The Burning Plain - Il confine della solitudine - Film (2008) - MYmovies.it

The Burning Plain - Il confine della solitudine

Film 2008 | Drammatico, 110 min.

Regia di Guillermo Arriaga. Un film Da vedere 2008 con Charlize Theron, Kim Basinger, Jennifer Lawrence, José María Yazpik, Joaquim de Almeida. Cast completo Titolo originale: The Burning Plain. Genere Drammatico, - USA, Argentina, 2008, durata 110 minuti. Uscita cinema venerdì 7 novembre 2008 distribuito da Medusa. - MYmonetro 2,85 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 15 giugno 2016

Una madre, Gina, e una figlia, Sylvia, che ha avuto un'infanzia molto complicata, sono impegnate con difficoltà a ricostruire un legame. In Italia al Box Office The Burning Plain - Il confine della solitudine ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 1,3 milioni di euro e 540 euro nel primo weekend.

Passaggio in TV
mercoledì 10 aprile 2024 ore 21,00 su IRIS

The Burning Plain - Il confine della solitudine è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING e in DVD e Blu-Ray su IBS.it e su LaFeltrinelli.it. Compra subito

Consigliato sì!
2,85/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,08
PUBBLICO 3,46
CONSIGLIATO SÌ
Un cinema in cui amore fa a lungo rima con dolore, ma non per sempre.
Recensione di Marianna Cappi
venerdì 29 agosto 2008
Recensione di Marianna Cappi
venerdì 29 agosto 2008

Sylvia è la responsabile di un ristorante di lusso a Portland. È fredda e contenuta come l'ambiente che la circonda e percossa intimamente dalle onde di un mare in perenne tempesta. Mariana è una ragazzina che ha intrecciato una relazione con Santiago, dopo che un rogo si è portato via il padre di lui e la madre di lei, nella deserta pianura del New Messico. Maria è una bambina messicana che vive felice con il padre, fino a quando un incidente non cambia improvvisamente ogni cosa.
The burning plain, esordio alla regia dello sceneggiatore Guillermo Arriaga, confermando la sua fedeltà a uno stile ormai codificato di racconto, ne illumina la sensibilità introspettiva, la personalità artistica sicura, in una parola la pienezza e l'autonomia creativa.
Nella scrittura di Arriaga - Babel lo testimonia - c'è sempre un momento che apre la diga e fa debordare, inarrestabile e potente, il film-fiume. Quel momento coincide con un incontro e, spesso, l'incontro è con uno sconosciuto, l'altro che rivela il sé. Non tanto, o almeno non più, personaggio-funzione, ma nodo di quell'immaginaria mappa spazio-temporale che i suoi racconti inventano con precisione e millimetrica coerenza. Percorrendo le strade della mappa -qui circoscritta dai quattro punti cardinali di terra, aria, acqua e fuoco- l'incidente è certo, tragico, irreparabile. Tale che devia il percorso, cambia la vita, la re-inventa, perché è questo il senso del suo narrare: andare ("sulla strada"), inciampare, "finire" per vivere.
Il viaggio di Sylvia lungo la mappa della sua storia, prende l'avvio dall'incontro con uno sconosciuto proveniente da una terra che il regista conosce bene, il Messico, e dalla quale non ha più bisogno di allontanarsi esageratamente. Non è il caso (come altrove) a fare da guida, piuttosto, al contrario, la necessità. Con pochi, importanti scarti rispetto al già dato, Arriaga dimostra di saper evitare le trappole di un sistema di scrittura che, per quanto estensibile all'infinito, rischiava evidentemente di divenire già gabbia.
Letteralmente patetico anche se non per questo melodrammatico, The burning plain è un frutto maturo. La penna, così come i personaggi, si è fermata "al limite", un attimo dopo sarebbe scaduta nel cattivo gusto, un attimo prima il gusto non sarebbe stato pieno.
Rispetto al collega Inarritu, che ha portato sullo schermo le sue migliori sceneggiature (e migliori di questa), Arriaga sceglie la strada che ha fatto sua in letteratura: nessuna patina, nessuna maschera sulla crudeltà dei luoghi e del cuore. Per questo, soprattutto, e per l'intensità richiesta alle attrici, il film non è già tutto sulla carta ma trova l'emozione.
Charlize Theron, Kim Basinger, Jennifer Lawrence, Tessa Ia. Donne, ma soprattutto madri e figlie, perché è la "generazione" il cuore di quest'opera: personaggi che hanno generato e sono stati generati e che, in virtù o per colpa di ciò, generano a loro volta il film, all'interno di un progetto autoriale in cui l'arte cerca di riprodurre il più esattamente possibile il moto della vita, per osmosi più ancora che per mimesi. Un progetto di cui Arriaga, con questo film, ribadisce e rivendica, appunto, la genitorialità.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 15 giugno 2011
albydrummer

