del film del 1943 è un anziano violinista che a causa di un problema alla mano destra viene dimesso dall’orchestra: a causa di una serie di malintesi viene sfigurato al volto; inizialmente si era pensato di renderlo il padre di Christine, poi idea scartata.

La versione del film del 1962 sposta gli eventi da Parigi a Londra. Erik (qui: Professor Petrie) è un compositore in miseria sfigurato dall’acido, rovinato da Lord Ambrose che gli sottrae le sue composizioni. Inoltre è presente un collaboratore che compie i delitti al posto del Fantasma.

Nel film “Il fantasma del palcoscenico” del 1974 – che integra elementi di altre opere come Il gobbo di Notre Dame, il Faust, Il ritratto di Dorian Gray – Winslow Leach, un cantautore la cui opera è stata rubata dal disonesto Swan, viene incastrato per un crimine che non ha commesso e condannato all’ergastolo a Sing Sing. Quando scopre che la sua opera è stata reinventata in salsa rock and roll fugge per distruggere la casa discografica ma, mentre fugge da un guardiano, la sua testa viene deturpata da una pressa che rovina anche le sue corde vocali.

Si nasconde quindi nel teatro Paradiso con indosso un costume nero e una maschera da gufo argentata. Swan lo scopre e lo convince a riscrivere la sua musica per la cantante Phoenix: i due siglano un patto con il sangue (letteralmente) e Leach può tornare a parlare tramite un attento uso degli impianti audio. Swan lo tradisce una seconda volta facendolo murare vivo ma Leach fugge e si reca al Paradiso, convinto che solo Phoenix possa cantare la sua musica.

Quando vede Phoenix a letto con Swan Winslow si pugnala a morte, ma l’altro lo resuscita siccome secondo il contratto firmato nessuno dei due può morire mentre l’altro è in vita.

Il Fantasma scopre che Swan ha firmato un patto con il diavolo che lo mantiene perennemente giovane, mentre al suo posto invecchiano i filmati e i nastri degli artisti da lui scoperti.

Swan ha pianificato la morte di Phoenix per ricevere la sua voce, come da contratto stipulato. Swan interviene e impedisce l’omicidio, mostrando a tutti come il volto di Swan inizia a decomporsi per effetto della distruzione del filmato del contratto che ha stipulato.

Swan e Winslow muoiono insieme, con Phoenix che piange il corpo dell’amico tra il pubblico in delirio.

Il film del 1989 è una rivisitazione horror del concept di partenza e vede Robert Englund nei panni del fantasma, qui chiamato Erik Drestler. Questi è un compositore serial killer di diverse cantanti. Decenni prima ha venduto la sua anima al diavolo affinché la gente amasse la sua musica, ma il diavolo lo prese in parola lasciandolo sfigurato, in modo che le persone amassero soltanto il frutto del suo genio ma non lui.

Il film ricevette cattive recensioni e si rivelò un flop al botteghino, che portò alla cancellazione del sequel preventivato.

Il film del 1998 diretto da Dario Argento presenta molte differenze con il romanzo originale, in primis il fatto che Erik non è sfigurato e che viene cresciuto dai topi. Il film in genere ha ricevuto recensioni piuttosto negative, specie in relazione ai precedenti lavori del regista.

La versione del 2004 prende ispirazione sia dal romanzo che dal musical di Andrew Lloyd Webber inserendo diversi cambiamenti, come l’accorpamento del Persiano e di Madame Giry in un solo personaggio. Qui Erik viene rappresentato come molto più bello delle versioni precedenti.

Comunque si distingue per un certo impegno profuso nel caratterizzare le emozioni di ciascun personaggio tramite l’inserimento di musiche ad hoc pensate per ciascuno di essi.

Inoltre sono state prodotte tre miniserie TV, nel 1983, nel 1990 e nel 1991.

Nella versione del musical del 1988 di Andrew Lloyd Webber il Fantasma ha soltanto metà del volto deforme coperto dalla maschera, per permettere all’interprete di esprimere emozioni: la maschera divenne poi un simbolo in pratica del personaggio.

Il musical del 2010 “Love Never Dies” di Andrew Lloyd Webber è il seguito del famosissimo musical di Lloyd Webber “The Phantom of the Opera”. La trama di questa produzione riprende in parte quella di “Il fantasma di Manhattan”, scritto da Frederick Forsyth nel 1999, scritto come un seguito sia del musical originale che del romanzo originale.

Il Fantasma alla fine della storia originale è fuggito con Meg e Madame Giry e ora è un ricchissimo proprietario di luna park, dove si esibiscono freaks e ballerine.

Dopo 10 anni invita a Coney Island Christine, ora un famoso tenore europeo, il marito Raoul e il figlio Gustave. Qui i due ricordano la loro unica notte d’amore di anni prima e il Fantasma le impone di cantare ancora una volta per lui, altrimenti le porterà via il figlio. Erik, che qui si fa chiamare Mr. Y, scopre che il piccolo in realtà è suo figlio, ma impone alla madre di non rivelargli la verità, siccome il ragazzo è terrorizzato dal suo aspetto. Il Fantasma fa una scommessa con Raoul, dove si impegna di pagare tutti i suoi debiti di gioco se Cristine non canterà l’aria, altrimenti se ne dovrà andare senza di lei.

Cristina alla fine canta e Raoul le dice addio. Meg Giry rapisce Gustave perché rinfaccia al Fantasma di non essersi interessato a lei e in un impeto di rabbia spara a Christine uccidendola. Nella versione australiana del musical, Gustave, appreso che Erik è suo padre, lo abbraccia e mostra di saperlo accettare anche senza maschera.

E con questo è tutto. Fammi sapere quale è la tua trasposizione preferita del Fantasma dell’opera. Noi ci vediamo alla prossima!

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