Morto il danzatore e coreografo Steve Paxton, fondatore del Contact Improvisation
Danza

Morto il danzatore e coreografo Steve Paxton, fondatore del Contact Improvisation

Danzatore e coreografo statunitense, fu protagonista della post-moderne dance, capace di trasformare in arte anche movimenti e oggetti della quotidianità. Leone d'oro alla carriera della Biennale Danza nel 2014

Morto il danzatore e coreografo Steve Paxton, fondatore del Contact Improvisation
Ansa
Steve Paxton

E' morto nella notte fra il 20 e il 21 febbraio, 85 anni compiuti da poco più di un mese, Steve Paxton. Figura fondamentale della danza contemporanea della seconda metà del ‘900, nel 2014 gli fù assegnato il Leone d’oro alla Biennale Danza di Venezia, così sintetizzava l’assegnazione all'artista statunitense, “Col suo procedere ha aperto ‘silenziosamente’ strade innovative a una ricerca che è sconfinata in tutte le arti. Il continuo reimparare e frequentare la semplicità del gesto, mai quotidiano ma comune, ci ha mostrato come l’uomo possa ampliare la sua percezione sul mondo”.  

Era nato nel 1939  a Phoenix, in Arizona segue le lezioni di José Limón e Merce Cunningham al Connecticut College. Ventenne arriva nella Grande Mela dove diventa presto un grande professionista della danza nelle compagnie di Cunningham e nella José Limón Dance Company. Paxton è tra i fondatori del Judson Dance Theater, mitico collettivo considerato culla della post-modern dance.

Paxton dà, così, avvio a un originale percorso di ricerca mirato a ripensare convenzioni ed estetica della danza del tempo ricorrendo alle modalità compositive dell’improvvisazione e della causalità, contact dance che da lì fino ai giorni nostri prenderà piede in tutto il mondo, anche in Italia con danzatrici come Barbara Lucarini e Irene Sposetti, per citarne solo alcune.

 

Per visionare questo contenuto si prega di fornire il consenso

Robert Morris e Robert Rauschenberg i suoi riferimenti nelle arti visive, convinto delle potenzialità artistiche ed estetiche anche di semplici azioni quotidiane, una rivoluzione nel movimento ma anche "politica", la danza alla portata di tutti. l particolare clima politico-sociale della fine degli anni Sessanta spinge, il danzatore a realizzare performance contro l’intervento in Vietnam e volte a denunciare l’atrocità della guerra. Fabio Sargentini, noto gallerista dell'Attico di Roma lo porta in Italia, Paxton è uno dei protagonisti del famosissimo Festival Danza Volo Dinamite.