Storia coinvolgente,che ti tiene incollato allo schermo,perchè è la bravura degli attori,specialmente la Theron,sempre più brava,.ti avvolgono in una storia piena di situazioni e di una famiglia con tante sorprese..e anche tante emozioni.Il film può sembrare lento,un pò morboso..ma il fascino della storia ti porta fino alla conclusione senza stancarti. Bella la fotografia!!..Da vedere!!!

giovedì 3 dicembre 2009
antrace

Una storia della sofferenza umana, e del crudo intreccio di traversie familiari ,tra persone che sono tutte avvitate intorno alle loro contagiose vicende . Una spirale di lutti , e di relazioni umane aspre e sorde , dove l'amore sembra un desiderio negato , sottomesso a un giudizio ineludibile del fato . Tradimenti, spasimi, pedinamenti , vendette , sembra un cocktail da giallo americano ,ed invece [...] Vai alla recensione »

giovedì 11 agosto 2011
brucemyhero

Due vite, quelle delle due stupendi protagoniste (Kim Basinger e Charlize Teron), apparentemente separate. Eppure sappiamo fin dall'inizio che deve esserci un legame, qualcosa che 'farà' incrociare i loro destini. E si resta attoniti, sorpresi a dir poco quando si capisce che le lore vicende non stanno avvenendo in contemporanea, ma sono frutto l'una dell'altra.

domenica 7 dicembre 2014
salvo

Non conoscevo il film; non sapevo chi fosse il regista. Fino ai titoli di coda. Solo un sospetto durante la visione. Mi pareva di vedere un film già visto. Di scorgere nei fotogrammi lo stile di un film già visto. "21 GRAMMI"? Si! Forse! Ma non ero sicuro! Solo al primo scorrere dei titoli di coda ho capito, ho saputo con certezza di chi fosse il talento adamantino.

lunedì 30 novembre 2009
don64

Film drammatico..lento ma intenso...interpretato magistralmente dalla Kim Basinger.Il film nel complesso e' importante e anche se lento..prende il pubblico.Voto 7

sabato 21 agosto 2010
blualessandro

Non sono un raffinato critico cinematografico, quindi parlo da semplice spettatore che ha visto per caso questo film su sky. Asciutto. Incedere calmo (non lento) della narrazione, con storie apparentemente slegate fra loro, inizialmente poco comprensibili, ma che intuisce che prima o poi debbano incrociarsi. Recitazione assolutamente senza sbavature e regia attenta, presente ma non invadente.

lunedì 31 marzo 2014
Stellamarina11

Storia abbozzata ma intrecciata in maniera magistrale. Recitazione delle protagoniste femminili a ottimi livelli (Charlize Theron e Kim Basinger) e sempre più fenomenale la brava Jennifer Lawrence che sta diventando una delle mie attrici preferite. Per chi ha voglia di un bel film introspettivo.

sabato 4 luglio 2009
princifiume

Gran bel film. Gli attori bravissimi e poi la regia, quell'incastro di storie, solo alla fine riesci a capire il filo della storia. Kim e Charlize stupende, ma anche la giovane LAwrence promette bene.

domenica 20 ottobre 2019
Giovanni

D'accordo: è un bellissimo film, originale, intrigante e, soprattutto ben recitato. Però è faticoso da capire all'inizio e da seguire poi per i troppi flashback aggrovigliati.

