I personaggi famosi con la sindrome di Klinefelter - A Good Magazine

I personaggi famosi con la sindrome di Klinefelter

Da George Washington a Tom Cruise: scopriamo i personaggi famosi con la sindrome di Klinefelter e di cosa si tratta

libri e strumenti medici

Sommario
    Tempo di lettura Tempo di lettura terminato
    0
    Time

    La sindrome di Klinefelter – conosciuta anche come sindrome XXY – è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma sessuale X in più nelle persone di sesso maschile. Si tratta di una malattia genetica rara comune, che interessa circa 1 neonato su 660.

    In questo articolo vedremo cos’è la sindrome di Klinefelter, quali sono i personaggi famosi affetti da questa sindrome e quali sono i sintomi più comuni che permettono di riconoscere questa malattia genetica.

    Sindrome di Klinefelter: questione di cromosomi

    La sindrome di Klinefelter è una malattia genetica rara che interessa gli individui di sesso maschile.  Questa sindrome è dovuta all’alterazione dei cromosomi presenti nell’organismo umano, ossia alle strutture che contengono il DNA e i geni.

    Esistono due tipi di cromosomi (X e Y), che determinano il sesso genetico di ogni persona. Nel dettaglio:

    • una coppia di cromosomi X e Y (XY) determina un maschio;
    • mentre una coppia di cromosomi X e X (XX) determina una femmina.

    Inoltre, una persona di sesso femminile ha 22 coppie di cromosomi omologhi e due cromosomi X (46, XX); mentre un individuo di sesso maschile ha 22 coppie di cromosomi omologhi e due cromosomi sessuali, uno X e uno Y (46, XY). Chi è affetto dalla sindrome di Klinefelter presenta un cromosoma X in più rispetto al normale corredo cromosomico (47, XXY).

    Personaggi famosi con la sindrome di Klinefelter

    La sindrome di Klinefelter può influire negativamente sulla vita delle persone che ne soffrono. Tuttavia, nonostante le difficoltà che comporta questa malattia, alcuni personaggi famosi affetti dalla sindrome di Klinefelter hanno raggiunto importanti traguardi durante la loro vita. Le storie che vedremo testimoniano la possibilità di superare le barriere imposte dalla condizione genetica.

    George Washington

    Partiamo da uno dei personaggi più famosi del panorama storico mondiale. Ancora oggi considerato il padre della nazione americana, George Washington è stato il primo presidente degli Stati Uniti, eletto nel 1789.

    Sebbene non ci sia una diagnosi certificata (a causa delle condizioni medico-scientifiche del periodo settecentesco), gli studiosi concordano nell’affermare che George Washington fosse affetto dalla sindrome di Klinefelter.

    Oltre a non avere figli biologici (fattore che può indicare una possibile infertilità), le caratteristiche corporee di George Washington rispecchiano i sintomi della sindrome di Klinefelter, che approfondiremo più avanti.

    Caroline Cossey

    Caroline Cossey è una modella britannica trasgender, conosciuta con il nome d’arte “Tula”. Caroline è famosa grazie alla sua apparizione nel film di James Bond “Solo per i tuoi occhi”, in cui interpreta il ruolo di Bond Girl.

    Caroline Cossey nasce come Barry Kenneth Cossey, un individuo di sesso maschile, che si sente intrappolato in una condizione che non sente propria. Barry presenta caratteristiche fisiche femminili (questo è uno dei sintomi attraverso cui si manifesta la sindrome di Klinefelter) e, all’età di 17 anni, scopre di essere affetto dalla sindrome di Klinefelter

    Una volta diagnosticata la sindrome, Barry decide di intraprendere un intervento chirurgico per diventare la donna che oggi conosciamo.

    Lauren Foster

    Lauren Foster è una modella transgender sudafricana, attrice e attivista per i diritti dei transgender. La modella è nata e cresciuta in Sudafrica come un ragazzo e all’età di 4 anni le è stata diagnosticata la sindrome di Klinefelter.

    Proprio come Cossey, anche Foster non si sentiva a suo agio nel corpo maschile e, per questo, all’età di 17 anni ha intrapreso una terapia a base di ormoni estrogeni, per poi sottoporsi a un intervento di chirurgia di genere.

