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Giustiniano e Teodora

Una sacralità dorata

A Ravenna, nella Basilica di San Vitale, due processioni regali si fronteggiano in due splendidi mosaici. Nel primo vediamo l’imperatore Giustiniano al centro, vestito di bianco e di porpora d’oro. Ha la testa circondata dall’aureola, un simbolo di origine orientale che contraddistingue i personaggi sacri. Gli sono accanto altri dignitari, tra cui l’arcivescovo di Ravenna Massimiano, indicato dalla scritta e dalla croce gemmata.

Sono raffigurati durante la cerimonia di consacrazione della chiesa di San Vitale: stanno offrendo il pane e il vino eucaristico. Accanto al vescovo, un diacono del seguito porge il libro dei Vangeli, adorno d’oro e di gemme, mentre un altro regge l’incensiere. Di fronte , sulla parete opposta, compare invece l’imperatrice Teodora, anche lei accompagnata dal suo seguito. Indossa una sontuosa corona di perle e regge un calice che sporge verso una fontana zampillante, mentre il primo servitore scosta con un braccio la tenda per favorire il suo passaggio. Osservando i due mosaici notiamo alcune caratteristiche tipiche dell’arte bizantina: la frontalità delle figure, l’impassibilità delle espressioni, l’assenza di ombre e di volume, le pose statiche dei corpi. Inoltre, la tecnica del mosaico accentua la preziosità dei colori, caldi e intensi, e fa vibrare il fondo oro, simbolo di un tempo e di uno spazio divino. Il messaggio dell’opera è chiaro: il potere del sovrano e quello della Chiesa sono ormai legati in modo indissolubile e davanti al ritratto dell’imperatore Giustiniano i fedeli devono inchinarsi come dinanzi a un’immagine sacra.

L’imperatore Giustiniano e il suo seguito. 546-547 d.C. Mosaico, 421 x 280 cm. Ravenna, Basilica di San Vitale.
L’imperatrice Teodora e il suo seguito. 546-547 d.C. Mosaico, 420 x 280 cm. Ravenna, Basilica di San Vitale.