giovedì 31 luglio 2014
jacopo b98

 Quattro storie appartenenti al passato e al futuro si intrecciano: 1) La fredda capo-sala (Theron) di un ristorante lussuoso di Portland vive una vita di disperazione, ha mille amanti e cerca di dimenticare il passato in cui aveva bruciato vivi sua madre (Basinger) e il suo amante (Corbett). 2) Anni prima il figlio (Pardo) dell’amante della donna si incontra segretamente con la figlia (Lawrence) [...] Vai alla recensione »

giovedì 28 maggio 2009
michelegatto

mi ha deluso molto il finale, è stato impostato bene, il flashback poi, ti permettere di non capire tutto all'inizio del film, lasciandoti inanellare tutte le situazioni fino alla soluzione finale, poi quando ci si avvicina alla fine, il contenuto si perde un pò. M.G.

mercoledì 22 aprile 2009
Vittorio

Bella storia profonda che riesce con arte e delicatezza ad entrare nell'animo dello spettatore!! La solitudine è dentro di noi....comunque e dovunque..... Brava e bella Charlize Terone, brava e bella la Kim Basinger....film da vedere in silenzio!! Non per tutti!! Bello ma non gridiamo comunque al capolavoro!!

martedì 15 dicembre 2009
Francesco2

a (Malcapitata)roulotte è davvero il luogo più adatto per parlare di "Confine con la solitudine"(Come dice il titolo italiano).Ciò detto,lo sguardo del'autore è superficiale e a volte bozzettistico, se è vero che non giuica i suoi personaggi è anche vero che quello che noi sappiamo di oro è merito di attrici eccellenti,i cui volti danno senso a un film che ci motra un'altra America(Avete fatto caso [...] Vai alla recensione »

domenica 26 luglio 2009
astromelia

....dubbi sulla sceneggiatura,la confessione di mariana passa impunita?una che armeggia per uccidere la propria madre? perchè non si capisce cosa intendesse fare col gas in realtà la ragazza,ucciderli o provocare un incendio?SVITA I TUBI E CHIUDE IL GAS,ma provoca la catastrofe,e poi il finale è troppo aleatorio...odio fare congetture quando non afferro appieno il significato,comunque sono proprio [...] Vai alla recensione »

sabato 11 aprile 2009
Luviana

A tratti noioso racconta una storia che non c'è. Il delitto originario da cui scaturisce la vicenda non è enigmatico ma semplicemente inspiegabile emotivamente.Il ritratto della Theron puramente estetico. Kim Basinger invece è sempre bravissima nell'esprimere un certo tipo di fragilità femminili. Non basta il cast..la fotografia..l'ambientazione. Il film è inesistente. Peccato.

lunedì 12 ottobre 2009
ALTRYX

film che mostra la solitudine le agoscie e le sofferenze di un gruppo di donne, il regista gira il tutto con una lentezza disarmante, facendo risaltare il dolore delle donne, le attrici sono molto brave ad entrare nella parte autodistruttiva, buona anche la sceneggiatura, resta un po l'amarezza per il svolgere del film in un finale scontato, semra di averlo gia visto.

sabato 24 ottobre 2009
Kyotrix

Trama valida, buoni sentimenti e bravi attori. Ma e' lento, non cattura o commuove lo spettatore.

martedì 14 giugno 2011
Lalli

non è certo un brutto film, gli attori sono ottimi ma è abbastanza tutto inverosimile, credo non lo guarderai un'altra volta

sabato 20 febbraio 2010
fasorso

Un film lunghissimo nei suoi "soli" 100 minuti. narrazione e svolgimento prolissi e narcolettici per un film dove la trama è breve e poco interessante ed i personaggi ed i dialoghi poco approfonditi. Buona fotografia e recitazione per un film che non vorrei rivedere.

sabato 9 gennaio 2010
Fede81

Malgrado la recitazione sia buona, il film non coinvolge e non commuove. Sarà perchè le azioni dei personaggi sono gratuite, meccaniche. Non è un film che descrive efficacemente il dolore, al contrario di quanto hanno scritto alcuni.