    Nonostante la sindrome di Klinefelter, Lauren ha collezionato svariati successi in campo lavorativo, classificandosi come la prima modella transgender ad apparire sulle riviste Vogue negli anni ’80. Attualmente la Lauren Foster vive a Miami e nel dicembre 2021 è stata premiata come importante attivista transgender della città.

    Véronique Renard

    Véronique Francoise Caroline Renard è una famosa attrice e artista visiva olandese. È nata nel 1982 come maschio e, in seguito, ha subito un intervento chirurgico per diventare femmina. 

    Poco prima di subire l’intervento, all’età di 17 anni circa, le è stata diagnosticata la sindrome di Klinefelter. Dopo aver scoperto di essere affetta dalla malattia, Véronique ha continuato la sua vita ottenendo riconoscimenti lavorativi e recandosi in India per apprendere gli insegnamenti buddisti del Dalai Lama.

    Tom Cruise

    Tom Cruise è tra le star hollywoodiane più famose del nostro tempo. Grazie al suo talento, Tom Cruise è stato scelto per interpretare personaggi in film che rimarranno nella storia del cinema per sempre, come  “Top Gun” a “Mission: Impossibile”.

    Molte testate sostengono che l’attore sia affetto dalla sindrome di Klinefelter. Tuttavia, ad oggi non ci sono dimostrazioni certe

    Come riconoscere la sindrome di Klinefelter: i sintomi per ogni fascia d’età

    La sindrome di Klinefelter, quando sintomatica, si manifesta con i seguenti segnali:

    • nei neonati e nei bambini piccoli: riduzione del tono muscolare (e conseguente difficoltà di stare seduti, gattonare, camminare e parlare); vulnerabilità, essere piuttosto silenziosi; mostrare difficoltà di rispondere agli stimoli;
    • durante l’infanzia: timidezza; bassa autostima; problemi di apprendimento con difficoltà nel calcolo matematico, nella lettura, nella scrittura e nell’attenzione; dislessia lieve; tono muscolare ridotto; difficoltà a socializzare o a esprimere i propri sentimenti;
    • nell’adolescenza: altezza evidente (maggiore rispetto ai propri familiari); fianchi larghi; scarso tono muscolare; inesistenza o notevole carenza di barba e peli; pene e testicoli più piccoli della media; mammelle più o meno sviluppate;
    • nell’età adulta: ipogonadismo primario; infertilità; basso desiderio sessuale

    Esiste una cura per la sindrome di Klinefelter?

    Attualmente non esiste una cura specifica per la sindrome di Klinefelter. Ci sono però alcune terapie, che il medico può consigliare per alleviare gli effetti causati dalla malattia.

    Generalmente i bambini intraprendono un percorso di logoterapia durante l’infanzia, volto a favorire lo sviluppo del linguaggio. Oltre a questa cura, il medico può consigliare il supporto educativo e comportamentale a scuola, affinché siano ridotte al minimo le difficoltà di apprendimento del bambino.

    Per quanto riguarda gli adolescenti, spesso si consiglia la terapia con testosterone, ormone in grado di favorire lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, quali: maturazione della voce; crescita della barba e dei peli sul corpo; aumento della massa e del tono muscolare. A questa terapia si può affiancare poi la fisioterapia, per favorire lo sviluppo del tono muscolare e aumentare la forza fisica. 

    Per concludere

    La sindrome di Klinefelter è, quindi, una malattia genetica rara dovuta alla presenza di un cromosoma sessuale X in più nelle persone di sesso maschile. Nonostante le difficoltà che può comportare questa malattia, abbiamo visto le storie di personaggi famosi che sono riusciti a superare gli ostacoli quotidiani e raggiungere i loro obiettivi personali e lavorativi. 

    Attualmente non esiste una cura specifica per la sindrome di Klinefelter, tuttavia ci sono alcune terapie che il medico può consigliare per alleviare i sintomi della malattia (tra i più comuni: problemi di apprendimento con difficoltà nel calcolo matematico; difficoltà a socializzare; carenza di barba e peli).

    Fonti

    Lascia il tuo commento

    Non verrà mostrata nei commenti
    A Good Magazine - Newsletter
    è il contenuto che ti fa bene! Resta aggiornato sulle malattie digitali

    Ho letto e accetto le condizioni di privacy