FOCUS
INCONTRI
giovedì 6 novembre 2008
Tirza Bonifazi Tognazzi

Presentata lo scorso agosto alla Mostra del cinema di Venezia, l'opera prima di Guillermo Arriaga ha fatto guadagnare a Jennifer Lawrence, la giovane protagonista di The Burning Plain, il premio Mastroianni come miglior emergente. Un premio tutto sommato minore rispetto alla consistenza del film, ma il regista non è affatto deluso. "È stato un onore anche solo l'aver partecipato" ha dichiarato questa mattina nell'incontro che si è svolto a Roma.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Una baracca che brucia in mezzo alla pianura. Una donna che va a letto con chiunque le capiti a tiro ma per punirsi, senza un briciolo di gioia. Una figlia che inizia a scoprire qualcosa sul padre solo dopo averlo visto quasi morire. Un'altra donna che ferma la mano dell'amante ogni volta che si avvicina al suo seno. Un gruppo di ragazzi in visita ai resti della baracca.

Valerio Caprara
Il Mattino

A Portland Sylvia è una ragazza bella e perduta. Nel New Mexico Gina è una matura casalinga reduce dal cancro. Le due bellissime caratterizzano «The Burning Plain», col quale lo sceneggiatore Guillermo Arriaga salta il fosso della professione. Logico che il neoregista resti legato allo stile dei film del connazionale Inarritu per i quali ha lavorato da scrittore e - come in «Amores perros», «21 grammi» [...] Vai alla recensione »

Roberta Ronconi
Liberazione

L'ex pugile nonché, a questo punto, ex sceneggiatore e neo-regista Guillermo Arriaga (reso famoso dalle scritture di "Amores Perros" e di "Babel", così come dei contorti "21 grammi" e "Le tre sepolture") non brilla per leggerezza né tantomeno per ottimismo. E' vero che la vita di ciascuno di noi pullula di disgrazie, ma non per questo ce le dobbiamo raccontare tutte ogni volta.

Cristina Piccino
Il Manifesto

Guillermo Arriaga è scrittore esibizionista e di talento, è lo sceneggiatore prediletto di Inarritu (Amores Perros, Babel, 21 Grammi) e a lui si deve la sceneggiatura del sorprendente esordio da regista di Tommy Lee Jones, Le tre sepolture (The Three Burials of Melquiades Estradas). Che anche Arriaga scegliesse, prima o dopo, la strada della regia vista la passione per il cinema così profondamente [...] Vai alla recensione »

Mauro Gervasini
Film TV

A Sud Ovest di Sonora una bionda signora americana, tutta famiglia e torta di ciliegie, ha una relazione clandestina con un affascinante messicano. In una uggiosa cittadina della costa orientale una donna, responsabile di un lussuoso ristorante da cinquecento dollari a botta di mancia, si ritrova sull’orlo del suicidio. Apparentemente le due storie sembrano scollegate, invece no.

Jean-Luc Douin
Le Monde

"Loin de la terre brûlée" : puzzle d'une fille déchue Romancier et scénariste d'Alejandro Gonzales Inarritu (Amours chiennes, 21 grammes, Babel, Trois enterrements), Guillermo Arriaga s'est inventé un style, un art de mener le récit à partir d'une histoire éclatée, fourmillant de personnages dont les liens se précisent au fur et à mesure, au fil d'une construction narrative qui s'éclaire progressivement, [...] Vai alla recensione »

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

La vita è un mosaico. Ne è da sempre convinto Guillermo Arriaga che, con The burning plain, passa dietro la macchina da presa dopo aver sceneggiato Amores perros e Babel. Tutto sembra casuale, e invece tutto è collegato. La donna bella e triste che vive sulla costa orientale degli Stati Uniti, oppressa da violenti sensi di colpa. E la donna che, alcuni anni prima, ha amato un immigrato messicano, tradendo [...] Vai alla recensione »

Gary Goldstein
The Los Angeles Times

If, after his scripting of such uniquely structured and deeply complex human dramas as "Amores Perros," "21 Grams" and "Babel" (as well as the fine "The Three Burials of Melquiades Estrada"), there was still any doubt that Guillermo Arriaga was one of the most innovative screenwriters working today, "The Burning Plain," on which he also makes his feature directorial debut, should cement that reputation. [...] Vai alla recensione »

A. O. Scott
The New York Times

There is a burning trailer in “The Burning Plain” and also a crashing plane. As literal-minded as much of the movie is, we can safely assume that the title is metaphorical. Important symbols are scattered through this film, which opens in theaters nationwide on Friday after spending about a month as a video-on-demand insomnia cure. Sometimes birds take wing and soar through the sky, though they can [...] Vai alla recensione »

Federica Lamberti Zanardi
Il Venerdì di Repubblica

Per la sua prima volta da regista lo sceneggiatore dei film di Inarritu ha scelto due grandi star (e una promessa). E racconta una storia dolorosa e violenta. Come la sua vita da bambino a Città del Messico. Ho voluto fare il mio primo film da regista su una storia tutta al femminile perché sono sempre stato attratto dalla complessità psicologica delle donne.

Roberto Silvestri
Il Manifesto

Il deludente The burning plain, regia modesta del pur valente e esibizionista scrittore messicano Guillermo Arriaga (anche sceneggiatore di Babel e 21 grammi), con star hollywoodiane (Basinger, Theron) e presuntuose ambizioni d'affresco, scomposto come un puzzle spazio temporale. Questa love story adulterina finita cruentamente in un rogo devastante, d'ambiente desertico e marittimo, di sensibilità [...] Vai alla recensione »

Davide Turrini
Liberazione

Quattro donne e un mistero. La sedicenne Mariana (Jennifer Lawrence) prova a mettere ordine nella crisi di coppia dei genitori; Sylvia (Charlize Theron) dirige un ristorante chic a picco sull'oceano Pacifico e vive in un perenne stato d'instabilità psicologica; Gina (Kim Basinger) ha una relazione extraconiugale con Nick (Joaquim de Almeida); infine Maria (Tessa Ia) accompagna il padre che rimane ferito [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

L' andamento frammentario, a incoerenti salti temporali che sono tratto distintivo dei film di Inarritu tutti scritti dallo stesso Guillermo Arriaga qui debuttante nella regia, è altrettanto indisponente. Creativa, brillante, ma anche ostentata (non sempre indispensabile) prova di ricerca post-narrativa. Ci vuole un po' a capirlo che il passato sotto il sole feroce del New Mexico e il presente sotto [...] Vai alla recensione »

Maurizio Cabona
Il Giornale

La sudafricana Charlize Theron era adolescente quando la madre uccise il padre in sua presenza. Ora la Theron ha prodotto, recitandovi, The Burning Plain di Guillermo Arriaga, che in Italia trova il sottotitolo Il confine della solitudine. Ma nel «Deserto in fiamme», passa solo il confine della gelosia. E sebbene il deserto del filmnon sia sudafricano, si può pensare all'autobiografia, con la Theron [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Per un giorno (non di più, speriamo), Mostra nera, scelte incomprensibili, film-disastro. Quando il regista di The Burning Plain (La pianura che brucia, in concorso), il cinquantenne messicano Guillermo Arriaga lascia capire il mix tra passato e presente, vivi e morti, ieri oggi e domani che muove i suoi personaggi, ti viene uno scatto di nervi: «Adesso arrivi, Arriaga, a raccontare l'ibrido cronologico [...] Vai alla recensione »

NEWS
NEWS
sabato 6 settembre 2008
Chiara Renda

Wenders premia l'America Come previsto dagli ultimi pronostici è il film di Aronofsky The Wrestler a vincere questa 65^ edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Il wrestler sconfitto di Mickey Rourke, dopo anni costretto [...]

GALLERY
sabato 30 agosto 2008
Pietro Coccia

La passerella di Charlize In occasione della presentazione del film di Arriaga The Burning Plain, Charlize Theron e Jennifer Lawrence sfilano (rispettivamente in argento e turchese) sul red carpet accompagnate dal regista e dall'attore Joaquim de Almeida. [...]

NEWS
venerdì 29 agosto 2008
Chiara Renda

Charlize Theron protagonista a Venezia Dopo la serata di Kitano (in concorso con Achille e la tartaruga), l'attenzione al Lido di Venezia è oggi rivolta a The Burning Plain (Concorso), primo film come regista dello sceneggiatore messicano Guillermo [...]

GALLERY
martedì 19 agosto 2008
 

A pochi giorni dall'inizio del festival, ecco alcune immagini dei film in concorso.

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